Pasta fatta in casa? Meglio quella 3D
Nonnine in pensione, la pasta fatta in casa arriverà dalle stampanti 3D. Questa una delle novità presentate dalla Barilla nel corso della convention Cibus 2016, 18esima edizione del salone internazionale dell'alimentazione, in corso da ieri a Parma. Scegliendo la forma desiderata al computer e utilizzando l'impasto preferito infatti, sarà possibile tra qualche anno nelle case degli italiani e nei ristoranti scegliere la pasta che più ci piace. Basterà caricare le cartucce di impasto (una semola speciale di grano duro e acqua), selezionare dal pc la forma desiderata e le informazioni verranno trasmesse alla stampante che le materializzerà, sotto forma di cubi, lune, rose, vortici, fulmini, stendardi e quant'altro desideriate generando inediti formati di pasta. Oggi - La stampante però, al momento, realizza un quantitativo di quattro pezzi alla volta in due minuti ma l'obiettivo è di arrivare presto ad avere nello stesso tempo la quantità per una porzione media. "Questo è un progetto di ricerca, non solo un nuovo prodotto, cosa impensabile per un' azienda alimentare dieci anni fa - sottolinea Michela Petronio, vice presidente Unità Global Discovery Center - questa stampante consente una grande libertà nella creazione dei formati, nell'impasto, nell'esperienza di gusto”. Sul futuro dell'invenzione Fabrizio Cassotta di Innovation Pasta Ready Meals and Smart Food Manager dice: “Dalla stampante escono creazioni uniche perchè sono forme miniaturizzate che non possono essere ottenute con i tradizionali metodi di produzione. Stiamo vagliando i futuri scenari di utilizzo, probabile quello domestico, al momento stampanti di questo genere che si usano per plastica e metalli costano nel formato più compatto intorno ai 1.500 euro". Il parere - Per lo chef di Accademia Barilla Marcello Zaccaria che ha offerto un assaggio di vari formati della "pasta del futuro" invece: "la pasta 3D, è una pasta di ottima qualità, veloce in cottura ma nello stesso tempo al dente”. Insomma, un prototipo che in pochi anni potrebbe rivoluzionare il mondo della cucina in tutto il mondo, benvenuto futuro.