Franco Bechis, numeri, verdetti e verità sul Family Day: chi è il politico più criticato
Roma, 30 gennaio 2016, Circo Massimo. Ecco il Family Day tanto temuto da parte del governo di Matteo Renzi. Gli organizzatori dicono 2 milioni di persone, un milione in meno di quelle che portò lì Sergio Cofferati per dare la spallata decisiva al governo di Silvio Berlusconi. Non erano vere quelle cifre all'epoca, non sono realistiche nemmeno quelle del family day. Ma gente ce ne è tanta, a difendere la famiglia tradizionale. Associazioni e qualche leader della protesta sul palco (Massimo Gandolfini, il portavoce, Mario Adinolfi, Costanza Miriano e tanti altri). Nel pratone gente di tutti i tipi, cartelli polemici e anche quelli di qualche movimento ecclesiale (spicca lo striscione di Comunione e Liberazione), suore, preti e tante famiglie con bambini. E infatti alla fine qualcuno si è perso ed è iniziata la ricerca dal palco. Poi qualche politico, qualcuno per motivi ideali, qualcun altro in cerca di un serbatoio di voti perduto da tempo. Qualche malumore c'era contro Ncd, per il sospetto di un patto segreto con Renzi sul sì alle unioni civili in cambio di poltrone. Tanto che Angelino Alfano era il solo assai poco popolare da quelle parti insieme a Renzi e a Monica Cirinnà. di Franco Bechis