Cina, autista si getta nel lago col bus: 21 studenti morti. "Vendetta sociale" contro il governo comunista
Follia individuale o tragica rivolta civile contro il governo comunista di Pechino? Un autista di autobus di Anshun ha deciso di buttarsi con tutto il mezzo in un lago della provincia di Guizhou: a bordo c'erano 21 studenti reduci dall'esame di maturità, tutti morti. Una carneficina derubricata dalle autorità cinesi come incidente dettato dall'elevato tasso alcolico rilevato nel sangue dell'autista, il 52enne Zhang. Ma dietro al tragico gesto ci sarebbe altro: si tratterebbe di una forma di "vendetta sociale". Il governo aveva imposto all'uomo l'abbattimento della propria abitazione per fare posto a un riammodernamento urbano. Indennizzo? Appena 72mila yuan, 10mila euro. Così vanno le cose nei regimi rossi, L'autista però pretendeva anche l'assegnazione di una nuova casa, e di fronte alle lungaggini burocratiche e alla ottusità dei funzionari statali, avrebbe messo in atto la più sanguinaria delle rappresaglie: dopo aver visto abbattuta dalle ruspe la propria casa, è andato regolarmente a lavoro, ha raccolto i suoi passeggeri e accanto al lago artificiale di Anshun ha deciso di sterzare improvvisamente e senza motivo verso lo specchio d'acqua, portando tutti alla morte. Come sottolinea il Corriere della Sera, si tratterebbe di uno dei sempre più numerosi casi di "baofu shehu", "vendetta sulla società" messi in atto da "squilibrati"; gli emarginati di cui il partito comunista preferisce non parlare né far sapere nulla.