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Ecuador, Noboa si conferma presidente vincendo le elezioni

di TMNews lunedì 14 aprile 2025
1' di lettura

Quito, 14 apr. (askanews) - Daniel Noboa si è confermato presidente dell'Ecuador, vincendo le elezioni presidenziali con oltre il 54% dei consensi contro il 44% ottenuto dalla candidata di sinistra Luisa Gonzalez.

Noboa è il più giovane leader di stato in carica democraticamente eletto al mondo, a soli 37 anni, ha costruito la propria immagine sulla promessa di sicurezza e rigore economico. Membro dell'Assemblea nazionale dal 14 maggio 2021, nel maggio 2023 è stato eletto per la prima volta capo dello Stato, la sua presidenza è stata caratterizzata da una dura repressione militare delle bande criminali. Nato a Miami è figlio di Àlvaro Noboa, l'uomo più ricco dell'Ecuador e cinque volte candidato alla presidenza e della deputata Annabella Azìn, è dunque un esponente dell'elite politica e imprenditoriale del Paese.

"Questa vittoria è storica, una vittoria con un vantaggio di oltre 10 punti, una vittoria di oltre un milione di voti che non lascia dubbi su chi sarà il vincitore" ha detto a caldo davanti ai suoi sostenitori in festa.

L'opposizione contesta però il risultato di Noboa.

"Denuncio davanti al mio popolo, davanti ai media e davanti al mondo che l'Ecuador vive sotto una dittatura e che stiamo affrontando la peggiore e più grottesca frode elettorale nella storia della Repubblica dell'Ecuador" ha detto Luisa Gonzalez che ha chiesto un riconteggio dei voti.

Il nuovo presidente eletto entrerà in carica il 24 maggio per un mandato di quattro anni.

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Il cardinal Zuppi: "Il Papa ha amato fino alla fine"

Città del Vaticano, 21 apr. (askanews) - "Papa Francesco ha amato fino alla fine. Quel suo giro con la macchina, per salutare tutti e farsi salutare da tutti, è il gesto di un Papa che non si è mai risparmiato. Si è avvicinato alle persone perché voleva comunicare a tutti l'amore di Dio per l'umanità concreta, così come è, senza filtri, senza ipocrisie, coinvolgendo tutti. Creando qualche malumore in chi ha paura, in chi preferisce guardare da lontano, in chi non vuole sentire - come diceva lui - il famoso "odore delle pecore", che dà anche un po' fastidio, ma è proprio quello di cui il buon Pastore profuma". Così il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei.

"C'è tanta sofferenza per la perdita di una persona così cara - ha aggiunto - e così cara a tutti, che ha saputo unire tanti uomini e donne, anche con sensibilità diverse, che però si sono sentiti vicini - e si sentono vicini - e compresi, proprio per l'attenzione alla persona e a Dio. Ecco, è la sua Pasqua. Ci aiuta a capire qual è la forza dell'amore, che in Gesù vince il male della morte, e ci aiuta a guardare con speranza, con fiducia, anche questo passaggio così doloroso per tutti".

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Bandiere vaticane a mezz'asta per la morte del Papa

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