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Afghanistan, Joe Biden in lacrime in diretta: "Isis, la pagherete". Ma dopo l'attentato vogliono le dimissioni del presidente

"Noi non vi perdoneremo, non dimenticheremo. Vi perseguiteremo e vi faremo pagare per ciò che avete fatto". Joe Biden è commosso, sul punto di piangere. La conferenza stampa subito dopo il primo, devastante attentato all'aeroporto di Kabul, inizio di una nuova fase del terrore in Afghanistan, mostra lo stato di prostrazione del presidente americano, un segnale di cedimento che proccupa l'opinione pubblica Usa ma inquieta soprattutto democratici e repubblicani.  

"È stato un attacco dell'Isis. La pagheranno", prova a rialzare la testa Biden, ma il colpo è durissimo. Già sotto accusa per il caos scatenato da una fuga approsimativa e precipitosa dall'Afghanistan, con una evacuazione ormai impossibile da ultimare in sicurezza, ora l'ex vice di Barack Obama (in imbarazzante e forse imbarazzato silenzio) deve fare i conti anche con 12 militari americani morti. "Hanno dato la vita, in una missione per salvare vite di altri, sono eroi - li ricorda -. Sono la spina dorsale dell’America, sono il meglio che il paese può offrire". Parole che non bastano però a rinsaldare la sua posizione di "comandante in capo", sempre più traballante. All'orizzonte ci sono i confini incerti di una "guerra sporca", c'è chi invoca un nuovo intervento militare degli occidentali contro talebani e Isis. "A coloro che hanno compiuto questo attacco: non perdoneremo, non dimenticheremo. Vi daremo la caccia e ve la faremo pagare. Difenderò i nostri interessi e la nostra gente con ogni mezzo a mia disposizione", promette Biden con gli occhi lucidi. 

Prima, però, dovrebbe interrogarsi su un altro punto: riuscirà a superare questa crisi militare e politica restando in sella? "Joe Biden dovrebbe dimettersi - attacca il suo predecessore alla Casa Bianca, Donald Trump -, il che non dovrebbe essere un grosso problema dal momento che non è stato eletto legittimamente dal principio". Al di là della polemica personale, per una volta, il pensiero di Trump è comune a molti a Washington, e non solo da destra.

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev agenziavista.it

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