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Parmigiano Reggiano: 2024 record a 3,2 mld euro, Usa primi su estero

di TMNews giovedì 17 aprile 2025
3' di lettura

Milano, 17 apr. (askanews) - Mentre l'incertezza geopolitica pende come una spada di Damocle sul futuro del nostro agroalimentare, il consorzio del Parmigiano Reggiano si presenta al mercato con risultati del 2024 tutti in crescita. Risultati che sono una tappa nel percorso di sviluppo a lungo termine della Dop che vuole diventare, nelle parole del presidente, una marca iconica a livello globale, con un export che nell'arco di un decennio possa arrivare a pesare almeno il 70%. Ma partiamo dai risultati 2024:

"Un anno straordinario, l'anno dove abbiamo raggiunto tutti i record, valore del prodotto al consumo oltre 3,2 miliardi di euro - ha spiegato Nicola Bertinelli, presidente Consorzio Parmigiano Reggiano - con un estero che fa quasi un più 14% e un'Italia un più 5,7%. Sono dati veramente straordinari anche sintomo di come il Parmigiano reggiano oggi viene percepito, quindi non semplicemente un pezzo di formaggio".

Per la Dop del Parmigiano Reggiano il 2024, cresciuto a valore di quasi un 5%, è stato un anno centrale anche per il consolidamento all'estero: la quota di export oggi sfiora il 50%, con una crescita a doppia cifra per gli Stati Uniti, primi sul podio seguiti da Francia e Germania. Ed è proprio sugli Stati Uniti che i riflettori sono puntati in questo momento, anche se Bertinelli non prevede un crollo della domanda in caso di nuovi dazi: "Se la ratio di Trump è mettiamo dazi su prodotti lattiero-caseari tipo il Parmigiano per sviluppare l'industria locale, un prodotto che non puoi sostituire perché il parmigiano Reggiano lo puoi fare solo lì, non sviluppi l'industria locale. Cosa possiamo fare noi? Cercare di far riconoscere quelle produzioni che sono, ad esempio, in Vermont, in Massachusetts, in Wisconsin, fatte con latte crudo, farle riconoscere e tutelare nell'Unione Europea - ha spiegato - Dall'altra parte noi negli Stati Uniti aumenteremo gli investimenti quindi li raddoppieremo per far conoscere sempre di più al cittadino americano perché il parmigiano reggiano è molto di più di un pezzo di formaggio".

Ma la geografia dei Paesi consumatori di Parmigiano Reggiano si presenta oggi piuttosto diversificata, ed è su questa che il Consorzio intende fare leva nel futuro prossimo per portare le esportazioni a superare i consumi interni, con una quota tra il 70 e l'80% tra un decennio: "Noi abbiamo cinque mercati storici che assorbono oltre l'85% dell'estero del Parmigiano Reggiano. Parliamo di Stati Uniti, Francia, Germania, Regno Unito e Canada. Bene, il Nord Europa, Finlandia, Svezia, Danimarca, Norvegia sono una grandissima traiettoria di futuro", ha evidenziato il presidente.

Questa traiettoria si basa anche su un piano di regolazione dell'offerta che punta alla "valorizzazione sui mercati internazionali" della Dop. Per questo dalle attuali 4 milioni e 79mila forme prodotte nel 2024 il consorzio ha programmato di non superare i 4 milioni e 700mila al 31 dicembre 2031, con una crescita media annua sotto il 2%. Questo spiegherebbe anche i dati del primo trimestre 2025 cresciuto di un 2,3% grazie all'estero, mentre il mercato interno ha registrato un calo fisiologico del 9,5%. Il 2025 "è iniziato bene, con mercati che ci stanno sorprendendo, pensiamo al Canada, nei primi tre mesi sta importando più 87%, io credo che ci sia anche un po' di ripercussione verso il parmesan americano", ha concluso.

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Svenimento nello Studio Ovale, interrotto il discorso di Trump

Washington, 18 apr. (askanews) - Attimi di panico alla Casa Bianca: all'incontro con la stampa del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, dopo il giuramento del dottor Mehmet Oz a capo dei Centers for Medicare and Medicaid Services, sembrerebbe che una ragazzina sia svenuta nello Studio Ovale mentre Trump stava parlando. I membri della stampa sono stati immediatamente accompagnati fuori.

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L'amministrazione Trump studia se licenziare il capo della Fed Powell

Roma, 18 apr. (askanews) - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la sua amministrazione stanno valutando se licenziare il capo della Federal Reserve Jerome Powell sia un'opzione, ha dichiarato ai giornalisti il direttore del Consiglio economico nazionale Kevin Hassett.

"Il presidente e il suo team continueranno a studiare la questione", ha detto Hassett quando gli è stato chiesto se il suo licenziamento fosse una possibilità, un giorno dopo che Trump si è scagliato contro di lui.

Il presidente degli Stati Uniti non ha l'autorità diretta di licenziare i governatori della Federal Reserve, ma Trump potrebbe avviare un lungo processo per cercare di destituire Powell dimostrando che c'è una "causa" per farlo.

Ha spesso criticato il presidente della Fed, che aveva originariamente nominato durante il suo primo mandato, accusandolo di fare politica. Powell ha di recente avvertito che le tariffe doganali di Trump avrebbero probabilmente fatto salire i prezzi e limitato la crescita economica, mettendo la Fed nella non invidiabile posizione di dover scegliere tra affrontare l'inflazione e la disoccupazione.

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Veneto, Zaia: il Piave è una preoccupazione assoluta, servono opere

Venezia, 18 apr. (askanews) - "Il Piave è una preoccupazione assoluta, 5.000 metri cubi al secondo di acqua significa una colonna d'acqua lunga 5 km con una base di un metro quadrato al secondo, quindi il Piave deve avere le sue opere". Così il presidente del Veneto, Luca Zaia facendo il punto sul maltempo nella sede della Protezione Civile a Marghera (Venezia).

"Io spero che la dottoressa Colaizzi che è autorità di bacino e oggi è commissario per queste opere, alla quale noi abbiamo dato le progettazioni, intervenga quanto prima per scegliere un'opera da realizzare.

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Maltempo Veneto, Zaia: stato d'emergenza è minimo. Evitata tragedia

Venezia, 18 apr. (askanews) - "Dichiarare lo stato d'emergenza mi sembra il minimo, l'emergenza c'è tutta a 360 gradi, purtroppo anche con la perdita di due vite umane". Così il presidente del Veneto, Luca Zaia nel corso del punto stampa sul Maltempo nella sede della Protezione Civile a Marghera (Venezia). Al momento ci sono 7 persone evacuate nel Vicentino, l'area più colpita.

"L'allerta gialla? Ci stava, è una scelta che fanno i tecnici, non è una scelta politica - ha detto Zaia - dopodiché l'allerta gialla ovviamente in maniera a macchia di leopardo può dare anche delle zone dove l'intensificazione del piogge va in escandescenza. Quindi le allerte vengono definita tecnicamente e penso che comunque l'allerta gialla non vuol dire stare a casa a dormire tranquilli, è un'allerta che ti dice: attenzione che potrebbero esserci fenomeni locali che ti portano anche a degli eventi che sono veramente problematici, come è accaduto".

Secondo Zaia grazie alle opere fatte negli ultimi anni si è evitata un'altra tragedia: "Visto e considerato che i bacini invasano, pensate che Montebello invasa 6 milioni di metri cubi, Caldogno, che abbiamo realizzato, invasa 3,8 milioni, Trissino invasa 3,5 milioni e poi l'Orolo con un milione di metri cubi, sono i quattro bacini che sono entrati in funzione e non sono ancora pieni, che vuol dire che quel polmone, quel serbatoio d'acqua che abbiamo lì nei bacini altrimenti sarebbe finito nelle nostre piazze, negli scantinati, nelle aziende. Questo vuol dire fare bacini in laminazione" ha concluso.

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