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Le nuove mostre di Pirelli HangarBicocca: diversità e ricerca

di TMNews martedì 9 novembre 2021
2' di lettura

Milano, 9 nov. (askanews) - Una programmazione espositiva che unisce grandi maestri e artisti emergenti, all'insegna di una ricerca di diversità che ogni volta vuole rappresentare una nuova tappa di un percorso nato da uno sguardo particolare sul mondo del contemporaneo. Pirelli HangarBicocca ha presentato, di nuovo sotto i Palazzi Celesti di Anselm Kiefer, tornati alla funzione artistica dopo essere stati sede di un hub vaccinale, il programma dei prossimi due anni. Un ambizioso mix di nomi storicizzati e nuovi protagonisti, partendo dalla relazione tra i lavori e lo spazio espositivo.

Punto questo fondamentale per il direttore artistico del museo milanese, Vicente Todolì. "Noi seguiamo quello che fanno gli artisti - ha detto ad askanews - senza idee preconcette. Il nostro bagaglio lo lasciamo a casa e andiamo ad assorbire tutto quello che l'arte ci dà. E quando ci accorgiamo che c'è una simbiosi tra l'arte e i nostri spazi e che allo stesso tempo hanno senso per l'artista e per noi allora decidiamo".

Nello spazio principale, quello delle Navate, si susseguiranno Steve McQueen, dal 31 marzo 2022; Bruce Nauman, dal 15 settembre 2022; Ann Veronica Janssens, dal 6 aprile 2023 e infine James Lee Byars, da ottobre 2023. Nello spazio dello Shed, invece, esporranno Anicka Yi dal 17 febbraio 2022; Dineo Seshee Bopape, dal 6 ottobre 2022; Gian Maria Tosatti, dal 23 febbraio 2023 e Thao Nguyen Phan, da settembre 2023. Come si vede il panorama delle proposte è variegato e dinamico, figlio di un'idea di ricerca costante che tutto lo staff di HangarBicocca continua a portare avanti. "Costante e che scommette sulle retrospettive e sulle mostre individuali - ha aggiunto Todolì - perché crediamo che così è il modo in cui puoi realmente fare conoscere l'artista in tutta la sua complessità".

In Pirelli HangarBicocca si è voluto sottolineare, e forse questo è uno degli elementi nuovi emersi dopo la pandemia, una relazione ancora più forte con il territorio, a partire dall'università. Ma la relazione è anche quella tra Pirelli e il suo museo, cui l'azienda, nella persona del vicepresidente esecutivo e amministratore delegato Marco Tronchetti Provera, ha confermato i budget e soprattutto il sostegno all'idea. "La contiguità tra le diverse espressioni della natura umana - ha detto - è quello che dà valore a uno spazio artistico che si inserisce in un terreno industriale con a fianco un centro di cultura come l'università. Tutto ciò fa di questo luogo uno spazio che crea stimoli diversi anche per gli artisti che in generale mostrano una particolare passione per esprimere al meglio se stessi qui".

Così per i prossimi due anni negli spazi dell'Hangar entreranno pratiche diverse, dal cinema, alle installazioni, sempre nel segno di ricerca e sperimentazione della diversità.

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Valencia, al via il Congresso del Ppe: l'arrivo di Tajani

Valencia, 29 apr. (askanews) - L'arrivo del ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani a Valencia al Congresso del Partito popolare europeo (Ppe), la più grande famiglia politica in Europa con oltre 80 partiti membri, 15 commissari europei e 188 membri del Parlamento europeo. Dopo il blackout e il caos della giornata di ieri il Paese è tornato quasi ovunque alla normalità.

Il Congresso servirà a individuare le nuove cariche che guideranno il partito europeo e indicherà le linee politiche che gli eurodeputati sosterranno nel Parlamento europeo.

A Valencia sono già presenti la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, 15 capi di Stato e di governo, oltre al cancelliere tedesco in pectore, Friedrich Merz e 4 vicepremier fra cui Antonio Tajani, che del Pppe è anche vicepresidente decano.

Il Congresso rinnoverà alla presidenza l'eurodeputato tedesco Manfred Weber, alla guida del Partito dal 2022; dovranno poi essere eletti dieci vice-presidenti, oltre a un nuovo segretario generale e un tesoriere.

Tra gli interventi previsti anche quello di Tajani sul tema delle migrazioni. Il 30 aprile saranno adottate una serie di risoluzioni che delineeranno le priorità dei Popolari per il prossimo triennio. Il vicepremier presenterà una risoluzione sulla "Competitività e industria"

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Zelensky: tregua Putin di 3 giorni? Altro tentativo di manipolazione

Kiev, 28 apr. (askanews) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito "un tentativo di manipolazione" la proposta di tregua di tre giorni avanzata dal suo omologo russo Vladimir Putin. Putin ha ordinato il cessate il fuoco dall'8 al 10 maggio, in concomitanza con le commemorazioni moscovite della Seconda Guerra Mondiale, mentre l'ucraina chiede di sospendere immediatamente le ostilità.

"Noi in Ucraina non abbiamo mai voluto un solo secondo di questa guerra. L'11 marzo abbiamo risposto positivamente alla proposta americana di un cessate il fuoco completo. Abbiamo avanzato la nostra proposta alla Russia - bilateralmente - di interrompere gli attacchi almeno contro obiettivi civili. Abbiamo anche proposto di rendere totale il cessate il fuoco pasquale e di estenderlo di trenta giorni. La Russia ha costantemente respinto tutto e continua a manipolare il mondo, cercando di ingannare gli Stati Uniti - ha detto Zelensky - ora, ancora una volta, un altro tentativo di manipolazione: per qualche ragione tutti dovrebbero aspettare fino all'8 maggio prima di cessare il fuoco, solo per garantire a Putin il silenzio durante la sua parata".

Per il leader ucraino non c'è "motivo di aspettare fino all'8 maggio. Il cessate il fuoco non dovrebbe durare solo pochi giorni, per poi tornare a uccidere. Deve essere immediato, completo e incondizionato, per almeno 30 giorni, per garantirne la sicurezza e la garanzia. Questa è la base che potrebbe portare a una vera diplomazia. Riaffermiamo questa

proposta. Anche la proposta americana rimane sul tavolo. La

Russia sa esattamente cosa fare e come rispondere: un vero

cessate il fuoco" ha detto.

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Spagna, i soccorsi durante il blackout: stazioni come accampamenti

Madrid, 29 apr. (askanews) - Nelle immagini fornite dall'Unità Militare di Emergenza spagnola, l'intervento nelle stazioni per assistere i passeggeri e le persone rimaste bloccate dopo il blackout che per ore ha "spento" la penisola iberica.

Si vede quella di Atocha, a Madrid, trasformata in un piccolo "accampamento". I soccorritori hanno distribuito coperte, acqua e cibo ai passeggeri. Inoltre, hanno evacuato le persone dai treni bloccati all'improvviso e aiutato ad alimentare i generatori negli ospedali. Secondo il gestore principale della rete, l'elettricità è stata ripristinata in oltre il 99% della Spagna continentale.

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In Canada i liberali di Carney vincono le elezioni

Ottawa, 29 apr. (askanews) - Il Partito Liberale canadese, guidato dal primo ministro Mark Carney, hanno vinto le elezioni federali del Paese, dopo una campagna elettorale segnata dalle tensioni sui dazi sulle esportazioni imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. L'emittente pubblica Cbc e altri media hanno previsto che i liberali formeranno il prossimo governo canadese, ma non è ancora chiaro se avranno la maggioranza in Parlamento, per cui sono necessari 172 seggi. Al momento, secondo le proiezioni dell'emittente, se ne aggiudicherebbe 164, mentre i conservatori si fermerebbero a 148.

L'ex banchiere centrale Carney ha guidato un'ondata di sentimento anti-Trump da quando ha vinto a valanga la corsa alla leadership del suo partito dopo le dimissioni dell'ex primo ministro Justin Trudeau il mese scorso. Ha mobilitato l'opinione pubblica contro le minacce del presidente degli Stati Uniti di annettere il Paese come "51esimo Stato" e ha fatto della difesa del Canada un punto centrale del suo programma. "Come ho avvertito per mesi, l'America vuole la nostra terra, le nostre risorse, la nostra acqua, il nostro Paese. Queste non sono minacce inutili. Il presidente Trump sta cercando di spezzarci per permettere all'America di possederci. Questo non accadrà mai, non accadrà mai" ha detto Carney.

L'opposizione conservatrice, guidata dal parlamentare Pierre Poilievre, era data per favorita quando Trudeau annunciò le sue dimissioni a gennaio. Ma i dazi elevati imposti da Trump sul Canada e le minacce alla sua sovranità hanno trasformato radicalmente la corsa.

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