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Sanremo, Willie Peyote: il palco più importante, mi sento responsabile

di TMNews venerdì 7 febbraio 2025
3' di lettura

Milano, 7 feb. (askanews) - Willie Peyote salirà sul palco del Teatro Ariston di Sanremo per portare la sua "Grazie ma no grazie", il brano inedito in gara nella sezione Campioni della 75° edizione del Festival della Canzone Italiana. "Nasce come una lista di frasi che sento dire, di episodi in cui mi sono ritrovato. Diciamo, una lista di cose a cui rispondo grazie e manograzie. E' un brano che, come sempre mi capita, un po' parla anche dell'attualità, perché in fondo mi viene naturale cercare di parlare anche di quello che vedo intorno a me. Poi penso che su un palco come Sanremo avrei perso un'occasione e non dire proprio niente, perché avendo così tanto pubblico davanti mi sembra giusto provare a dire qualcosa che penso. L'idea del brano nasce nell'estate del 2023, sono andato a trovare mia sorella che vive in Ecuador con i miei tre splendidi nipoti, era appena nato il mio terzo nipote, Stefanino, e sono andato a trovarli e casualmente ho scritto, mentre ero così lontano da casa, un brano che in qualche modo parla proprio dell'Italia e quindi forse proprio perché ero così lontano ho riuscito a scrivere in maniera così libera di quello che pensavo del paese che avevo appena lasciato. Musicalmente sono contento di questo pezzo perché è un pezzo allegro e io non è che faccio così tanti pezzi allegri e quindi comunque c'è una nota di novità e a me piace".

Willie Peyote tornerà al festival a 4 anni di distanza dalla sua prima fortunata partecipazione nel 2021 con "Mai dire mai (la locura)", singolo che gli ha regalato il Premio della Critica Mia Martini e il disco di Platino e la sesta posizione nella classifica finale su 26 artisti quell'anno in gara.

"E' vero non sono nuovo tecnicamente, ma devo dire che è tutto diverso, nel senso che rispetto al 2021 ci troviamo fortunatamente in un'epoca storica diversa, in un mondo in cui si può uscire di casa, si può incontrare la gente, quindi mi aspetto di vivere anche tutto ciò che riguarda Sanremo fuori dall'Ariston in un modo diverso, in un modo più completo. Non nascondo che la scelta di partecipare nasce anche della voglia di vivere fino in fondo tutto ciò che riguarda il festival, non solo sul palco. Il palco di Sanremo è il palco innegabilmente più importante del paese per fare la musica e di conseguenza intanto è probante, mi sento responsabilizzato, non dico spaventato ma un filo d'ansia alla prestazione ce l'ho ovviamente perché con la mia performance ne va del lavoro di tante persone, non solo mio, io sono da solo sul palco ma in realtà il lavoro che mi porta sul palco di Sanremo è un lavoro collettivo quindi mi sento responsabile anche per tutti quelli che hanno lavorato con me. Però ti posso dire, al momento sono ancora tranquillo, ma sono certo che appena prenderò il furgone per andare giù in Riviera domenica la sentirò tutta".

Nella serata delle cover sarà sul palco con Tiromancino e Ditonellapiaga, con il brano Un tempo piccolo di Franco Califano.

La kermesse sanremese sarà anche l'occasione per pubblicare, il 14 febbraio, "Sulla riva del fiume", 12 tracce che raccolgono la prima parte del progetto "Sulla riva del fiume" (pubblicato solo in digitale lo scorso 26 aprile) e 4 inediti tra cui il brano in gara "Grazie ma no grazie".

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Conte: Francesco Papa scomodo, ma il più grande riferimento spirituale

Milano, 23 apr. (askanews) - "Il Papa si è sempre schierato contro la guerra, che è sempre una sconfitta, ci diceva". Così il leader M5s Giuseppe Conte, durante la commemorazione a Montecitorio di Camera e Senato. "E' stato un apa scomodo e ciascuna forza politica può sentirsi sfidata da alcune sue posizioni mentre può riscontrare condivisione su altre. Ma è indubitabile che sia stato il più grande riferimento spirituale e morale di questi nostri tempi in cui prevalgono le parole d'odio e le atrocità dei conflitti. Si è sempre impegnato per tessere le trame del dialogo, anche in prima persona".

"Il modo migliore per onorarlo è essere scomodi con azioni ferme e scelte conseguenti", ha concluso Conte.

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Il racconto dei fedeli dopo l'ultimo saluto al Papa nella basilica

Roma, 23 apr. (askanews) - La commozione dei fedeli che sono riusciti a vedere la salma di Papa Francesco nella Basilica di San Pietro dopo una lunga fila. La bara resterà aperta per tre giorni.

"Mi sono commossa molto", racconta suor Caterina "questa emozione di sapere che il Papa è in cielo e prega per noi, ho sentito che non eravamo soli".

Un altro fedele dagli Stati Uniti dice di essere stato tra i primi 100 che sono potuti entrare per l'omaggio al Santo Padre: "È stato uno dei momenti più cupi che abbia mai visto nella basilica - ha dichiarato - ma è stata anche un'occasione di gioia perché il Santo Padre stava soffrendo molto verso la fine. E ora sono felice che non stia più soffrendo. La cosa più bella è che è morto il giorno dopo Pasqua. Quindi ha partecipato al mistero pasquale e alla risurrezione del Signore".

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Schlein: Papa Francesco non merita ipocrisia di chi deporta migranti

Roma, 23 apr. (askanews) - Papa Francesco è stato un innovatore e "la sua scomparsa ci priva di una voce significativa" ha detto la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, parlando alla Camera per la commemorazione del Pontefice scomparso il 21 aprile. A conclusione del suo intervento la segretaria PD ha puntato il dito contro "l'ipocrisia" della politica rispetto al messaggio del Pontefice.

"È stato un innovatore e ha cercato di riformare la Chiesa in profondità riconoscendo anche gli errori commessi dagli uomini della Chiesa, si è battuto contro il male profondo e troppo taciuto degli abusi sessuali, ha imposto ordine e trasparenza anche nelle finanze vaticane. Uomo di parziale apertura e di dialogo anche sui temi dove rimanevano distanze inconciliabili con chi ha idee diverse come sul fine vita e sul diritto all'aborto. In un mondo che sta ricadendo negli errori che hanno tinto di nero la storia dell'umanità e che si torna a regolare i rapporti con la violenza, la scomparsa di Papa Francesco ci priva di una voce significativa che ha saputo interrogare credenti e non credenti. Merita tutto il nostro cordoglio ma quello che non merita è l'ipocrisia di chi non ha mai dato ascolto ai suoi appelli quando era in vita ma oggi seppellisce nella retorica anche il suo potente messaggio, di chi deporta migranti, toglie aiuti ai poveri, nega l'emergenza climatica e nega le cura a chi non se le può permettere. Ai politici scrisse pochi giorni fa chiedo di non cedere alla logica della paura. Oggi ci troviamo nel cuore delle istituzioni della repubblica democratica, laica e antifascista; il modo migliore per commemorarlo è coglierne l'esempio di coerenza fra quel che diceva e quel che faceva. La nostra vicinanza come PD va alla comunità cattolica e a tutti coloro che vorranno portare avanti il suo messaggio per una società più giusta".

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Un minuto di silenzio alla Camera alla commemorazione di papa Francesco

Roma, 23 apr. (askanews) - Un minuto di silenzio in aula a Montecitorio alla commemorazione congiunta di Camera e Senato per papa Francesco. E' stato chiesto dal presidente della Camera, Lorenzo Fontana, dopo il suo intervento e quello del presidente del Senato, Ignazio la Russa.

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