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Hegseth in Polonia "alleato modello", Varsavia dice "Europa sveglia"

di TMNews venerdì 14 febbraio 2025
1' di lettura

Varsavia, 14 feb. (askanews) - Il capo del Pentagono Pete Hegseth in visita in Polonia ha elogiato il Paese definendolo un "alleato modello" in merito alle spese della Difesa, ricordando che le truppe americane non potranno restare nel continente per sempre.

"Riteniamo la Polonia l'alleato modello nel continente", ha detto il segretario alla Difesa Usa. "La diplomazia è importante, i colloqui sono importanti, i negoziati sono importanti, ma alla fine sono ancora i proiettili, i carri armati, gli elicotteri e l'hard power a contare", ha aggiunto Hegseth, chiedendo agli alleati europei di investire di più nella difesa.

E sull'Ucraina e i futuri negoziati per la fine della guerra, il capo del Pentagono ha detto: "La realtà è che tornare ai confini del 2014 (in Ucraina, ndr), come parte di una soluzione negoziata, è improbabile. La realtà sulle truppe statunitensi in Ucraina, è che è improbabile. La realtà è che l'adesione dell'Ucraina alla Nato, come parte di una soluzione negoziata, è improbabile".

Accanto a lui in conferenza stampa il ministro della Difesa e vice-premier polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz, che ha esortato l'Europa a svegliarsi. "Dobbiamo sempre investire e ricordare che Putin o un altro dittatore potrebbero arrivare e minacciare la nostra sicurezza. Non finirà mai". "La capacità di produzione di armamenti in Europa al momento non è sufficiente. L'Europa deve svegliarsi", ha aggiunto.

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Renzi: Francesco non era un politico, era un Papa; grande lezione laicità

Roma, 23 apr. (askanews) - "Cari colleghi è molto buffo che ciascuno di noi cerchi di accaparrarsi un pezzettino dell'eredità del Papa: chi lo ricorda per i carcerati, dimentica le sue parole sulla vita e sull'aborto; chi lo ricorda per la famiglia tradizionale, dimentica casualmente le posizione sull'immigrazione, 'una schifezza' diceva dei centri lager libici. "La verità è che non era un politico, era il Papa".

Lo ha detto Matteo Renzi, parlando alla Camera durante la commemorazione di Papa Francesco.

"Io penso che si debba avere il coraggio di dire che da Papa Francesco c'è stata una grande lezione di laicità e io voglio renderne testimonianza. Quando lo incontrai in più di una circostanza nel 2016, da solo, prima che il Parlamento votasse le unioni civili, mai mi ha detto alcunché sul fatto che il governo stesse per mettere la fiducia su quel provvedimento. È il segno che ha rispettato le nostre idee molto di più di quanto facciamo noi con le sue. È tipico dei farisei piangere e commuoversi per il Papa e non ricordare il grido di dolore che ci ha lasciato sui 'lager' per i migranti, era una sua ossessione. O ergerlo a icona del pensiero globale della sinistra e non ricordarne le prescrizioni morali, perché faceva il Papa".

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Cardinal Gugerotti: Conclave lungo o breve? Mi aspetto volontà di Dio

Roma, 23 apr. (askanews) - "Mi aspetto la volontà di Dio"; così il cardinale Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese orientali, in piazza San Pietro risponde a chi gli chiede se "si aspetta un Conclave lungo o corto".

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Conte: Francesco Papa scomodo, ma il più grande riferimento spirituale

Milano, 23 apr. (askanews) - "Il Papa si è sempre schierato contro la guerra, che è sempre una sconfitta, ci diceva". Così il leader M5s Giuseppe Conte, durante la commemorazione a Montecitorio di Camera e Senato. "E' stato un apa scomodo e ciascuna forza politica può sentirsi sfidata da alcune sue posizioni mentre può riscontrare condivisione su altre. Ma è indubitabile che sia stato il più grande riferimento spirituale e morale di questi nostri tempi in cui prevalgono le parole d'odio e le atrocità dei conflitti. Si è sempre impegnato per tessere le trame del dialogo, anche in prima persona".

"Il modo migliore per onorarlo è essere scomodi con azioni ferme e scelte conseguenti", ha concluso Conte.

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Il racconto dei fedeli dopo l'ultimo saluto al Papa nella basilica

Roma, 23 apr. (askanews) - La commozione dei fedeli che sono riusciti a vedere la salma di Papa Francesco nella Basilica di San Pietro dopo una lunga fila. La bara resterà aperta per tre giorni.

"Mi sono commossa molto", racconta suor Caterina "questa emozione di sapere che il Papa è in cielo e prega per noi, ho sentito che non eravamo soli".

Un altro fedele dagli Stati Uniti dice di essere stato tra i primi 100 che sono potuti entrare per l'omaggio al Santo Padre: "È stato uno dei momenti più cupi che abbia mai visto nella basilica - ha dichiarato - ma è stata anche un'occasione di gioia perché il Santo Padre stava soffrendo molto verso la fine. E ora sono felice che non stia più soffrendo. La cosa più bella è che è morto il giorno dopo Pasqua. Quindi ha partecipato al mistero pasquale e alla risurrezione del Signore".

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