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Finnair: "Finlandia meta ideale in ogni stagione"

di TMNews giovedì 29 febbraio 2024
2' di lettura

Helsinki, 6 mar. (askanews) - Un milione al mese, 12 milioni di viaggiatori l'anno scelgono Finnair, per la metà l'hub di Helsinki è uno snodo importante per raggiungere altre destinazioni. Dopo aver festeggiato cent'anni, la compagnia aerea finlandese si appresta ad entrare nel secondo secolo della sua vita e punta sul mercato italiano, bacino importantissimo in questo 2024 ricco di sfide: la storica compagnia ha infatti in progetto di riportare il bilancio al 90% rispetto al 2019, ovvero prima dell'era Covid. "La Finnair opera in Italia a Milano Malpensa, due volte al giorno, a Roma Fiumicino due volte al giorno e abbiamo quattro voli alla settimana a Milano Linate - ha spiegato Javier Roig, Market Director Europe di Finnair - tutti i giorni a Venezia e d'estate Napoli, Verona e Bologna".

Un paese, la Finlandia, da visitare in ogni stagione. "Per andare in Finlandia - ha aggiunto Roig - la stagione migliore è l'inverno, perché cambia moltissimo rispetto a quello che conosciamo come inverno, ma abbiamo interesse a far partire gli italiani in altre stagioni, come primavera, estate e anche autunno. Qui le stagioni sono molto definite, non come da noi in Spagna o in Italia".

Il freddo, dunque, non rappresenta un ostacolo. "Per la Finlandia l'inverno non è un problema - ha spiegato il Market Director Europe di Finnair -. Oggi siamo all'aeroporto di Helsinki che si libera dalla neve completamente in venti minuti, quando qua fuori ci sono -18/-20 gradi. Non è un problema assolutamente".

Finlandia non significa solamente Helsinki. "La capitale finlandese è un must to do. Si deve venire e conoscere Helsinki, ma questo paese ha anche altre bellezze: la Lapponia, molto conosciuta in inverno per Babbo Natale, ma anche i laghi nel centro della Finlandia, e anche la costa da Helsinki fino a Turku, vicino alla Svezia, la zona dell'arcipelago, una zona non molto conosciuta ma bellissima. La Lapponia poi, non esiste solo d'inverno, ma anche d'estate, perché in inverno abbiamo l'aurora boreale, e d'estate il sole di mezzanotte".

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Tajani: Regeni? Ad Al-Sisi augurio collaborazione giudiziaria proceda

Il Cairo, 24 apr. (askanews) - "Ho detto che ci auguriamo che la collaborazione giudiziaria possa procedere e si possa risolvere il problema con la soddisfazione di entrambi i Paesi, perché è giusto che ci sia la conclusione di un procedimento giudiziario in corso". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, al termine dell'incontro con il presidente egiziano Al-Sisi, ha risposto a margine a chi gli chiedeva se nel corso del colloquio è stato affrontato il caso Regeni.

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Tajani: Italia sostiene Egitto in tutti i modi per cessate fuoco Gaza

Il Cairo, 24 apr. (askanews) - "L'Italia sosterrà in tutti i modi il tentativo di mediazione egiziana per arrivare a un cessate il fuoco prolungato tra Israele ed Hamas. Il lavoro dell'Egitto non è facile, ma ho messo a totale disposizione il nostro Paese perché si possa raggiungere la pace in questa tormentata area mediorientale. Anche per quanto riguarda la ricostruzione abbiamo rinnovato totale sostegno all'azione egiziana. Abbiamo detto che siamo pronti a fare tutto ciò che potrebbe essere utile per favorire la mediazione egiziana": lo ha affermato dal Cairo il ministro degli Esteri e vice-premier Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a margine, al termine dell'incontro con il Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi.

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Tajani al Cairo: attacchi Houthi problema grave, 7 mld danni a Egitto

Il Cairo, 24 apr. (askanews) - "C'è una comunità d'intenti per cercare di garantire la libertà di navigazione attraverso Suez e attraverso il Mar Rosso. È un problema quello degli attacchi degli Houthi grave per l'Egitto, perché ha avuto danni enormi, circa 7 miliardi di dollari. Noi abbiamo avuto danni per le nostre imprese esportatrici, più le spese che dobbiamo profondere per la presenza della nostra Marina militare che deve garantire la libertà di navigazione nel Mar Rosso": lo ha dichiarato il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a margine al termine del colloquio con il presidente egiziano Al-Sisi al Cairo.

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Ai funerali del papa occhi puntati su Trump, Zelensky e Von der Leyen

Roma, 24 apr. (askanews) - Sono più di 170 le delegazioni attese per i funerali di Papa Francesco, sabato 26 aprile (alle 20) sul sagrato della Basilica di San Pietro: in prima fila ovviamente capi di Stato e di governo, sovrani e leader spirituali. Amici e cosiddetti "nemici", come il presidente dell'Argentina Javier Milei, che in passato non ha risparmiato critiche, insulti compresi, verso Francesco. Ma gli occhi restano puntati su Donald Trump, che in partenza venerdì prevede una trasferta di meno di 24 ore, rendendo poco fattibile un incontro decisivo sull'Ucraina o sulla guerra dei dazi a margine delle esequie del Pontefice.

Come è noto, ci sarà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ma dopo il no alle pressioni americane per accettare un piano considerato da Kiev piuttosto una dichiarazione di resa, tra i due non tira buona aria.

E ci sarà soprattutto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, che la premier Giorgia Meloni vorrebbe vedere formalmente a colloquio con il presidente americano: anche qui, però, difficile che si intavoli qualcosa che assomigli a un vero vertice.

Ci saranno inoltre il presidente francese Emmanuel Macron e i reali di Spagna Felipe VI e Letizia. Per la Germania sia il presidente Frank-Walter Steinmeier che il cancelliere uscente Olaf Scholz e per la Gran Bretagna il principe William e il primo ministro Keir Starmer. Poi i capi di stato di Portogallo, Svizzera, i leader di diversi paesi balcanici, il presidente polacco Andrzej Duda. Ci sarà anche il presidente brasiliano Luis Inacio Lula da Silva.

E a Roma convergeranno delegazioni di tutte le confessioni religiose, dal grande Imam di Al Azhar, Ahmad al Tayyebb, che è stato un importante interlocutore del Papa nel mondo musulmano, a una delegazione della comunità ebraica e il rabbino capo di Roma Riccardo di Segni. Da Mosca per il patriarcato ortodosso arriva il metropolita Antonij.

I "grandi" assenti restano il presidente Vladimir Putin, che ha deciso di inviare la ministra della Cultura Olga Ljubimova e il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che si è fatto notare nei giorni scorsi per non aver offerto le sue condoglianze al Papa.

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