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Sri Lanka, l'allarme ignorato prima della strage islamica di Pasqua: perché si poteva evitare la mattanza

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Poco prima della strage di Pasqua in Sri Lanka, dal Dipartimento di Stato Usa era partito un allarme, come riporta Reuters, che metteva in guardia l'intelligence locale su "gruppi terroristici" impegnati a pianificare attacchi in "hotel e luoghi di culto", oltre che in località turistiche, centri commerciali, aeroporti e altre aree pubbliche.  Leggi anche: Attentati in Sri Lanka, l'esplosione vista dalla strada / Video Il bilancio delle bombe contro la comunità cristiana è finora di 290 morti e 500 feriti, 36 gli stranieri uccisi. La polizia ha arrestato 24 persone, ma finora non c'è stata alcuna rivendicazione. Secondo il ministro della Saluta, Rajtha Senaratne, dietro gli attentati ci sarebbe il gruppo islamista National Thowheed Jamath con l'aiuto di una rete internazionale: "Non crediamo che gli attacchi possano essere portati avanti da un gruppo di questo Paese. C'è una rete internazionale senza la quale questi attacchi non sarebbero riusciti".  Il giorno dopo uno degli attentati più sanguinosi contro una comunità cristiana restano però le polemiche sul sistema di intelligence, che non sarebbe stata in grado di avvertire in tempo dal rischio di attacchi suicidi. Un'eventualità ribadita da diverse agenzie internazionali solo dieci giorni fa, come raccolto dall'ufficiale Pujuth Jayasundara, per nulla ascoltato dal capo della polizia. 

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