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Pecoraro Scanio : Giovani startup non devono più emigrare

di TMNews venerdì 28 febbraio 2025
1' di lettura

Roma, 28 feb. (askanews) - Il turismo del futuro deve essere ecologico e digitale, capace di generare benessere diffuso senza impattare negativamente sui territori. È questo il messaggio lanciato da Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde e promotore della Rete EcoDigital, in occasione della BTM - Business Tourism Management, la fiera del turismo in corso in Puglia.

"Il turismo non deve essere concentrato in tempi brevi e in aree limitate, trasformandosi in un fenomeno di distruzione ambientale e sociale. Al contrario, deve essere un'opportunità di crescita per le comunità locali, un modello sostenibile che valorizzi le risorse del territorio, favorisca la destagionalizzazione e crei nuove opportunità per giovani e startup innovative", ha dichiarato Pecoraro Scanio.

La Rete EcoDigital promuove startup e progetti innovativi che coniugano sostenibilità ambientale e trasformazione digitale per migliorare l'esperienza turistica e al contempo ridurre l'impatto sul pianeta. Bari è stata il palcoscenico di presentazione di alcune di queste realtà, evidenziando come le istituzioni pugliesi siano particolarmente attive nel supporto ai giovani imprenditori.

"Dobbiamo investire sul futuro: negli ultimi dieci anni l'Italia ha perso più di un milione di giovani che sono andati all'estero per sviluppare le proprie competenze. È necessario creare condizioni favorevoli affinché possano rientrare e trovare spazio nel nostro Paese. Il turismo EcoDigital è una chiave per questa trasformazione e le startup presentate a Bari ne sono un esempio concreto", ha concluso Pecoraro Scanio.

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Made in Italy: qualità e sicurezza con Rete Zooprofilattici

Roma, 16 apr. - Made in Italy. Un'espressione che richiama immediatamente l'eccellenza. Non solo nella moda, nel design o nell'automotive, ma soprattutto in un settore che è il cuore pulsante dell'economia italiana: l'agroalimentare. Gusto, tradizione, bellezza, certo. Ma anche - e soprattutto - qualità e sicurezza.

Un settore che nel 2024 ha toccato numeri impressionanti. La filiera vale 523 miliardi di euro. Il solo fatturato del comparto agroalimentare ha superato i 260 miliardi e conta 1,2 milioni di imprese, quasi 3,5 milioni di lavoratori e genera 74 miliardi di euro di valore aggiunto. Nel 2024 la vendita all'estero di prodotti agroalimentari made in Italy ha raggiunto la cifra record di circa 70 miliardi. Un successo di tale portata non sarebbe stato possibile senza la cultura della prevenzione, il rigore scientifico e un sistema di controlli tra i più avanzati al mondo. Alla sicurezza alimentare e al Made in Italy, in occasione della giornata nazionale, Il ministero della Salute ha dedicato il convegno "Strategie e programmi di sviluppo in sinergia tra pubblico e privato nell'ambito della filiera agroalimentare e dell'export. Proteggere la filiera, promuovere l'eccellenza".

"Oggi, quando parliamo di Made in Italy riferito al nostro patrimonio agroalimentare, pensiamo a prodotti tipici, di qualità, sani - ha detto il Ministro della Salute Orazio Schillaci in apertura del convegno. Prodotti che sono parte integrante della nostra dieta mediterranea, che è un modello alimentare salutare per eccellenza riconosciuto in tutto il mondo. Ma pensiamo anche a prodotti 'sicuri'. Ecco, garantire la sicurezza è uno dei compiti del Ministero della Salute attraverso un consolidato sistema di controlli: anche in questo modo si contribuisce a valorizzare le nostre eccellenze e proteggere la filiera".

Un incontro che ha visto il coinvolgimento di istituzioni, esperti e imprese per ribadire un principio fondamentale: la promozione dell'agroalimentare italiano passa prima di tutto dalla sua tutela, attraverso una rete silenziosa ma capillare in grado di rendere il Made in Italy non solo eccellente, ma anche affidabile: Ministero della Salute, Asl, Regioni, ISS, Nas e la Rete degli Istituti Zooprofilattici Italiani, "una vera eccellenza italiana - ha sottolineato ancora il Ministro Schillaci -, composta da professionisti che anche oggi voglio ringraziare per il lavoro quotidiano che svolgono a beneficio della salute dei cittadini".

"La Rete degli IZS è un anello forte della catena - ha affermato Giorgio Varisco, Direttore Generale dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia-Romagna (IZSLER). Grazie all'attività del Ministero della Salute e degli Assessorati Regionali (agricoltura e sanità) riesce a garantire al sistema Paese una rete di controlli che è unica a livello europeo e, probabilmente, anche a livello mondiale. Oggi, garantire il Made in Italy significa poter contare su delle strutture di controllo e di ricerca che permettono al Made in Italy di contraddistinguersi nel panorama italiano e internazionale".

Con 10 sedi centrali, 90 sezioni territoriali, oltre 4mila collaboratori specializzati e qualificati e circa 25 milioni di analisi di laboratorio l'anno, la Rete rappresenta un importante strumento operativo per assicurare la sicurezza della filiera agroalimentare e dei prodotti italiani, monitorando la salubrità degli alimenti e dell'ambiente, la salute ed il benessere animale e l'antimicrobico resistenza (AMR), tutelando, dunque, anche la salute umana.

"I 10 IZS sono i pilastri del Ministero della Salute, i suoi 10 bracci operativi. Oggi sono chiamati a un compito epocale: quello di One Health, di mettere insieme tutti quegli ambiti che determinano la qualità dell'alimento e la sua sicurezza, non in termini di security ma di safety, cioè di salute. Noi siamo figli di ciò che mettiamo in bocca", ha detto Francesca Di Gaudio, Direttore Generale dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia (IZSSi)

Durante il convegno, è emersa con forza l'esigenza di rafforzare la rete, anche di fronte alle nuove sfide: cambiamenti climatici, globalizzazione dei mercati, incremento delle frodi alimentari. "Siamo particolarmente orgogliosi del ruolo che le Istituzioni ci riconoscono: dopo la modifica del Titolo V della Costituzione siamo rimasti le braccia operative del Ministero della Salute. La Rete rappresenta la prima linea della sicurezza alimentare. Una delle caratteristiche - forse - più importanti in auge in questo periodo è proprio quella della valutazione del fenomeno dell'antibiotico resistenza, che rappresenta un'emergenza nella quale ci siamo trovati e, come per tutte le cose italiane, mentre in condotta siamo relativamente calmi, in emergenza diventiamo inarrestabili", ha sottolineato Stefano Palomba, Commissario Straordinario dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana (IZSLT).

Al centro del dibattito anche un principio sempre più imprescindibile: la salute unica, quella che unisce uomo, animale e ambiente. La filiera agroalimentare, per sua natura, incarna in pieno il paradigma One Health.

"Svolgiamo questo compito ormai da decenni - ha aggiunto Nicola D'Alterio, Direttore Generale dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise (IZSAM). Un'organizzazione completamente diversa rispetto a quella degli altri paesi, che invece hanno scelto di avere dei laboratori centrali, dove confluiscono tutte le attività di controllo. Dall'inizio degli anni 2000, subito dopo la crisi della mucca pazza, l'Italia ha deciso di istituire un'anagrafe degli animali che deteniamo all'IZS di Teramo per conto del Ministero della Salute, che aggiorniamo continuamente: ed è questa la base di tutti i controlli che si svolgono nel Paese".

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Dazi, Renzi: Meloni negli Usa fatto epocale? Provincialismo Chigi

Roma, 16 apr. (askanews) - Il viaggio di Giorgia Meloni negli Usa è un fatto "normale" e "soltanto in Italia" per "il provincialismo della propaganda di palazzo Chigi - e ahimè anche di un dibattito pubblico e mediato - viene presentato come una svolta epocale". Lo ha detto il leader Iv Matteo Renzi parlando al termine dell'incontro con il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, in Senato. "La presidente del Consiglio Meloni - afferma - è la settima leader europea che va alla Casa Bianca, da quanto si è insediato Trump. La settima! Prima di lei il francese, l'irlandese, il finlandeseà Stiamo parlando di una cosa normale".

Dunque, "speriamo che ci sia un'attenzione per il made in Italy e per le nostre aziende, ma non è l'incontro della vita. Viene raccontato così dalla propaganda dell'influencer Meloni. La verità che è se Meloni vuole dare una mano alle nostre imprese, tolga un po di burocrazia - come ha chiesto Confindustria - dia una mano sull'energia, come abbiamo chiesto noi. E soprattutto la smetta con questo atteggiamento di Urso e Salvini di bloccare qualsiasi progetto".

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Renzi: industria in crisi, ma Meloni preferisce chiacchierare

Roma, 16 apr. (askanews) - "C'è una crisi della nostra industria a cui il governo sembra non interessarsi. Oggi abbiamo visto Confindustria, abbiamo un elenco di richieste al governo: la prima è recuperare i 5,5 miliardi di 'industria 4.0'. Cose concrete da fare ci sono, solo che la Meloni preferisce chiacchierare anziché governare". Lo ha detto il leader Iv Matteo Renzi al termine dell'incontro con il presidente di Confindustria Emanuele Orsini.

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Sistemi di invasi sul fiume Paglia, al via il dibattito pubblico

Roma, 16 apr. (askanews) - Al via il dibattito pubblico per mettere in sicurezza il fiume Paglia, principale affluente del Tevere, che attraversa Toscana, Lazio e Umbria. Si vogliono ridurre le portate di piena e i danni economici connessi agli eventi estremi ed anche incrementare la disponibilità di acqua nei periodi di siccità, contribuendo così anche alla resilienza delle colture agricole e alla tutela dell'ecosistema fluviale.

Motore dell'iniziativa, che è di salvaguardia e non solo, è l'Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino centrale. Il segretario generale Marco Casini spiega: "Le alternative progettuali sono diverse, ci sono 7 vasche di laminazione ed una diga ed il dibattito pubblico servirà proprio a capire quale sia la soluzione migliore da portare avanti. In relazione a questo deriveranno anche i tempi. Se ci saranno più opere da realizzare più lunghi saranno i tempi. Certamente la parte delle autorizzazioni e dei finanziamenti avrà la sua importanza ed il suo peso. Noi per febbraio 2026 concluderemo la prima fase della progettazione, a valle della quale potremmo iniziare quella di livello successivo che porterà poi alla realizzazione delle opere, secondo lotti dalla più immediata sino all'ultima".

Prevenire il rischio idraulico e gestire in modo integrato le risorse idriche. Come fare? E quanto sarà importante per il territorio?

Manuela Rinaldi, assessore ai lavori pubblici Regione Lazio, risponde: "Importante perché, soprattutto per la nostra Capitale. Perché la messa in sicurezza del fiume Paglia e dei sistemi di invaso, con queste proposte progettuali dell'Autorità di bacino che saranno presentate con il Dibattito pubblico, sono necessarie per salvaguardare la parte nord della provincia di Viterbo fino ad arrivare al fiume Tevere. Il Paglia è uno dei fiumi che a carattere torrentizio con più portata d'acqua nel Tevere".

Le esondazioni del fiume Paglia sono sempre più frequenti, ci sono state nel 2010 e nel 2012. L'erosione delle sponde; le poche aree naturali di laminazione; la scarsa permeabilità del suolo; ed un regime fluviale tipicamente torrentizio, fanno il resto.

Il segretario generale Casini aggiunge: "Il clima oggi ci espone a fenomeni estremi sempre più frequenti. Ormai i dati che abbiamo ci danno la certezza del fatto che ogni anno si alternano periodi di carenza d'acqua, di grande siccità, ad altri in cui tutta insieme l'acqua viene giù in poche ore, in pochi giorni. In questi casi un fiume come il Paglia ha già dimostrato di poter andare facilmente in piena e quindi creare danni all'area fino al Tevere. L'importanza di quest'opera deriva anche dal fatto che la pressione climatica oggi è tale che fenomeni ed episodi come quelli che sono già avvenuti possono ripetersi con frequenze sempre più importanti e sempre più rapide".

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