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Marco Petralia, il trader che non dimentica il prossimo

di TMNews giovedì 8 agosto 2024
3' di lettura

Roma, 8 Ago. (askanews) - Quella di Marco Petralia conosciuto anche come Dr. Crypto per via della sua laurea in Ingegneria informatica con specializzazione blockchain e digital asset è una di quelle storie che fa piacere leggere. Una storia di impegno e passione che, con sacrifici, porta risultati inaspettati in un mondo complesso come quello finanziario. Una storia che parte dalla provincia più povera d'Italia, Trapani, ma che poi si sviluppa a livello nazionale con dei risvolti che fanno bene al cuore: "Ho vinto una borsa di studio -racconta Marco- che mi ha portato all'Elis college, una prestigiosa scuola americana. Poi mi sono appassionato di informatica e di gestione di software nel campo della moneta digitale. Settore nel quale ho lavorato per importanti multinazionali e per il Comune di Roma. Esperienze che hanno arricchito il mio bagaglio culturale".

Ma la vita, si sa, è fatta di incontri e, parlando con un amico, Marco intuisce che l'informatica non era l'unica strada percorribile: "Ero appena uscito dalla mia banca -racconta- dove avevo deciso come investire i miei risparmi. Scelte che ho comunicato a una persona che conosco da tempo la quale mi ha consigliato di scegliere la strada del trading nel settore criptovalute ed è così che il mio percorso, iniziato in un piccolo paese siciliano, ha subito una nuova svolta". Con tanto studio e applicazione, Marco pian piano si specializza, con operazioni finanziarie che raccolgono percentuali di successo davvero considerevoli.

Marco infatti organizza eventi pubblici gratuiti, in cui partecipano centinaia persone di tutte le età. Eventi gratuiti nei quali spiega quali siano i meccanismi che sovrintendono il trading nel campo del cripto: "Sono tre i pilastri che occorre considerare -afferma. Per operare, bisogna innanzitutto effettuare un'analisi tecnica cui deve farne seguito una fondamentale che tiene conto, diciamo così, degli eventi geo-politici. Infine, è necessario conoscere i meccanismi on-chain, meccanismi che mirano ad estrarre e esaminare i dati disponibili sulle transazioni blockchain per facilitare un miglior processo decisionale. Si tratta di processi che un informatico può tradurre con maggiore facilità".

La forza di Marco insomma è quella di dare l'esempio, di far vedere le operazioni che compie, di mettersi in gioco: "Penso che essere trasparenti -sostiene- sia proprio questo: dimostrare con i fatti la propria competenza. Non ci si arricchisce ma il profitto c'è e si vede, a tal punto che le persone continuano a seguirmi in un percorso che si sviluppa nel tempo e dà soddisfazioni. Un percorso serio e professionale che non vende sogni ma consente un rafforzamento economico importante. Tanto per essere chiari, non ci si compra la Lamborghini in una settimana ma si creano le condizioni per migliorare la propria qualità di vita e perchè no, imparare una nuova attività".

Informatica e finanza, un binomio vincente nella professione del Dr. Crypto, quel ragazzo, Marco, della provincia di Trapani che però, come racconta Eros Ramazzotti nella sua Terra promessa, non ha dimenticato chi è ancora lì: "Essere nato e cresciuto nella zona più povera di Italia -racconta- ha forgiato il mio modo di essere e mi sento bene quando devolvo parte dei miei profitti al prossimo. Scelgo mensilmente di devolvere in beneficenza piccole o grandi somme a enti che si occupano di missioni di vario genere con le quali alleviano le sofferenze che vengono provocate dalla guerra o, più in generale, dalla povertà. Sono contento che chi, come me, guadagna con la finanza, il settore speculativo per eccellenza, non volti lo sguardo dall'altra parte ma lo rivolga a chi vive situazioni di profondo disagio".

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RomaEuropa Festival 40, Grifasi: "Vogliamo lasciare un'utopia reale"

Roma, 16 apr. (askanews) - È stato presentato a Villa Medici, qui dove tutto è cominciato come un'utopia culturale che può cambiare in meglio il mondo, il programma della quarantesima edizione del RomaEuropa Festival (REF40), che si terrà dal 4 settembre al 16 novembre 2025 e che ancora una volta supera i confini tra musica, danza, teatro e arti digitali.

Tra gli ospiti intervenuti, oltre al padrone di casa, il direttore dell'Accademia di Francia a Roma, Sam Stourdzé, il presidente della Fondazione Romaeuropa, Guido Fabiani, l'assessora alla Cultura della Regione Lazio, Simona Baldassarre, l'Ambasciatrice lituana in Italia, Dalia Kreiviene e il sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri:

"Era importante esserci e partecipare e sostenere il Festival come facciamo sempre con convinzione insieme a tutti gli altri partner, la Regione Lazio e agli altri soggetti", ha dichiarato il sindaco nel corso del suo intervento.

Il 4 settembre grande inaugurazione nel segno del dialogo culturale tra Italia e Spagna con il Ballet Nacional de Espana al Teatro dell'Opera (alla prima collaborazione con il coreografo Marcos Morau in "Afanador", corealizzato con il Teatro dell'Opera di Roma e presentato in prima nazionale con il supporto dell'Ambasciata di Spagna, dell'Istituto Cervantes e di Banca Ifis); molto attese in prima nazionale all'Auditorium della Conciliazione la Dresden Frankfurt Dance Company (in due spettacoli, "Civil Society: Undertainmant", commissionato dal RomaEuropa Festival a William Fortsythe e "Lisa", firmata da Ioannis Mandafounis) e il Ballet National de Marseille al Teatro Argentina (che torna con (La)Horde per presentare "Chronicles", estratti da Room with a view e Age of Content).

Il direttore artistico del festival, Fabrizio Grifasi:

"110 progetti, 250 serate di rappresentazione, 700 artisti, 16 Paesi, Roma Europa ancora una volta accoglie il mondo con le radici saldamente a Roma e in Italia. É un appuntamento importante che festeggiamo con tanti artisti alcuni dei quali hanno fatto la storia del festival e altri, come da nostra tradizione, arrivano per la prima volta. Inauguriamo al Teatro dell'Opera con il Balletto nazionale di Spagna e con Marcos Morau", ha spiegato il direttore artistico del Festival Roma Europa, Fabrizio Grifasi.

"Un'utopia reale, è questo il segno che vogliamo lasciare", ha aggiunto. Attese inoltre icone della musica internazionale come Laurie Anderson, Stefano Bollani con Alessandro Baricco, Ryoji Ikeda e Blixa Bargeld.

Chiude il 40esimo RomaEuropa festival nella sala Santa Cecilia dell'Auditorium parco della musica di Roma (grazie alla collaborazione con l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia) il duo austriaco Kruder e Dorfmeister (che celebra i 30 anni di carriera con il live del disco culto dell'elettronica anni Novanta).

Tra gli attesi ritorni al Ref, il coreografo greco Christos Papadopoulos, il regista e drammaturgo Mohamed El Khatib, Akram Khan, Milo Rau, Caroline Guiela Nguyen; attenzione anche alla scena italiana con i Motus, Fabiana Iacozzilli, Gabriele Paolocà e Federica Rosellini.

TMNews

Made in Italy: qualità e sicurezza con Rete Zooprofilattici

Roma, 16 apr. - Made in Italy. Un'espressione che richiama immediatamente l'eccellenza. Non solo nella moda, nel design o nell'automotive, ma soprattutto in un settore che è il cuore pulsante dell'economia italiana: l'agroalimentare. Gusto, tradizione, bellezza, certo. Ma anche - e soprattutto - qualità e sicurezza.

Un settore che nel 2024 ha toccato numeri impressionanti. La filiera vale 523 miliardi di euro. Il solo fatturato del comparto agroalimentare ha superato i 260 miliardi e conta 1,2 milioni di imprese, quasi 3,5 milioni di lavoratori e genera 74 miliardi di euro di valore aggiunto. Nel 2024 la vendita all'estero di prodotti agroalimentari made in Italy ha raggiunto la cifra record di circa 70 miliardi. Un successo di tale portata non sarebbe stato possibile senza la cultura della prevenzione, il rigore scientifico e un sistema di controlli tra i più avanzati al mondo. Alla sicurezza alimentare e al Made in Italy, in occasione della giornata nazionale, Il ministero della Salute ha dedicato il convegno "Strategie e programmi di sviluppo in sinergia tra pubblico e privato nell'ambito della filiera agroalimentare e dell'export. Proteggere la filiera, promuovere l'eccellenza".

"Oggi, quando parliamo di Made in Italy riferito al nostro patrimonio agroalimentare, pensiamo a prodotti tipici, di qualità, sani - ha detto il Ministro della Salute Orazio Schillaci in apertura del convegno. Prodotti che sono parte integrante della nostra dieta mediterranea, che è un modello alimentare salutare per eccellenza riconosciuto in tutto il mondo. Ma pensiamo anche a prodotti 'sicuri'. Ecco, garantire la sicurezza è uno dei compiti del Ministero della Salute attraverso un consolidato sistema di controlli: anche in questo modo si contribuisce a valorizzare le nostre eccellenze e proteggere la filiera".

Un incontro che ha visto il coinvolgimento di istituzioni, esperti e imprese per ribadire un principio fondamentale: la promozione dell'agroalimentare italiano passa prima di tutto dalla sua tutela, attraverso una rete silenziosa ma capillare in grado di rendere il Made in Italy non solo eccellente, ma anche affidabile: Ministero della Salute, Asl, Regioni, ISS, Nas e la Rete degli Istituti Zooprofilattici Italiani, "una vera eccellenza italiana - ha sottolineato ancora il Ministro Schillaci -, composta da professionisti che anche oggi voglio ringraziare per il lavoro quotidiano che svolgono a beneficio della salute dei cittadini".

"La Rete degli IZS è un anello forte della catena - ha affermato Giorgio Varisco, Direttore Generale dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia-Romagna (IZSLER). Grazie all'attività del Ministero della Salute e degli Assessorati Regionali (agricoltura e sanità) riesce a garantire al sistema Paese una rete di controlli che è unica a livello europeo e, probabilmente, anche a livello mondiale. Oggi, garantire il Made in Italy significa poter contare su delle strutture di controllo e di ricerca che permettono al Made in Italy di contraddistinguersi nel panorama italiano e internazionale".

Con 10 sedi centrali, 90 sezioni territoriali, oltre 4mila collaboratori specializzati e qualificati e circa 25 milioni di analisi di laboratorio l'anno, la Rete rappresenta un importante strumento operativo per assicurare la sicurezza della filiera agroalimentare e dei prodotti italiani, monitorando la salubrità degli alimenti e dell'ambiente, la salute ed il benessere animale e l'antimicrobico resistenza (AMR), tutelando, dunque, anche la salute umana.

"I 10 IZS sono i pilastri del Ministero della Salute, i suoi 10 bracci operativi. Oggi sono chiamati a un compito epocale: quello di One Health, di mettere insieme tutti quegli ambiti che determinano la qualità dell'alimento e la sua sicurezza, non in termini di security ma di safety, cioè di salute. Noi siamo figli di ciò che mettiamo in bocca", ha detto Francesca Di Gaudio, Direttore Generale dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia (IZSSi)

Durante il convegno, è emersa con forza l'esigenza di rafforzare la rete, anche di fronte alle nuove sfide: cambiamenti climatici, globalizzazione dei mercati, incremento delle frodi alimentari. "Siamo particolarmente orgogliosi del ruolo che le Istituzioni ci riconoscono: dopo la modifica del Titolo V della Costituzione siamo rimasti le braccia operative del Ministero della Salute. La Rete rappresenta la prima linea della sicurezza alimentare. Una delle caratteristiche - forse - più importanti in auge in questo periodo è proprio quella della valutazione del fenomeno dell'antibiotico resistenza, che rappresenta un'emergenza nella quale ci siamo trovati e, come per tutte le cose italiane, mentre in condotta siamo relativamente calmi, in emergenza diventiamo inarrestabili", ha sottolineato Stefano Palomba, Commissario Straordinario dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana (IZSLT).

Al centro del dibattito anche un principio sempre più imprescindibile: la salute unica, quella che unisce uomo, animale e ambiente. La filiera agroalimentare, per sua natura, incarna in pieno il paradigma One Health.

"Svolgiamo questo compito ormai da decenni - ha aggiunto Nicola D'Alterio, Direttore Generale dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise (IZSAM). Un'organizzazione completamente diversa rispetto a quella degli altri paesi, che invece hanno scelto di avere dei laboratori centrali, dove confluiscono tutte le attività di controllo. Dall'inizio degli anni 2000, subito dopo la crisi della mucca pazza, l'Italia ha deciso di istituire un'anagrafe degli animali che deteniamo all'IZS di Teramo per conto del Ministero della Salute, che aggiorniamo continuamente: ed è questa la base di tutti i controlli che si svolgono nel Paese".

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Dazi, Renzi: Meloni negli Usa fatto epocale? Provincialismo Chigi

Roma, 16 apr. (askanews) - Il viaggio di Giorgia Meloni negli Usa è un fatto "normale" e "soltanto in Italia" per "il provincialismo della propaganda di palazzo Chigi - e ahimè anche di un dibattito pubblico e mediato - viene presentato come una svolta epocale". Lo ha detto il leader Iv Matteo Renzi parlando al termine dell'incontro con il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, in Senato. "La presidente del Consiglio Meloni - afferma - è la settima leader europea che va alla Casa Bianca, da quanto si è insediato Trump. La settima! Prima di lei il francese, l'irlandese, il finlandeseà Stiamo parlando di una cosa normale".

Dunque, "speriamo che ci sia un'attenzione per il made in Italy e per le nostre aziende, ma non è l'incontro della vita. Viene raccontato così dalla propaganda dell'influencer Meloni. La verità che è se Meloni vuole dare una mano alle nostre imprese, tolga un po di burocrazia - come ha chiesto Confindustria - dia una mano sull'energia, come abbiamo chiesto noi. E soprattutto la smetta con questo atteggiamento di Urso e Salvini di bloccare qualsiasi progetto".

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Renzi: industria in crisi, ma Meloni preferisce chiacchierare

Roma, 16 apr. (askanews) - "C'è una crisi della nostra industria a cui il governo sembra non interessarsi. Oggi abbiamo visto Confindustria, abbiamo un elenco di richieste al governo: la prima è recuperare i 5,5 miliardi di 'industria 4.0'. Cose concrete da fare ci sono, solo che la Meloni preferisce chiacchierare anziché governare". Lo ha detto il leader Iv Matteo Renzi al termine dell'incontro con il presidente di Confindustria Emanuele Orsini.

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