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Il Papa "non è fuori pericolo", almeno un'altra settimana in ospedale

di TMNews venerdì 21 febbraio 2025
1' di lettura

Roma, 21 feb. (askanews) - "Ma la domanda è 'il Papa è fuori pericolo? No, non è fuori pericolo": lo ha detto il prof. Sergio Alfieri, durante un briefing al Gemelli sulle condizioni di salute di Papa Francesco, ricoverato dal 14 febbraio al policlinico di Roma prima per una bronchite poi trasformatasi in una polmonite bilaterale.

"Perché se lo mandiamo a Santa Marta ricomincia a lavorare come prima, e noi questo noi lo sappiamo, è un finto 88enne. Noi lo tratteniamo, in questo momento resta in ospedale, almeno tutta la prossima settimana. Non se ne parla, noi lo tratteniamo qui per farlo tornare poi a Santa Marta, dove è difficile stargli dietro", ha aggiunto Alfieri.

"Dunque, il Santo Padre che ha, diciamo, un cervello superiore a quello di tutti noi messi insieme, sa che è in pericolo e ci ha detto di trasmetterlo. Può capitare che questi germi che oggi sono localizzati nelle vie respiratorie e nei polmoni, se malauguratamente, nonostante tutte le terapie che gli fai, dosando le terapie con i livelli di cortisone, che teniamo bassissimi perché abbassano le difese immunitarie. Se per sciagura uno di questi germi dovesse passare nel sangue, qualsiasi paziente avrebbe una sepsi. Una sepsi con il suo problema respiratorio e la sua età potrebbe essere veramente difficile uscirne. Oggi non ha sepsi, in questi 7 giorni on ha sepsi, tocchiamo ferro, però il vero rischio in questi casi è che i germi passino nel sangue".

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Papa, tra i fedeli anche una delegazione della Roma calcio

Città del Vaticano, 24 apr. (askanews) - Tra la folla che da ormai 24 ore sta sfilando nella basilica di San Pietro per l'ultimo saluto a Papa Francesco, stamane si è mischiata anche una delegazione della squadra della A.S. Roma.

La delegazione giallorossa si è fermata 15 minuti per un momento di raccoglimento con una sua delegazione composta da squadra e dirigenza, guidata dal direttore sportivo Ghisolfi e dall'allenatore Ranieri. Presenti poi i gruppi di argentini (Dybala, Paredes e Soulè) e italiani (Cristante, Mancini e Pellegrini), oltre ai dirigenti Lombardo, Scala, Ricchio, Castaldi e Feliziani.

Nel pomeriggio, invece, è stata annunciata anche la visita dell'altra squadra della capitale, la S.S. Lazio. A guidarla, molto probabilmente, il presidente Claudio Lotito.

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Israele, due minuti di silenzio per Giorno della Memoria della Shoah

Tel Aviv, 24 apr. (askanews) - Israele si è fermato per due minuti, le sirene hanno suonato in tutta la nazione in omaggio ai sei milioni di ebrei assassinati dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Per celebrare il Giorno della Memoria dell'Olocausto a Tel Aviv, autisti e manifestanti che tenevano in mano i ritratti degli ostaggi di Hamas sono rimasti immobili per due minuti.

Le cerimonie ufficiali sono iniziate mercoledì sera con un evento di Stato allo Yad Vashem, il memoriale della Shoah a Gerusalemme, alla presenza del Presidente Isaac Herzog, del Primo Ministro Benjamin Netanyahu e di altri alti funzionari.

La commemorazione, che si tiene ogni anno ad aprile o maggio secondo il calendario ebraico, è separata dal Giorno della Memoria Internazionale dell'Olocausto, che si celebra il 27 gennaio.

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Oltre 61 mila persone sono già passate in San Pietro per il Papa

Città del Vaticano, 24 apr. (askanews) - Una lunga fila silenziosa, in Vaticano, i fedeli si mettono in coda per ore per rendere omaggio a Papa Francesco all'interno della Basilica di San Pietro. Le visite nella Basilica vaticana per l'ultimo saluto a Papa Francesco sono arrivate a superare le 61 mila persone. A renderlo noto il portavoce della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni La cerimonia è iniziata mercoledì e, invece della chiusura prevista a mezzanotte, la basilica è rimasta aperta fino alle 5:30 di giovedì mattina, per poi riaprire alle 7:00 quando già si era formata una lunga coda per entrare in Basilica.

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Torino, Melotti e Alice Cattaneo per la seconda Risonanza della GAM

Torino, 24 apr. (askanews) - Dialoghi, connessioni sottili, rapporto tra moderno e contemporaneo e con il territorio: la GAM di Torino con la direzione di Chiara Bertola ha scelto di puntare sulle Risonanze, programmazioni che si snodano intorno ad alcune parole chiave che mettono in relazione le mostre e le collezioni. La stessa direttrice ci ha presentato la seconda Risonanza. "Nella prima Risonanza - ha detto ad askanews - avevamo luce, colore, tempo quotidiano e adesso abbiamo invece il ritmo, la struttura, il segno. Però poi la cosa che mi fa piacere è che risuonano benissimo questi temi nella mossa di Fausto Melotti, io ho sentito l'esigenza di riproporla alle giovani generazioni, cioè di proporre l'opera straordinaria di un maestro così importante della scultura del Novecento come Melotti".

La mostra più vasta in programmazione alla GAM è infatti un'antologica di Fausto Melotti intitolata "Lasciatemi divertire!" che attraversa tutta la carriera dell'artista dagli inizi molto difficili fino al successo. L'esposizione è anche una forma di teoria della leggerezza scultorea e della libertà creativa, oltre che un'occasione per riportare l'attenzione su uno dei grandi nomi del Novecento. Ma la GAM si muove su più livelli critici e temporali. "L'altra cosa - ha aggiunto la direttrice - è proporre invece l'opera, che è la seconda mostra importante che c'è in GAM adesso, che è dedicata ad Alice Cattaneo, mostre di artisti mid-career, artisti comunque italiani importanti che hanno bisogno però di quello slancio che solo un museo istituzionale può dare".

E le sale del museo torinese sembrano accogliere le installazioni e le opere di Alice Cattaneo e la sua mostra "Dove lo spazio chiama il segno" con naturalezza, come se fossero sempre state lì, ma anche ricordando esposizioni precedenti, il che, anche solo a livello di sensazioni psicologiche, fa davvero pensare all'idea di risonanza e a una visione museale che resta in movimento. "Il museo io penso che sia veramente importante - ha concluso Chiara Bertola - perché deve dare delle missioni, cioè deve risvegliare dei maestri, dei capitali, delle visioni importanti, che non si devono perdere. bisogna ripassare, bisogna rimettere al mondo il mondo, come diceva Boetti, bisogna ridare delle possibilità alle grandi opere di ripresentarsi perché gli artisti giovani e le generazioni devono vederle perché non le conoscono".

La seconda Risonanza della GAM è poi completata da un'intervento sonoro di Chiara Lee e

freddie Murphy e da una mostra sui film di Giosetta Fioroni.

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