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L'uccisione di Shireen Abu Akleh, una tragedia anche diplomatica

di TMNews giovedì 12 maggio 2022
2' di lettura

Roma, 12 mag. (askanews) - A Ramallah funerali solenni per Shireen Abu Akleh, la giornalista di Al Jazeera uccisa da una pallottola alla nuca mentre copriva un raid israeliano a Jenin.

Una tragedia non solo per la famiglia della cronista, volto notissimo dell'emittente qatariota; è diventata subito una faccenda di grande importanza diplomatica, anche perché Abu Akleh era cittadina americana oltre che palestinese, e Washington ha chiesto che si faccia piena luce.

I palestinesi accusano l'esercito israeliano, forse un cecchino. Abu Akleh, munita di giubbotto con la scritta Press, si trovava in un punto che secondo i colleghi con lei, era tranquillo, e non in mezzo a uno scontro a fuoco; un altro giornalista è stato gravemente ferito.

Israele da parte sua dopo aver parlato di una probabile pallottola palestinese, ha prudentemente ammesso di non poter escludere che il colpevole sia un soldato israeliano.

Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas, parlando davanti alla bara, ha sottolineato che l'ANP rifiuta l'inchiesta congiunta proposta dalle autorità israeliane "perché sono loro ad aver commesso questo crimine e non ci fidiamo. Faremo ricorso" ha detto "alla Corte Penale Internazionale".

Accuse ribadite anche da Al Jazeera, dai paesi arabi all'Onu e in particolare dall'emiro del Qatar. Secondo il quotidiano israeliano Haaretz però, Israele ha promesso di condividere i risultati della sua inchiesta proprio con l'emirato, con cui ha fitti e sotterranei rapporti diplomatici.

Sempre il quotidiano israeliano scrive, con l'analista Zvi Bare'l, che i giornalisti che seguono il conflitto sono ormai visti come parte della guerra, considerati membri della forza nemica. L'uccisione della giornalista potrebbe provocare nuove ondate di violenza.

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Papa, 150mila ad accompagnare il corteo verso Santa Maria Maggiore

Roma, 26 apr. (askanews) - Un lungo cordone di persone ha accompagnato il passaggio per le vie di Roma del corteo con il feretro di Papa Francesco, a bordo della papamobile, verso Santa Maria Maggiore.

Migliaia di fedeli ad attenderne l'arrivo, nelle immagini la folla davanti al Colosseo; tanti gli applausi, i cori come "Viva il Papa" e "Bravo Francesco", e i saluti calorosi mentre in alcune Chiese si sono sentiti alcuni rintocchi di campane al suo passaggio.

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Feretro di Francesco sulla papamobile arriva a Santa Maria maggiore

Roma, 26 apr. (askanews) - Il feretro di Papa Francesco a bordo della papamobile bianca è arrivato alla sua ultima destinazione: la Basilica di Santa Maria Maggiore, dove ha scelto di essere tumulato, come si vede nelle immagini di Vatican Media. Ad accoglierlo davanti all'ingresso principale della basilica i canonici con i ceri e il crocifisso. Tre drappi rossi adornano la facciata. Tra i presenti anche un gruppo di poveri, come annunciato nei giorni scorsi.

Il corteo, partito dalla porta del Perugino in Vaticano, ha percorso circa sei chilometri di distanza tra le vie del centro di Roma. La folla dietro le transenne lungo il percorso lo ha quasi ininterrottamente accompagnato da applausi e grida di "viva il Papa", "bravo" e "grazie Francesco".

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La "confessione" di Trump e Zelensky, soli a San Pietro per 15 minuti

Roma, 26 apr. (askanews) - Le immagini resteranno storiche: Volodymyr Zelensly e Donald Trump faccia faccia, soli e senza interpreti o assistenti, su due sedie rosse in un angolo della Basilica di San Pietro, a margine del funerale di Papa Francesco. Quindici minuti per un momento che visivamente ha quasi il sapore di una "confessione": è il loro primo incontro dal brutto litigio in mondovisione nello Studio Ovale a fine febbraio.

La Casa Bianca ha fatto sapere che il breve colloquio fra i due leader sarebbe stato "produttivo". Trump prima dell'incontro in Vaticano aveva detto che Russia e Ucraina sarebbero "molto vicine" a un accordo per mettere fine alla guerra iniziata nel 2022 con l'invasione russa dell'Ucraina. A margine del funerale, Trump e Zelensky hanno anche avuto un breve incontro a quattro, in piedi, assieme al presidente francese Emmanuel Macron e al premier britannico Keir Starmer.

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Anche Julian Assange a piazza San Pietro per i funerali di Francesco

Roma, 26 apr. (askanews) - Anche il fondatore di Wikileaks Julian Assange era in piazza San Pietro per i funerali di Papa Francesco. Liberato dal 2024 dalle carceri Usa, dopo sette anni passati da rifugiato politico nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra, l'estradizione e un patteggiamento che ha concluso il lunghissimo contenzioso per la diffusione di file con segreti militari del Pentagono, Assange è giunto a Roma per "esprimere gratitude per il sostegno del Papa durante la persecuzione" ha scritto la moglie Stella Assange su X nell'account Wikileaks, condividendo una foto con Julian e i bambini. "I nostri figli e io abbiamo avuto l'onore di incontrare Papa Francesco nel giugno del 2023 per discutere come liberare Julian dal carcere di Belmarsh. Francesco ha scritto a Julian in prigione e gli aveva persino proposto di dargli asilo in Vaticano" ha scritto Stella Assange.

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