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Battaglione Azov, la sparatoria alla Azovstal: russi in fuga, una carneficina

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Uno dei tentativi dei soldati russi di assaltare l'area dell'acciaieria Azovstal, a Mariupol, è terminato con la fuga delle truppe di Mosca che avrebbero registrato tra le loro fila anche diverse perdite. Lo ha scirtto su Telegram il consigliere del sindaco della città portuale, sotto attacco da settimane, che ha anche pubblicato un video che racconta uno dei momenti più drammatici del combattimento. "Video degli ultimi combattimenti di strada nella zona di Azovstal. È unico perché di solito vediamo solo i combattenti con le finestre vuote. Qui ci sono le vere conseguenze dei tentativi dei marines russi di attaccare il battaglione Azov e i nostri marines", ha commentato Petro Andriushchenko nel post.

Quello che è certo è che la situazione all'interno dell'Azovstal è "oltre la catastrofe umanitaria". Sergiy Volyna, comandante della trentaseiesima brigata di fanteria marina ucraina, trincerato da giorni nella struttura insieme a quel che resta dei difensori della città e ad alcune centinaia di civili, ha raccontato che nella fonderia ci sono 60 minori, e il più piccolo ha quattro mesi e che ormai "è rimasta pochissima acqua e molto poco cibo". 

Non solo. "La sala operatoria è stata colpita direttamente. E tutte le attrezzature operative, tutto ciò che è necessario per eseguire un intervento chirurgico è stato distrutto, quindi in questo momento non possiamo curare i nostri feriti, specialmente quelli con ferite da schegge e con ferite da proiettile", ha aggiunto Volyna. "Ci prendiamo cura dei feriti in questo momento con tutti gli strumenti che abbiamo. Abbiamo i nostri medici dell'esercito e stanno usando tutte le abilità che hanno per prendersi cura dei feriti", ha proseguito il comandante, "in questo momento, non abbiamo strumenti chirurgici ma abbiamo parte dell'indispensabile. Ma abbiamo anche un disperato bisogno di medicine".

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