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Il "piano decapitazione" di Usa e Sud Corea: progetto 5015, così faranno fuori Kim Jong-un

Un piano di distruzione "selettiva", ideato nel 2015 ma mai così attuale come in queste ore: si chiama "Piano Operativo 5015" ma, come spiega il Giornale, a Seoul e Washington è noto più semplicemente come "progetto decapitazione". È così, con metodo tanto brutale quanto chirurgico, che i governi di Corea del Sud e Stati Uniti hanno in mente di eliminare alla radice il dittatore nordcoreano Kim Jong-un, i vertici del regime rosso e l'arsenale nucleare della Repubblica democratica. Si tratterebbe di un uso combinato di forze speciali e armamenti ad altissima tecnologia tra cui ordigni nucleari miniaturizzati in grado di penetrare in profondità nel sottosuolo e colpire, disintegrandoli, i bunker in cui si nascondono i leader politici e militari nordcoreani e i laboratori in cui si sviluppano le armi atomiche del regime. Il piano è stato firmato dal Capo di Stato Maggiore sudcoreano, il generale Choi Yoon-hee, e il generale americano Curtis Scaparotti, che al tempo era il responsabile del comando militare combinato Usa-Corea del Sud e a differenza del precedente "progetto 5027" non prevede la necessità di un attacco diretto da parte di Pyongyang. Vale a dire, può essere applicato anche in via preventiva, in presenza di minacce. La dinamica è letale: un contingente di forze speciali americane e sudcoreane si infiltra nel territorio nordcoreano, mandano in tilt i sistemi di comunicazione interni del nemico e aprono il campo al lancio di missili cruise "mirati" di caccia F22 e bombardieri B-2. Le micro testate atomiche non disperderebbero in superficie la loro carica radioattiva, salvando di fatto al vita a milioni di cittadini nordcoreani. L'unico ostacolo, spiega il Giornale, è il via libera di Seoul: i sudcoreani avranno il coraggio di agire senza prima essere stati attaccati dal grande nemico?

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