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Vittorio Feltri e Trump, l'analisi in sette punti

Il direttore di Libero Vittorio Feltri spiega il risultato clamoroso delle elezioni negli Stati Uniti, con Donald Trump che è diventato presidente demolendo Hillary Clinton. Il colloquio con Pietro Senaldi. "Parla alla gente"-  "Libero è stato l'unico giornale a predire la vittoria di Trump. Parla la lingua delle gente normale, si fa capire, è arrivato nel cuore e nella testa degli elettori". Gli analisti - "Come con la Brexit, i nostri commentatori non ne hanno azzeccata una. Sbagliano sempre ma non li cacciano mai. Quando il popolo vota a sinistra non ha nemmeno più la pancia, quando vota dall'altra parte allora diventa buzzurro e ignorante. Questo è un discorso idiota".  "Pisello e non" - "Le donne hanno votato al di là del loro genere, e non è neanche giusto che siano agevolate perché anziché il pisello hanno qualcos'altro". L'onda europea - "Lo stesso fenomeno registrato negli Stati Uniti si registrerà anche in Europa. In Austria, in Ungheria, in Polonia, in Olanda, in Francia con Marine Le Pen. E in Inghilterra è già accaduto. In Italia non so, siamo volubili". Fregata dai latinos - "Hillary Clinton ha perso perché non ispira fiducia ai cittadini. È dura rivolgersi alle minoranze come latinos e afroamericani e vincere, occorre rivolgersi alle maggioranze". "In Italia nessun Trump" - "In Italia non c'è nessuno in grado di fare quello che ha fatto Trump. Anche se è vero che fino a poco tempo fa non sapevo che esistesse nemmeno Renzi. Nel bene o nel male, si è imposto. Un personaggio nuovo può sempre arrivare".  Cosa cambia per noi - "La speranza per l'Italia? Che Trump riavvicini America e Russia, facendo cadere le sanzioni con Mosca. C'è il problema della difesa, Trump non spenderà per difenderci e aumenterà la nostra spesa per avere un esercito decente".

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