Venezuela, arrestato il vice di Guaido dai servizi segreti: prelevato in auto con una gru
Il vicepresidente dell'Assemblea nazionale controllata dall'opposizione venezuelana, Edgar Zambrano, è stato arrestato dal regime di Nicolas Maduro. Lo ha annunciato attraverso il suo account Twitter il presidente ad interim Juan Guaido. "Allertiamo il popolo del Venezuela e la comunità internazionale che il regime ha sequestrato Edgar Zambrano", ha scritto in un post l'autoproclamato presidente e leader dell'Assemblea nazionale, che accusa il Servizio bolivariano di intelligence (Sebin) del sequestro. Secondo il deputato Oscar Rondero, dirigente del partito Azione Democratica, il partito che si oppone al regime di Nicolas Maduro, Zambrano aveva appena lasciato la sede del suo partito, quando la sua auto è stata circondata dagli agenti dei servizi segreti. Poiché si è rifiutato di scendere dal veicolo, gli uomini del Sebin hanno utilizzato un'autogru per portalo via verso il carcere di El Helicoide. "Sono arrivati all'assurdità di portarlo via con una gru, mentre era a bordo del suo veicolo, violando tutti i processi ed esibendo l'autoritarismo a cui obbediscono", ha affermato Guaidò. Il regime di Maduro "ha intenzione di disintegrare il potere che rappresenta tutti i venezuelani, ma non ci riusciranno". L'esatta ubicazione di Zambrano era sconosciuta. Leggi anche: Venezuela, Guaido lancia l'appello: scioperi per paralizzare il Paese Il giorno prima, l'8 maggio, l'Assemblea Costituente del Venezuela, composta interamente da membri fedeli a Nicolas Maduro, ha revocato l'immunità parlamentare di sette parlamentari dell'opposizione che hanno sostenuto l'appello di Juan Guaidò per una rivolta la scorsa settimana, aprendo la strada al processo contro di loro. "La loro immunità parlamentare è stata revocata", ha detto il presidente costituente Diosdado Cabello. Edgar Zambrano, Henry Ramos Allup, Luis Florido, Marianela Magallanes, Simon Calzadilla, Amerigo De Grazia e Richard Blanco sono accusati di "alto tradimento" e "cospirazione" per il loro sostegno alla rivolta del 30 aprile.