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Helmut Newton oltre la sua stessa leggenda a Palazzo Reale Milano

di TMNews giovedì 23 marzo 2023
2' di lettura

Milano, 23 mar. (askanews) - Helmut Newton è uno di quei fotografi dei quali pensiamo di avere visto tutto, di conoscere tutti gli aspetti del suo lavoro, così noto e pubblicato. Ma in realtà non è così. Per questo ha senso addentrarsi nella retrospettiva che gli dedica Palazzo Reale a Milano, a cento anni dalla nascita: una mostra con 250 immagini, ma anche riviste, video e documenti che ricostruisce, alla fine, un grande ritratto di Newton, un ritratto per tanti versi inatteso.

"Abbiamo iniziato cronologicamente partendo dai primi anni del suo lavoro - ha spiegato ad askanews Mattihas Harder, curatore della Helmut Newton Foundation e della mostra -. Nella prima sala ci sono foto degli anni Quaranta, prima ancora che aprisse uno studio a Melbourne. Queste prime foto vengono dall'Australia, da Parigi e ci permettono di vedere come si è poi formato il suo stile negli anni Sessanta e Settanta".

In mostra ci sono ovviamente le celeberrime immagini di donne statuarie e potenti, ma c'è anche molto altro. Guardate le scelte estreme di molti reportage di moda fuori dagli schemi classici, oppure il modo in cui usa gli specchi, per esempio in una straordinaria triplice fotografia di Karl Lagerfeld. O ancora gli sguardi di Catherine Deneuve in almeno due ritratti: sono più larghi della fotografia stessa.

"C'è un momento importante - ha aggiunto Denis Curti, anch'egli curatore della mostra - sono gli anni Settanta e Ottanta, nel quale Newton riesce a tracciare in modo indelebile una linea fortissima di demarcazione sulla fotografia di moda. Il suo contributo è la sua capacità di introdurre il tema del racconto, del nudo, della provocazione dentro il linguaggio della fotografia di moda".

Una provocazione che, come quasi sempre accade, per le parti più strillate sta soprattutto nell'occhio di chi guarda, mente lo sguardo del fotografo si manifesta nella radicale volontà di scardinare i codici del servizio di moda. "Lui dice che bisogna essere all'altezza della propria cattiva reputazione - ha aggiunto Curti - e in questa fotografia Newton decide di indossare lui l'impermeabile che era il soggetto di un servizio

di moda. Lui dice: sono io il modello e le donne le faccio vedere

come voglio io. Questa mostra, nella quale ci sono molti nudi, in realtà è una celebrazione delle donne, della loro autonomia, del loro potere di seduzione, della loro presenza su questa terra dove gli uomini fanno una figura un po' debole".

Giocando tra realtà e finzione, costruendo le sue fotografie perché diventino effettivamente vere, Helmut Newton definisce la sua eredità. La mostra si intitola infatti "Legacy" e quello che lascia allo spettatore è la sensazione, imperfetta quanto volete, forse anche venata di ambiguità, di avere incontrato una lezione artistica più grande e sovversiva di quella che, magari, immaginavamo.

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Italia-Turchia, Meloni: obiettivo interscambio da 40 mld di dollari

Rom, 29 apr. (askanews) - "Abbiamo fissato un nuovo obbiettivo per raggiungere un interscambio di 40 miliardi di dollari nel medio periodo". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa congiunta con il presidente turco Erdogan in visita a Roma.

"L'Italia - ha aggiunto - è il primo partner commerciale della Turchia nell'area del Mediterraneo, il secondo in Europa, con un interscambio cresciuto negli ultimi anni in modo considerevole passando da 26 miliardi nel 2023 al record di oltre 32 miliardi di dollari nel 2024, dinamica nella quale tra l'altro le esportazioni italiane hanno avuto un ruolo decisivo registrando nell'ultimo anno un aumento di oltre il 28%.

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Meg LeFauve, sceneggiatrice: "Inside Out" fa sentire le persone "viste"

Milano, 29 apr. (askanews) - Meg LeFauve, sceneggiatrice di "Inside Out" 1 e 2, da Milano racconta cosa c'è dietro il successo di un film che ha spiegato il mondo delle emozioni a bambini e adulti.

"L'intero team della Pixar si è esposto e ha scavato a fondo in qualcosa che ritenevano molto vero e autentico per loro e che chiaramente raggiunge le persone e le fa sentire 'viste': improvvisamente hanno un linguaggio per parlare di quello che accade dentro di loro, divertendosi allo stesso tempo", ha detto ad askanews.

"'Inside Out' 1 e 2 sono stati per me un viaggio di oltre 10 anni, mi ha cambiato. È cambiato ciò che sono e il modo in cui vedo il mondo - ha aggiunto - il cambiamento più grande è stato accettare la mia ansia, che è parte di me, che sta cercando di aiutarmi e fa grandi cose per me se glielo permetto".

L'autrice è a Milano per una open lecture all'Università Cattolica, parte del programma del Master in International Screenwriting and Production (MISP) e della Laurea Magistrale "The Art and Industry of Narration, entrambi diretti dal Prof. Armando Fumagalli.

"Avere personaggi di questo tipo è molto importante per almeno due motivi: il primo è che dei film come 'Inside out' e altri del genere richiedono un enorme lavoro e noi vogliamo trasmettere questo, che fare un bel film richiede tantissimo lavoro, il secondo aspetto è che questi personaggi sono molto 'ispirational', cioè anche con il loro atteggiamento vitale con le esperienze della loro vita, danno anche una grande luce e incoraggiano molto i ragazzi a lanciarsi a cercare di fare il meglio".

L'animazione nel cinema sarà protagonista il 9 maggio dell'Animation day, giornata con produttori del settore che parleranno agli studenti.

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Tajani: Salvini su Ungheria fuori Cpi? Opinione sua, Italia non esca

Valencia (Spagna), 29 apr. (askanews) - Quella dell'Ungheria è una "opinione legittima", "io non credo che dovremmo uscire dalla Corte penale internazionale. Un altro conto è fare delle osservazioni, altro è uscire. Però l'adesione è libera, non si può obbligare nessuno". Lo ha detto il ministro degli Esteri, e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, rispondendo a una domanda a margine del congresso del Ppe a Valencia.

Quanto a Matteo Salvini, che ha detto di apprezzare la decisione ungherese, il vice premier ha osservato: "È una sua opinione, non devo commentare l'opinione di tutti, io ho una opinione differente, l'Italia deve rimanere nella Corte penale".

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Blackout a Madrid,si comprano radioline o si aspetta il bus (per ore)

Madrid, 29 apr. (askanews) - Gente in fila per le strade di Madrid per comprare una radio o prendere l'autobus, mentre il blackout ha imposto la chiusura di metro e supermercati. "Pensando ai modi di comunicare e cercando mezzi di comunicazione, all'improvviso ho pensato che la radio fosse l'unica cosa che potesse funzionare, poi le batterie, e poi ho pensato alle candele, vediamo dove posso comprarle", ha affermato Vicente Navarro, musicista.

"In questo momento sono a Colòn, vengo da Mòstoles, non so come farò a tornare, sono qui ad aspettare e non c'è molto altro da fare perché non posso contattare nemmeno la mia famiglia, a meno che non si facciano prendere dal panico", dice Ester Lavajos, commessa.

"Con il blackout in un primo momento non sapevamo cosa stesse accadendo, infatti ero in ascensore, l'ascensore si è fermato, stavamo giusto aprendo l'edificio, quindi abbiamo pensato che potesse essere qualcosa di correlato, poi ci hanno detto che si trattava del blackout e in quel momento ci hanno detto che dovevamo evacuare. Ho capito che per motivi di sicurezza l'aria condizionata non funziona, non c'è luce, ed è meglio scendere", ha ricordato Ricard Eckardt, avvocato.

"Ho letto un po' le notizie, ho ascoltato alcune stazioni radio, ho capito che c'è un blackout in Francia, in Portogallo, qui, la verità è che questo genera abbastanza incertezza, ma finché non conosceremo le vere notizie e con certezza cosa sta succedendo, dobbiamo mantenere la calma", ha aggiunto.

"Sto cercando di procurarmi del contante perché non abbiamo la corrente elettrica, la carta non funziona e non so cosa succederà. Quindi, per comprare del cibo al supermercato o qualsiasi altra cosa, è meglio che mi assicuri di avere del contante", ha spiegato Laura Vassalo, anche lei avvocato.

"Mentre eravamo in coda al ristorante ci hanno detto che questo supermercato aveva solo un generatore, quindi siamo venuti per comprare qualcosa da mangiare. Inoltre non avevamo contanti e ci hanno detto che qui si può pagare con la carta perché i dataphone funzionano ancora", spiega Ivan Anton, vetrinista.

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