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Joel Meyerowitz, l'essere nel momento di un grande fotografo

di TMNews martedì 25 marzo 2025
2' di lettura

Brescia, 25 mar. (askanews) - Sei decenni del lavoro di uno dei più grandi fotografi del nostro tempo, un artista - e un uomo - che ha raccontato il presente prendendosi cura delle immagini e ha saputo fare una fotografia per molti versi assoluta. Joel Meyerowitz ha un'aura di leggenda e a lui la Fondazione Brescia Musei dedica la prima grande retrospettiva in Italia.

"Oggi ho 87 anni - ha detto Meyerowitz ad askanews - e questo è un momento di riflessione. Penso che gli artisti quando invecchiano sanno che il tempo davanti a loro è molto breve, ma il tempo nel passato è lungo. C'è la possibilità di vedere se c'era qualche verità nel loro lavoro giovanile. C'è la continuità, che fa vedere che l'artista era sempre li: così quando guardo queste opere ora, vedo me stesso. Vedo la passione che avevo e la curiosità che avevo, e posso sentire un allineamento, una coerenza con il mio lavoro attuale".

In mostra le immagini dell'11 settembre, quando Meyerowitz è stato l'unico reporter ammesso a Ground Zero, ma anche i capolavori della fotografia di strada, i reportage sociali e quelle fotografie americane alla Hopper che hanno ispirato il cinema e forgiato un immaginario poetico. Per generare quel senso di meraviglia che il curatore Denis Curti ha voluto citare anche nel titolo dell'esposizione. "Ho sempre pensato a Joel - ci ha spiegato Curti - come a una sorta di acrobata della fotografia, capace di salti e avvitamenti non solo fisici, ma soprattutto mentali. Inizia con una fotografia legata naturalmente all'esperienza della street photography per poi però introdurre immediatamente il tema della consapevolezza".

Per Brescia Musei e il suo direttore Stefano Karadjov la mostra è il coronamento di un lavoro si quasi vent'anni, che continua a essere d'attualità. "Un uomo davvero straordinario - ha detto Karadjov - che è riuscito, con la sua antologia, a raccontare la storia della fotografia degli ultimi 50 anni in cambiamento. E oggi è più che mai attuale, visto il momento di grande tensione e incertezza legata anche agli Stati Uniti e al momento politico in corso, il suo ciclo degli anni Sessanta che ha raccontato nell'America profonda la frustrazione e le difficoltà legate alla guerra nel Vietnam, ci riporta in modo estremamente contemporaneo momento che viviamo".

Momenti, istanti. in fotografia sono parole importanti, che Joel Meyerowitz ha fatto proprie, superando le grandi lezioni storiche per arrivare a una sua presenza nell'idea stessa dell'attimo della fotografia: fulmineo, ma comunque meditato. "Essere nel momento - ha concluso l'artista americano - è esattamente ciò di cui si occupa la fotografia. Saper capire che quello è il momento, che arriva e se ne va. E l'allenamento consiste nel vedere se riesci a riconoscere il tuo momento, il momento in cui senti qualcosa ed è così profondo che lo devi catturare con una macchina fotografica, così".

E la profondità delle immagini di Meyerowitz è qualcosa dentro la quale oggi perdersi è ancora bello e, soprattutto, possibile.

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Il prossimo Papa? "Speriamo siain continuità con Francesco"

Roma, 28 apr. (askanews) - Il prossimo conclave per l'elezione del successore di Papa Francesco inizierà in Vaticano mercoledì 7 maggio. Fedeli e turisti, in una piazza San Pietro tornata a una relativa tranquillità dopo i funerali di Bergoglio, si interrogano su chi potrebbe essere il suo successore. In molti sono concordi, al di là dei nomi dei candidati favoriti, sul fatto che vorrebbero un pontificato nel segno della continuità e dei temi che sono stati importanti per Francesco, in particolare l'attenzione agli ultimi e l'inclusività.

Riccardo Bernardinello, sindaco di Castelbaldo (in provincia di Padova): "Io mi aspetto una continuità con le politiche di Francesco per tutto quello che ha fatto, secondo me sarebbe la cosa migliore per la Chiesa e io spero possa essere il cardinal Zuppi il prossimo Papa".

Una Chiesa che resti aperta, si augura una donna: "È chiaro che ognuno è una persona a sé, ma tutte le porte che Papa Francesco ha aperto, alla speranza, agli ultimi, ai poveri, una chiesa aperta che sta fuori e non si chiude in sé stessa, ecco, spero che questi temi vengano ripresi e chiaramente ampliati, una Chiesa veramente inclusiva". "Spero che venga nominato un Papa che segua il percorso di Francesco, ma allo stesso tempo mi piacerebbe un Papa nero" dice un ragazzo.

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Roberto Bolle: porto la danza in luoghi di una bellezza speciale

Roma, 28 apr. (askanews) - Nella Giornata Mondiale della Danza, il 29 aprile, Roberto Bolle torna a incantare il grande pubblico con la seconda edizione di "Viva la Danza" in prima serata su Rai1. Uno spettacolo ideato dall'Étoile, con il sostegno del Ministero della Cultura, nella cui sede è stato presentato a Roma, e in collaborazione con la Rai, che va oltre i confini del palcoscenico, per portare la danza, celebrandola, in alcuni dei luoghi italiani più belli: da Venezia, con la danza tra i ponti e le calli, al Teatro La Fenice, a Palazzo Ducale e Ca' d'Oro, alla mostra su Caravaggio a Palazzo Barberini a Roma, dove pittura e movimento elegante diventano un tutt'uno. Roberto Bolle:

"Sono tutti luoghi di staordinaria bellezza, forse danzare davanti ai Caravaggio e il cortile di Palazzo Ducale sono stati i luoghi che mi hanno lasciato un segno ancora più potente, però unire la danza con questa meraviglia del luogo è qualcosa di veramente speciale, lo è stato per noi artisti e spero anche per il pubblico".

Roberto Bolle ha danzato in passato e continua a farlo in scenari meravigliosi. "Tornerò presto a Caracalla, al Teatro Greco a Taormina, all'Arena di Verona a luglio con un bellissimo tour, quindi ho la fortuna e il privilegio di poter ballare ancora adesso in questi luoghi di grande forza e di grande bellezza, magari tornare al Colosseo un giorno mi piacerebbe" ha raccontato.

Accanto a lui nello spettacolo alcune stelle della danza mondiale,(come Nicoletta Manni e Martina Arduino, Étoile e Prima Ballerina del Teatro alla Scala di Milano, Toon Lobach partner di Bolle in alcuni passi a due, il giovane Emiliano Fiasco, il russo Ildar Young, Anastasia Matvienko, ballerina ucraina già Prima Ballerina del Mariinskj e stella dello Slovenian national Theatre Opera and Ballet di Ljubljana e i ballerini del Corpo di Ballo del Teatro Nazionale Croato di Zagabria).

Danza classica, moderna e contemporanea che si fondono con altre espressioni artistiche; a condurre quest'anno c'è Serena Rossi e tra gli ospiti Claudio Santamaria, Gianna Nannini, Jacopo Veneziani e l'ironia di Geppi Cucciari, per alternare con momenti di canto e intrattenimento. Roberto Bolle è un ambasciatore della danza in tutto il mondo e i suoi spettacoli in televisione sono da anni un appuntamento molto atteso.

"Secondo me sta cambiando molto la percezione proprio della danza in Italia grazie alla televisione, grazie a queste prime serate di Raiuno, grazie ai talent show. È importante e bello far vedere la danza in televisione proprio perché raggiunge un pubblico enorme, quindi molto più vasto rispetto al pubblico teatrale, ovviamente, ed è un ottimo veicolo e strumento per cercare poi di portare le persone anche a teatro, quindi le persone vedono uno spettacolo e un programma di danza in televisione e in questo caso noi siamo in un teatro, quindi c'è il sapore teatrale, molti dei brani che noi balliamo sono dei brani che hanno il sapore teatrale di come li potresti vedere a teatro e quindi questo è molto importante: poi vai a teatro e riconosci quello che hai visto in televisione, sai quello che puoi aspettarti e quindi secondo me questo anno dopo anno fa la differenza" ha affermato Bolle.

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Salvini: a fine guerra andrò con imprese italiane in Ucraina e Russia

Genova, 28 apr. (askanews) - "A me interessa che grazie al nuovo presidente degli Usa si parli di pace, altri parlano di eserciti europei, missili europei, carri armati europei, io non sono fra questi". Lo ha detto il vice premier e ministro della Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, a margine della visita ad Euroflora a Genova.

E una volta finita la guerra, ha aggiunto, "Conto che presto ci sia un incontro a tre Trump Zelensky e Putin, si mettano d'accordo e finisca la guerra", "conto di poter accompagnare tante imprese italiane sia in Ucraina per la ricostruzione che in Russia", ha aggiunto. "Si sono sentiti pochi minuti fa il ministro degli Esteri russo e il segretario di Stato americano quindi la trattativa sta andando avanti, conto che la guerra finisca e spero che a Parigi o Bruxelles nessuno si metta di traverso perché sarebbe drammatico, tornare ad avere canali diplomatici e buoni rapporti con la Russia a guerra finita sarà fondamentale".

Il vicepremier ha poi definito il riarmo Ue "una follia. Le centinaia di miliardi per comprare armi mi sembrano l'ultima delle cose utili e intelligenti da fare. La Lega è a favore di investire in sicurezza nazionale, quindi assunzione di forze dell'ordine, uomini e mezzi per difendere l'Italia e gli italiani. Eserciti europei, riarmi europei, debiti comuni europei per comprare carri armati in Germania sono una follia".

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Spagna, il blackout anche a Valencia durante il congresso del Ppe

Valencia (Spagna), 28 apr. (askanews) - Immagini da Valencia, alle prese con il vasto blackout che ha colpito la penisola iberica. Stazioni della metro chiuse, treni fermi, strade quasi deserte con i semafori spenti; a circolare solo tram e taxi che però non hanno collegamento per i pagamenti con il bancomat.

In città è presente anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani per un incontro con imprenditori italiani in Spagna e per il congresso del Partito popolare europeo (Ppe) a cui Forza Italia è affiliata.

Le autorità spagnole hanno reso noto che l'interruzione della

corrente elettrica, cominciata alle 12.32, potrebbe essere recuperata in 6-8 ore. Nel frattempo anche la Farnesina ha invitato i cittadini italiani nel paese iberico a non lasciare abitazioni e uffici e a evitare anche viaggi in auto.

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