E Feltri la demolisce in diretta tv. Epico scontro con Kyenge: lei s'incarta, il direttore la affonda
Dopo il titolo di Libero "Se l'Italia è razzista la Kyenge è cinese", una provocazione che parecchie "anime belle" hanno subito bollato come razzistoide senza coglierne il significato, il duello televisivo a SkyTg24 tra il direttore, Vittorio Feltri, e la diretta interessata, Cécile Kyenge. Si parla dell'omicidio di Fermo, la vicenda da cui scaturiscono titolo e polemica, si parla del "tic" con il quale da più parti la questione è stata immediatamente ridotta a quella di un'Italia razzista e, ovviamente, si parla della prima pagina di Libero. L'ex ministro attacca, affermando che "io potrei anche avere un passaporto cinese". Dunque aggiunge che "il titolo di per sé è ambiguo e porta all'istigazione all'odio razziale". Un'affermazione, quest'ultima, che fa sorridere Feltri, il quale non interrompe il discorso dell'ex ministro. Dunque Cécile si dilunga nell'intervento, mettendo a segno un memorabile autogol: afferma infatti che "l'Italia non è razzista", ovvero esattamente il messaggio che Libero aveva voluto trasmettere col titolo della discordia. A questo punto interviene il direttore, che ribatte a Kyenge con ironia tagliente: "Sono stato travolto da molte parole e non tutte le ho capite. Ma la Kyenge ammette che l'Italia non è razzista, esattamente quello che volevo esprimere col titolo, frainteso per me in modo strumentale". Poi, però, il clima si scalda. Cécile interrompe Feltri, che ribatte: "Se mi fate una domanda rispondo volentieri, ma non desidero essere interrotto quando sto rispondendo. Per gentilezza mi lasci terminare". Il "match" prosegue tra interruzioni e nervosismi, che fanno infuriare il direttore: "Concludo dicendo che me ne vado. Sono stanco di essere invitato gratis, mi fate domande a cui non posso rispondere e in più mi fate fretta di concludere il mio discorso". E ancora: "Comportatevi con un minimo di educazione". E quando la giornalista di Sky offre la parola a Feltri per l'ultima battuta, la stoccata: "Adesso la parola se la riprende lei, quello che dovevo dire alla signora l'ho detto".