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Visco: mondo diviso in bocchi non aiuterebbe crescita e povertà

di TMNews martedì 31 maggio 2022
1' di lettura

Milano, 31 mag. (askanews) - "In un mondo diviso in blocchi si perderebbe anche, e soprattutto, quel patrimonio di fiducia reciproca, per quanto fragile e non scontato, che, oltre a essere indispensabile per la convivenza pacifica tra le nazioni, rappresenta una insostituibile base per affrontare le sfide cruciali per le prossime generazioni. Il contenimento del riscaldamento globale, la lotta alla povertà estrema e il contrasto alle pandemie sono obiettivi formidabili, che nessun paese può affrontare da solo".

Secondo Visco, "l esperienza della Presidenza italiana del Gruppo dei Venti (G20) lo scorso anno ha mostrato che, pur tra notevoli e crescenti difficoltà, l azione collettiva può conseguire importanti risultati, anche se non si può non constatare quanto essa sia resa più ardua dal mutato contesto politico. Una correzione di rotta che miri a coniugare i benefici della globalizzazione con politiche atte a contenerne le conseguenze negative è indispensabile. Deve fondarsi su una discussione aperta delle regole e del governo dell economia globale, che porti a un nuovo equilibrio internazionale tenendo conto dell accresciuta importanza dei paesi emergenti e della necessità di garantire il rispetto sostanziale dei principi e dei valori fondanti della convivenza pacifica tra le nazioni".

"In caso contrario, a pagare il prezzo più elevato di una "deglobalizzazione" disordinata sarebbero proprio le fasce sociali e i paesi più vulnerabili e più poveri, anche se non mancherebbero le pressioni sulle economie avanzate, e in particolare sull Europa", ha concluso Visco.

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I soldati cinesi in Vietnam per i 50 anni della caduta di Saigon

Milano, 30 apr. (askanews) - Il Vietnam ha celebrato il 50mo anniversario della caduta di Saigon con una grande parata, che ha incluso per la prima volta anche truppe cinesi, una presenza significativa dopo la recente visita del presidente cinese Xi Jinping.

E' stata una festa. Migliaia di persone, tra cui famiglie con bambini piccoli e anziani, sono rimaste in strada tutta la notte, condividendo cibo e aspettando lo spettacolo.

Le celebrazioni segnano i cinquant'anni dal momento in cui i carri armati del Vietnam del Nord comunista sfondarono i cancelli del palazzo presidenziale di Saigon, sconfiggendo il Sud appoggiato dagli Stati Uniti e infliggendo un duro colpo al prestigio morale e militare americano.

Ad aprire il corteo, una composizione di bandiere a forma di loto, con in evidenza una grande foto del leader rivoluzionario Ho Chi Minh. Il corto è stato composto da circa 13mila persone, tra le quali veterani, soldati, semplici cittadini, che hanno marciato lungo il grande corso Le Duan di Ho Chi Minh City, che porta al Palazzo dell'Indipendenza.

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Venezia e Creta, storia di uno scambio culturale profondo

Venezia, 30 apr. (askanews) - È l'oro delle icone bizantine quello che splende nelle sale di Palazzo Ducale a Venezia, ma brilla anche una storia del modo in cui la Serenissima ha dialogato con gli artisti cretesi, capaci di dare qualcosa alla pittura veneta rinascimentale dopo averne a loro volta assorbito la grande lezione. E' la mostra "L'oro dipinto", che ricostruisce la storia di un legame pittorico e della nascita di quello che viene definito "un mondo di immagini".

"È la a storia di Venezia - ha detto ad askanews Chiara Squarcina, direttrice scientifica della Fondazione Musei Civici Venezia e co-curatrice della mostra - che ci ribadisce ancora una volta come la Repubblica costruisse tutti i rapporti attraverso il commercio e la cultura. Ricordiamo che Candia, che è l'isola di Creta, chiamata Candia dei Veneziani, era un baluardo importantissimo nelle rotte veneziane e che in questa mostra sono raccontati vari episodi, vari momenti di questa grande liaison tra Venezia e l'isola di Creta".

L'esposizione permette di vedere come l'idea dell'oro venga declinata in modi molto diversi, come la pittura prenda forma a poco a poco grazie alla contaminazione tra i due mondi, e racconta anche un aspetto diverso del genio di un pittore come El Greco, i cui dipinti sono forse il cardine intorno al quale si costruisce, senza però esaurirlo, tutto il percorso.

"Sono 150 opere - ha aggiunto la direttrice scientifica - che ci raccontano questo legame, questo dialogo continuo tra Venezia e Creta dove le opere di El Greco, due in particolar modo, una che proviene dal Thyssen di Madrid e una dal Prado, sempre di Madrid, ci spiegano quanto questo artista nato a Creta, stanziale per un breve periodo a Venezia e poi a Roma e concluderà la sua vita in Spagna, ma a lui si deve questa grande visionarietà che poi colpì Cezanne e Pollock".

L'icona è ovviamente l'oggetto simbolo della mostra, che unisce valenza spirituale e artistica, ed è affascinante vedere come anche le icone cambino nel corso del tempo e della relazione tra i pittori greci e Venezia. "Noi nell'icone - ha concluso Chiara Squarcina - troviamo un'impostazione con questi fondi d'oro che ci ricordano i mosaici di San Marco, questo elemento bizantino che ritorna e che rimane come una citazione importante, l'inizio, l'alfa di un sviluppo culturale che poi Venezia porterà avanti in grande autonomia".

È vero, alla fine quello che la mostra di Palazzo Ducale racconta è proprio la storia di Venezia e della sua cultura, capace di crescere assorbendo i tanti mondi diversi che a lei hanno guardato e che da lei hanno imparato. Perché il punto sono proprio gli scambi, che non sono mai stati solo commerciali.

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Pakistan: l'India potrebbe attaccarci nelle prossime ore

Milano, 30 apr. (askanews) - Il ministro dell'Informazione pachistano Attaullah Tarar ha dichiarato oggi di ritenere che l'India possa lanciare un attacco militare contro il Pakistan nelle prossime 24-36 ore, a causa del deterioramento delle relazioni tra i due paesi dopo un attacco terroristico in India, nella regione del Kashmir controllata da Nuova Delhi.

"Il Pakistan ha informazioni di intelligence credibili secondo cui l'India intende compiere un'azione militare contro il Pakistan nelle prossime 24-36 ore, con il pretesto di accuse infondate e inventate di coinvolgimento nell'incidente di Pahalgam", ha dichiarato Tarar su X.

Il ministro ha inoltre sottolineato che a qualsiasi atto di aggressione ci sarà una risposta decisiva da parte di Islamabad.

Il 22 aprile, un attacco terroristico vicino alla città di Pahalgam, nella regione di Jammu e Kashmir, ha ucciso 26 persone, tra cui un cittadino nepalese. L'autodefinito Fronte di Resistenza, affiliato al gruppo Lashkar-e-Taiba, ha rivendicato la responsabilità dell'attacco. L'India ha puntato il dito contro il Pakistan, accusandolo di essere dietro l'attentato.

Martedì 29 aprile il premier indiano Narendra Modi ha dato alle forze armate "completa libertà operativa di decidere sui modi, gli obiettivi e i tempi della nostra risposta", una formula che suggerisce l'imminenza di un'azione militare.

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Trump: primi 100 giorni migliori di sempre e siamo solo all'inizio

Milano, 30 apr. (askanews) - Ha ballato davanti alla folla, ha confessato che un giorno gli piacerebbe essere Papa e ha sparato a zero sugli e sui giudici che contrastano la sua politica sull'immigrazione irregolare. E' stato un vero show il comizio in Michigan di Donald Trump in occasione dei primi 100 giorni alla Casa Bianca nel suo secondo mandato.

"Siamo qui stasera, nel cuore della nostra nazione, per celebrare i primi 100 giorni di maggior successo di qualsiasi amministrazione nella storia del nostro Paese, e questo secondo moltissime persone", ha affermato il presidente degli Stati Uniti. "Sapete, avevamo un gruppo di uomini di sinistra radicale che erano molto intelligenti e una donna, una donna in particolare, persone molto, molto intelligenti. Queste non sono persone stupide. Sono persone malate, ma non sono persone stupide."

"E non possiamo permettere a una manciata di giudici comunisti di sinistra radicale di ostacolare l'applicazione delle nostre leggi e di assumersi i doveri che spettano esclusivamente al presidente degli Stati Uniti - ha sottolineato Trump - I giudici stanno cercando di privare il presidente del potere di garantire la sicurezza del nostro Paese. E non è una buona cosa".

Poi la celebrazione della politica economica della sua amministrazione: "Taglieremo più di mille miliardi di dollari di spese inutili e superflue. E nel prossimo anno fiscale, tutto sarà fatto. Avremo qualcosa a cui non crederete nemmeno: porremo fine all'inflazione, aumenteremo i salari e vi daremo la più grande economia nella storia del mondo", ha concluso Trump fra gli applausi dei suoi sostenitori.

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