Washington, 17 apr. (askanews) - Una vera luna di miele quella fra Donald Trump e Giorgia Meloni, definita dal presidente Usa una "grande persona"; un esempio da imitare, anche sul fronte della lotta all'immigrazione, una leader che molti in Europa dovrebbero seguire, che, dice, "sta facendo un lavoro fantastico, tutti la amano; è diventata una amica".
L'incontro tanto atteso alla Casa Bianca si muove sui binari non solo della stima ma della simpatia reciproca. Con quali risultati? Sul caso tariffe, Trump si dice sicuro al 100% che si troverà un accordo; si parla di un "memorandum d'intesa". Meloni da parte sua specifica che non è a Washington come inviata europea, ma segnala che bisogna parlare francamente per incontrarsi a metà strada e ringrazia il presidente americano per aver accettato un invito a Roma, anche, forse, per organizzare un incontro con l'Unione europea.
E' il risultato più grosso, questa promessa di un possibile incontro diretto, a Roma.
Poi nello Studio Ovale si parla quasi di tutto . Trump a ruota libera risponde alle domande e ribadisce che non è contento del governatore della Fed Jerome Powell, reo fra l'altro di non tagliare i tassi d'interesse; dice i dazi stanno arricchendo l'America e i prezzi stanno calando; non vuole il male degli iraniani che sono un grande popolo; la guerra in Ucraina non doveva proprio iniziare secondo lui; non è contento di Zelensky.
Meloni ricorda che in Ucraina c'è stata un'invasione e l'invasore è Putin; quanto ai rapporti reciproci, promette che le imprese italiane continueranno a investire negli Stati Uniti, circa 10 miliardi nei prossimi anni. Infine la ciliegina finale: sì, dice Trump, l'Italia potrà restare il nostro miglior alleato, in Europa e non solo, ma solo se Meloni resta il primo ministro, sta facendo un grande lavoro.
"Abbiamo un sacco di italiani in questo paese", chiosa, "e a loro Trump piace, e hanno votato Trump".