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Autonomia, Vittadini: no al tifo da stadio, serve riforma

di TMNews giovedì 22 agosto 2024
1' di lettura

Rimini, 22 ago. (askanews) - "Non si possono fare le cose troppo in fretta e troppo generiche. Per fare riforme del genere bisogna avere un'immagine generale dello Stato, bisogna pensare che cosa sono i Lep, il rapporto tra le Regioni, le Province e i Comuni, bisogna pensare alla necessità di una seconda Camera dove si discute. Il problema è la fretta, da una parte e dall'altra: da una parte di definire e chiudere, dall'altra parte di abolire. Mentre noi diciamo: ci vuole una riforma costituzionale fatta col tempo che ci vuole, pensando insieme alla sussidiarietà verticale con l'orizzontale. Purtroppo su questo sembra che nessuno si accorga, abbiamo un tifo da stadio e non funziona su queste cose". E' questa la posizione di Giorgio Vittadini, presidente Fondazione per la Sussidiarietà, sul tema dell'autonomia differenziata.

In merito invece al tema welfare e giovani, Vittadini illustra l'importanza della formazione: "Bisogna formarsi: sia che ci sia 'blue collar' che 'white collar'. Oggi il lavoro cambia continuamente e quindi legare la formazione sia scolastica-universitaria che quella professionale e quella delle imprese è fondamentale per poter lavorare, se no si è sempre fuori dalla capacità produttiva. Il welfare è legato perché se io non costruisco un sistema dove la gente possa guadagnare abbastanza e avere una compatibilità tra vita e lavoro non lo recupero ridistribuendo i soldi che ho guadagnato".

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L'attività svolta dal personale dell'Arma, in un'operazione durata 48 ore, ha permesso di arrestare in flagranza di reato sei persone, di cui 4 per detenzione ai fini di spaccio e due per evasione, e rintracciarne altre tre colpiti da ordinanza di custodia cautelare emessa dall'autorità giudiziaria. Sono state inoltre denunciate in stato di libertà sedici persone per vari reati, tra cui detenzione di stupefacenti per fini di spaccio, rapina impropria, furto e porto di oggetti atti ad offendere.

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Milano, 13 dic. (askanews) - Due nuovi modelli per essere parte dei Giochi Olimpici invernali di Milano Cortina 2026: Swatch ha lanciato i suoi orologi per la festa a cinque cerchi che l'Italia sta per vivere. E come per le tante aziende coinvolte, anche per la maison svizzera le Olimpiadi sono sempre un grande palcoscenico. "Per Swatch - ha detto ad askanews Carlo Giordanetti, CEO dello Swatch Art Peace Hotel Shanghai - grazie al fatto che Omega è il timekeeper ufficiale dei giochi olimpici ormai dal 1932, diciamo che è un bell'esercizio entrare nel mondo degli olimpici con degli orologi che sono anche al polso dei volontari, che sono una delle forze importanti della struttura olimpica".

I due orologi olimpici li abbiamo scoperti nello store Swatch di Corso Vittorio Emanuele II nel capoluogo lombardo. "Per Milano-Cortina - ha aggiunto il manager - abbiamo pensato innanzitutto, ovviamente, a un cronografo, perché siamo nel mondo dello sport e perché Swatch è forse il marchio che più di altri ha tanti cronografi all'interno del suo mondo. In particolare poi per il mercato italiano è un orologio che parla molto, è un orologio bello che si esprime, che racconta di essere dinamico, che racconta di essere sportivo anche se poi magari come me non lo sei, ma comunque è un orologio che comunica emozioni, quindi il cronografo era fondamentale per noi".

Sportivo e con un piacevole mix di bianco e colore, il cronografo "Snowy Slopes" dialoga con un modello che vira sul blu, il "Chasing Peaks". "Accanto al cronografo quasi direi come opposto, mi viene da dire - ha concluso Giordanetti - abbiamo un Gent, quindi quello Swatch che è diventato un'icona a partire dal 1983, che tutti riconoscono come uno Swatch per la sua forma, per la sua dimensione, per i suoi dettagli e anche in questo caso forse la cosa che lo distingue maggiormente è l'utilizzo del numero 26, quindi naturalmente il 2026, esattamente naturalmente come nella grafica delle Olimpiadi, proprio al centro del quadrante".

In attesa di viverle, queste Olimpiadi italiane che arrivano vent'anni dopo Torino, si possono per ora già mettere al polso e, volendo, usare anche per scandire il tempo che ci separa dall'inizio delle gare.

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Rigenerazione urbana temporanea: 10 anni di progetti Urban Value

Roma, 13 dic. (askanews) - Presso la sede dell'Associazione Civita a Piazza Venezia, si sono celebrati i primi 10 anni di progetti di rigenerazione urbana temporanea realizzati da Urban Value by Ninetynine. Da quando ha precorso i tempi nel lontano 2011, con la riapertura al pubblico del "Palazzo della Civiltà Italiana", ad oggi, questa realtà è intervenuta su luoghi esistenti non più utilizzati e in stato di abbandono, con l'obiettivo di riattivare gli spazi per un periodo transitorio, in attesa di destinazione d'uso definitivo. Ne ha parlato Simone Mazzarelli, fondatore e amministratore delegato di Urban Value by Ninetynine: "Urban Value in questi 10 anni si è occupata di sanare una ferita per il territorio. Immobili abbandonati, che erano trascurati, non potevano far altro che rimanere chiusi al loro destino, fin quando una conversione definitiva non li avesse trasformati in altro. Ma in quel periodo transitorio non potevano che essere ricettacolo di potenziali occupazioni, comunque di ferita per il territorio. Urban Value si è occupata di questo, sanare questa ferita, riempiendo questo tempo, questo spazio, di contenuti e opportunità che hanno ridato poi vita a tantissime attività".

Un fenomeno che, dopo anni di sperimentazioni in alcune città italiane, ha preso piede nel dibattito nazionale, grazie al coraggio e alla sperimentazione di alcuni player pubblici come Cassa Depositi e Prestiti e Agenzia del Demanio. Ne hanno parlato Marco Sangiorgio, AD Giubileo S.P.A. 2025, e Alessandra Dal Verme, Direttore dell'Agenzia del Demanio.

"Noi come Cassa Depositi e Prestiti ci trovammo ad acquisire una serie di immobili ex pubblici e avevamo il problema di valorizzarli, di farli diventare qualche cosa di diverso per il futuro. A un certo punto ci siamo resi conto che poteva essere molto interessante inventare un utilizzo temporaneo per quelle aree, per farle conoscere alla cittadinanza, per farle diventare qualche cosa di conosciuto e non di sconosciuto e chiuso" ha dichiarato Sangiorgio.

"Noi abbiamo cominciato con Urban Value a Napoli con Palazzo Fondi. È stata un'esperienza bellissima, molto attrattiva per la città. Il bene è stato utilizzato per parecchi anni in tutta la fase di progettazione che non è stata molto breve, come noi sappiamo spesso le fasi si prolungano. Oggi comunque il bene è orientato verso gli usi governativi, ma abbiamo fatto tesoro di quella che è stata l'esperienza di Urban Value all'interno di Palazzo Fondi. Quindi in alcune aree proseguiremo con un'apertura alla collettività, alla cittadinanza, che ha amato tantissimo questo salotto nella città" ha aggiunto Dal Verme.

All'evento hanno preso parte: Nicola Maccanico, Vice Presidente di Associazione Civita; Sabrina Alfonsi, Assessore all'Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti di Roma Capitale; Tobia Zevi, Assessore a Patrimonio e Politiche Abitative di Roma Capitale; Alessandra Dal Verme; direttore Agenzia del Demanio; Marco Sangiorgio, amministratore delegato Giubileo 2025 S.p.A.; Riccardo Capecchi, presidente della Fondazione Lottomatica; Simonetta Giordani, segretario generale di Associazione Civita e Simone Mazzarelli, fondatore e amministratore delegato di Urban Value by Ninetynine.

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