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Catalogna, schiaffo di Madrid: "Indipendenza tacita, nessuna mediazione". Retroscena choc su Puigdemont

Con la Catalogna nessuna mediazione possibile, Madrid rifiuta la "tacita" dichiarazione di indipendenza di Barcellona. Pochi minuti dopo le dichiarazioni del presidente catalano Carles Puigdemont, che ha annunciato una "indipendenza morbida" con richiesta di dialogo al governo spagnolo. Delusi i duri e puri ultrà della secessione (anche quelli riuniti in piazza nell'attesa di "festeggiare" l'addio alla Monarchia spagnola), delusi gli unionisti seduti nel Parlament catalano (gli unici a non applaudire le parole di Puigdemont), eppure al governo di Mariano Rajoy non basta: secondo il portavoce dell'esecutivo spagnolo "è  inaccettabile fare una dichiarazione di indipendenza implicita e poi sospenderla in modo esplicito". Puigdemont aveva ritardato di quasi un'ora il suo discorso al Parlament, pare per "mediazioni internazionali" e pressioni ricevute fino all'ultimo minuto. Proprio quelle "mediazioni" avrebbero poi provocato la parziale retromarcia sulla strada della secessione. Tanto che il leader di Podemos, Pablo Iglesias, ha ringraziato pubblicamente il governatore catalano per "non aver dichiarato unilateralmente" l'indipendenza della regione. Iglesias ha anche invitato Rajoy a non usare la "mano dura" come  suggerito  dagli "esaltati del Pp e Ciudadanos" sull'applicazione dell'articolo 155. L'ipotesi di repressione violenta da parte del governo e dell'esercito spagnolo, d'altronde, è sempre sul tavolo come scelta estrema. 

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