Roma, 10 apr. (askanews) - Come sta cambiando il mondo attraverso il digitale. Questo è lo spunto da cui nasce "FutureS", l'evento organizzato da Sisal il 9 aprile nella splendida cornice dell'Ara Pacis. Un incontro moderato dalla giornalista Barbara Cafagna in cui si è riflettuto su come trasformare l'Italia in un paese digitale.
L'evoluzione tecnologica, che cresce rapidamente, sta ridisegnando i modelli sociali, economici e culturali, influenzando incisivamente la diffusione delle informazioni, la partecipazione pubblica e i processi decisionali. Le aziende italiane, ma non solo, devono integrare soluzioni digitali avanzate come l'intelligenza artificiale senza però perdere la bussola data dall'Europa, come sottolineato dal CEO di Sisal Francesco Durante.
"L'intelligenza artificiale per noi è uno dei fattori abilitanti della competità nei prossimi anni. Abbiamo investito in media importanti andando a identificare e a sviluppare oltre 100 use case di intelligenza artificiale, ma adesso abbiamo deciso di cambiare passo e di avere un approccio trasformativo che significa investire in una piattaforma che consenta di centralizzare la raccolta dei fabbisogni dell'intelligenza artificiale all'interno dell'azienda, creare un centro di eccellenza che possa consentire di centralizzare lo sviluppo e poi avere anche visibilità su tutto quello che viene fatto per garantire il rispetto delle norme, ma anche la coerenza con tutte le politiche di sostenibilità che l'azienda si è data".
Nel corso del Panel sono intervenuti, oltre a Durante, anche Paolo Boccardelli, Rettore dell'Università Luiss Guido Carli, e Alessandra Antonelli, Global Strategy & Solutions Director di Microsoft che hanno ragionato sul ruolo cruciale delle politiche industriali e delle strategie aziendali in questa trasformazione. Ma non solo perché durante l'evento è intervenuto l'editorialista Maurizio Molinari che ha tratteggiato un presente fatto di reti, algoritmi, piattaforme che incidono nella realtà.
"Io credo che il messaggio che esce dal pomeriggio di studio e di riflessione che abbiamo fatto è che questa nuova generazione di algoritmi deve assolutamente uscire fuori da una collaborazione fra tutti gli elementi fondamentali che compongono le nostre società ma con un ruolo in particolare che è quello dello studio. La conoscenza, la capacità da parte degli studenti, degli alunni e delle università di generare la conoscenza sugli algoritmi. In una parola, il ventunesimo secolo".
Si chiude con un monito la terza edizione di FUtures: esiste la necessità di creare un ecosistema digitale per fa collaborare istituzioni e imprese. Solo così la sfida si può tramutare in opportunità.