Bechis: Che risate con la manovra Renzi-Padoan
Sabato 15 ottobre il presidente del consiglio Matteo Renzi ha scelto di non presentare insieme al suo ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, la manovra economica per il 2017 nella solita sala stampa di Palazzo Chigi. Con un certo azzardo Renzi ha voluto farlo in una sala al primo piano del palazzo. È la stessa in cui avvenne il celebre passaggio del campanellino nel febbraio 2014 con un Enrico Letta che schiumava rabbia da tutti i pori. In quella sala si sono svolti molti incontri con personalità internazionali, e anche qualche conferenza stampa istituzionale. Non è grande, e il suo nome originale è "Sala delle Galere", per due bassorilievi secenteschi in stucco che raffiguravano le grosse barche a remi dell'epoca. Quando a palazzo Chigi arrivò Silvio Berlusconi e fu informato del nome di quella sala, fece un salto indietro, toccando ferro: "Galere?", e pensando ai magistrati che lì lo avrebbero voluto ospitare, decise di ribattezzare il luogo in "Sala dei Galeoni". Alle pareti - uno è alle spalle del presidente del Consiglio italiano - ci sono due grandi quadri, anche questi secenteschi. Si tratta di copie di affreschi del cavaliere D'Arpino, e gli originali sono custoditi da Virginia Raggi in Campidoglio nella sala degli Orazi e Curiazi. Ma la specialità della sala - che un tempo apparteneva al ministero delle Colonie italiano - è visibile subito sotto il soffitto, con una serie di busti femminili con espressioni curiose. Quasi tutte divertite e ironiche, perché chissà quante ne hanno sentite da ministri, dignitari e presidenti del consiglio in tutti questi anni. Così si sono fatte altre belle risate sentendo gli annunci choc dell'attuale premier italiano. Quando Renzi ha letto una slide con i numeri sbagliati e gonfiati. O quando il premier si è lodato come campione degli acchiappa-evasori. Ma soprattutto quando hanno capito che Padoan non aveva la benché minima idea dei grandi numeri della manovra... di Franco Bechis