Conclave, voti, fumate, il processo elettorale di un Papa
Roma, 22 apr. (askanews) - Il prossimo papa sarà scelto dal Collegio dei Cardinali, le figure più alte della Chiesa cattolica, nominate dal pontefice, riuniti in Conclave.
Solo circa 120 cardinali sono elettori (gli ultra 80 anni sono esclusi). Due terzi degli elettori sono stati nominati da papa Francesco negli ultimi dieci anni e rispecchiano in gran parte la sua visione di una Chiesa più inclusiva.
Sotto il soffitto affrescato da Michelangelo nella Cappella Sistina i cardinali prestano giuramento di assoluto segreto e non è loro permesso alcun contatto con il mondo esterno; dormono e mangiano a Casa Santa Marta, dove papa Francesco ha vissuto negli ultimi 12 anni.
Si vota ogni giorno, mattina e pomeriggio, finché un candidato non raggiunge la maggioranza dei due terzi. Dopo ogni sette votazioni, una giornata di pausa per preghiera e riflessione. Se non si raggiunge un risultato conclusivo dopo 30 votazioni, un candidato può essere eletto con la semplice maggioranza. In teoria, qualsiasi uomo battezzato può essere eletto papa.
Dopo ogni turno di votazione, le schede vengono bruciate. La fumata nera o bianca grazie all'aggiunta di sostanza chimiche che esce dal camino indica un voto negativo o l'elezione.
Al candidato eletto viene chiesto se accetta e, in caso affermativo, quale nome scelga come pontefice. Il decano dei cardinali si affaccia sul balcone principale della Basilica di San Pietro, davanti ai fedeli cattolici, e proclama "Nuntio vobis gaudium magnum: Habemus papam" - "Vi annuncio una grande gioia: Abbiamo un papa."