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Catalogna, spari ai seggi: quattro feriti

Altissima tensione in Catalogna, a poche ore dal referendum sull'indipendenza. Quattro persone sono rimaste lievemente ferite nella notte, dopo che un uomo ha aperto il fuoco con un fucile ad aria compressa contro un gruppo di persone che si trovava all'ingresso di una scuola di Manlleu. Nessuno dei feriti ha necessitato di cure mediche. Tutti facevano parte del Comitato di difesa del Referendum, riunito fuori dalla scuola per impedire ai Mossos d'Esquadra, la polizia catalana, di recintare i seggi, secondo le disposizioni di Madrid. Il governo centrale di Madrid che ha infatti inviato oltre 10mila agenti di polizia per impedire il voto. In risposta i separatisti nella notte hanno occupato diverse scuole che devono servire da seggi elettorali. Decine di migliaia di persone hanno partecipato a Barcellona al comizio finale della campagna per il "sì" al referendum. "Cambieremo la storia", ha promesso il presidente catalano Puigdemont. Le forze dell'ordine, successivamente, hanno messo i sigilli a 1.300 seggi elettorali in Catalogna, oltre la metà del totale dei seggi che avrebbero dovuto ospitare il referendum per l'indipendenza. "I Mossos d'Esquadra hanno messo i sigilli a 1.300 seggi su 2.315", ha affermato Enric Millo, rappresentante del governo centrale in Catalogna. Millo ha confermato che 163 scuole adibite a seggi sono "pacificamente" occupate, e ha aggiunto che a nessuno sarà consentito di restare. Il referendum catalano, comunque, "è stato già annullato dallo Stato di diritto". Così il portavoce del governo spagnolo, Inigo Mendez de Vigo, il quale ha spiegato che l'occupazione del Centro delle Telecomunicazioni della Generalitat catalana da parte della polizia è un "colpo" decisivo alla consultazione.

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