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Shoigu, spunta un video: Putin, uno schiaffo a Prigozhin?

Si infittisce il giallo del golpe in Russia. Il ministro della Difesa Sergei Shoigu è riapparo dopo due giorni e ha visitato le truppe in Ucraina in quella che è la sua prima apparizione pubblica dall'ammutinamento dei miliziani del Gruppo Wagner, nella notte tra venerdì e sabato scorsi. Le immagini sono state fornite dal ministero della Difesa di Mosca. Shoigu non ha commentato la ribellione, durante la quale il capo di Wagner Evgeni Prigozhin ha chiesto al ministro della Difesa di incontrarlo a Rostov prima di sospendere l'ammutinamento.

L'agenzia Ria ha riferito che Shoigu ha incontrato il colonnello generale Nikiforov, comandante del raggruppamento 'occidentale'. Il ministro ha inoltre prestato particolare attenzione all'organizzazione del supporto alle truppe coinvolte nell'operazione militare speciale e alla creazione di condizioni per il dispiegamento sicuro del personale. 

Prigozhin, prima di marciare verso Mosca, aveva ribadito di volere la testa di Shoigu e del capo di Stato maggiore Gerasimov, il comandante delle operazioni militari russe in Ucraina. A 200 chilometri dalla Capitale, dopo una giornata di fibrillazioni senza precedenti, con il Paese a un passo dalla guerra civile, l'ex cuoco di Putin ha mediato con il presidente bielorusso Lukashenko trovando un patto con il Cremlino: le truppe di Wagner, grazie a una amnistia, non subiranno ripercussioni disciplinari e potranno tornare al fronte in Ucraina, mentre Prigozhin andrà in esilio in Bielorussia. Da sabato sera, del capo dei miliziani ribelli si è persa ogni traccia. Di Shoigu e Gerasimov, invece, si diceva che Putin avrebbe fatto in modo di sostituirli, per andare in contro alle pretese del suo (ex) fedelissimo. La pubblicazione del video di Shoigu pienamente operativo sembra però un messaggio non troppo conciliante, diciamo così, verso i rivoltosi.

 

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