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Terrorismo, Londra, L'Aia e la "rete". Obiettivo, "vendetta di Natale", stragi "rituali" e a basso costo

Dal London Bridge a L'Aia, è il "terrore a basso costo". Come nota Guido Olimpio sul Corriere della Sera, i due attentati avvenuti a poche ore di distanza in Inghilterra e Olanda rappresenterebbero il ritorno a un modello di terrorismo islamico "rituale", e molto più "pratico" per i jihadisti: coltelli e pugnali, armi facili da reperire, nessun particolare addestramento come richiesto invece da gesti eclatanti come ordigni, sparatorie o auto-bombe sulla folla. Una strategia "imprevedibile e replicabile", secondo gli esperti dell'antiterrorismo che ora, a maggior ragione, temono una escalation alla vigilia del Natale, festa considerata dai fondamentalisti musulmani un simbolo cristiano e occidentale da abbattere nel sangue.  Leggi anche: "Allerta massima", l'Isis vuole ammazzarci alle stazioni di servizio Il terrorista di Londra, Usman Khan, faceva parte di una rete molto attiva negli scorsi anni e messa fuori legge nel 2012. Quello dell'Aia, ancora in fuga, sembrerebbe il classico lupo solitario. In ogni caso, scrive il Messaggero, dietro c'è l'ombra dell'Isis che prova a rialzare la testa, magari con una "rete leggera" e meno strutturata rispetto a quella che ha seminato morte e terrore in Europa tra 2014 e 2017. Ma sufficiente per progettare un "Natale di vendetta". 

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