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"Putin addestrato dal Kgb". Un retroscena pazzesco: così ha fregato Trump

Agente segreto Vladimir Putin. Inevitabile che il passato nel Kgb torni ad aleggiare sulla testa del presidente russo, soprattutto nelle ore dello storico vertice di Helsinki con il presidente americano Donald Trump. "Oggi è finita la Guerra Fredda", ha sancito un impassibile Zar, davanti ai giornalisti. La sua faccia non tradiva emozioni né entusiasmo, al più insofferenza per le domande dei cronisti. E il Corriere della Sera si lascia andare a un retroscena inquietante: un Putin addestrato per "carpire segreti" militari e politici a Trump, dipinto come il bifolco sprovveduto capitato tra le grinfie del gattone russo.  Leggi anche: Putin, le mani sull'Italia e l'Europa. Un documento clamoroso Si è parlato soprattutto di Russiagate (e di atomica), temi caldissimi che mandano in tilt i servizi segreti di mezzo mondo. Soprattutto la Cia, che dopo aver lanciato l'allarme sulle manovre russe sulle elezioni americane si è vista screditata in mondovisione dallo stesso Trump, che ha detto di fidarsi ciecamente di Putin e delle sue smentite. "Io ho lavorato nell'intelligence e so come si organizzano queste cose", l'ha "rassicurato" Vladimir. Apriti cielo. Il rischio, ricorda il Corsera, è che Trump ripeta quanto accaduto quando con leggerezza ha rivelato le missioni (segrete) israeliane contro l'Isis in Siria al ministro degli Esteri russo Lavrov. Nessuno, al Corriere, ha il sospetto che Trump possa essere molto più scaltro del previsto e dire esattamente quello che vuole far sapere "sbadatamente" al grande nemico/amico.  Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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