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Cappella degli Scrovegni, Giotto e i regni di Dante

di TMNews martedì 15 giugno 2021
2' di lettura

Roma, 18 giu. (askanews) - Da un lato il Paradiso, dall'altro l'Inferno con i demoni che straziano le anime dei dannati. Nel Giudizio Universale affrescato da Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova, c'è la rappresentazione plastica dei due regni descritti da Dante nella Divina Commedia. Lo spiega Giuliano Pisani, filologo classico e storico dell'arte, che ha dedicato molti studi a Giotto.

"Il Giudizio Universale - sottolinea - chiude per sempre la storia del mondo e la dimensione del tempo, distinguendo per l'eternità gli eletti, chiamati alla destra del Padre, e i dannati, trascinati da un fiume di fuoco a quattro braccia in una dimensione orrifica e orrenda".

Nel ciclo affrescato da Giotto tra il 25 marzo 1303 e il 25 marzo 1305, non è raffigurato il purgatorio, la seconda cantica della Commedia dantesca, perché il Giudizio Universale è definitivo e cancella la dimensione della purificazione e dell'attesa.

"C'è una grande differenza - evidenzia Pisani - tra la concezione della Divina Commedia e il programma teologico dipinto da Giotto nella Cappella degli Scrovegni. Dante è tomista, mentre Giotto segue la concezione rigorosamente agostiniana, Lo si vede chiaramente nel quarto registro, quello con i monocromi dei vizi e delle virtù. I vizi non sono i sette vizi capitali, sui quali Dante costruisce la topografia dell'Inferno e del Purgatorio, ma rappresentano l'opposto delle virtù corrispondenti. Il primo vizio, la stultitia, rappresenta l'incapacità di distinguere il bene dal male: viene curata dalla prudenza, che è la capacità di distinguere il bene dal male".

Sull'ipotesi "attraente" che ci possa essere stata un'influenza tra Dante e Giotto, Pisani sgombera il campo. "Non c'è nessuna influenza reciproca - sottolinea - ma la medesima concezione dell'inferno come luogo di pene strazianti, con torture e tormenti così efferati che potrebbero indurre a pensare a dimensioni sadiche, ma che avevano lo scopo di intimorire i viventi e metterli sull'avviso di rispettare le prescrizioni della chiesa".

Padova e i padovani sono citati, nel XVII canto dell'Inferno nel VII cerchio, quello degli usurai. Il Sommo Poeta vi colloca Rinaldo Scrovegni, padre di Enrico, il committente della Cappella. Rinaldo Scrovegni aveva banco a Firenze ed è qui che Dante probabilmente lo ha conosciuto.

"Che Dante e Giotto si conoscessero - sottolinea ancora lo studioso - è indubbio. Pensiamo all'XI canto del Purgatorio e alla terzina famosa, in cui la fama di Giotto che oscura quella di Cimabue".

Benvenuto da Imola, nella seconda metà del Trecento, racconta un simpatico aneddoto. "Benvenuto da Imola racconta che Dante, in visita a Giotto nella cappella degli Scrovegni, va ospite a casa dell'artista e vede che i figli di Giotto sono davvero brutti. Come mai, chiede dunque al maestro, tu fai figure così belle e figli così brutti? Perché, risponde Giotto, i figli li faccio di notte".

Battuta memorabile, ma già presente, come tutto l'aneddoto, nei Saturnalia di Macrobio, scrittore latino del V secolo d.C.

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A Roma si accelera sull'Ucraina, Putin da Mosca: "Kiev ha fallito"

Roma, 26 apr. (askanews) - E' presto per dire che siano state ore decisive, ma di certo a Roma a margine del funerale in mondovisione di Papa Francesco - che mai aveva smesso di invocare la pace tra Russia e Ucraina - c'è stata un'accelerazione degli sforzi in corso per raggiungere un cessate il fuoco. L'immagine che meglio li riassume è quella del breve incontro fra Donald Trump e Volodymyr Zelensky proprio a San Pietro, un colloquio informale durato una quindicina di minuti. Zelensky ha poi ringraziato Trump in un post su X (ex Twitter), parlando di un "buon incontro", e anche la Casa Bianca lo ha definito produttivo. Dopo i funerali in Vaticano Zelensky è corso a Palazzo Chigi per un incontro con Giorgia Meloni, durato circa 45 minuti, mentre Meloni a sua volta ha salutato Donald Trump a margine delle esequie in Vaticano; ma il presidente Ucraino ha avuto bilaterali separati anche con il presidente francese Emmanuel Macron a Palazzo Bonaparte e con il premier britannico Keir Starmer, tutti a Roma per l'ultimo saluto al pontefice.

Nelle stesse ore da Mosca arrivavano immagini diverse: il presidente Vladimir Putin, il cui esercito nelle ultime settimane ha intensificato gli attacchi su obiettivi civili in Ucraina, ha incontrato da remoto il capo di stato maggiore russo Valery Gerasimov che gli ha riferito, a favore di telecamere, che tutta la regione russa del Kursk, occupata a sorpresa dall'Ucraina nell'autunno del 2024, sarebbe ormai stata liberata, ache grazie all'impiego di soldati nordcoreani. Putin ha commentato che secondo lui questo "crea le condizioni per un'ulteriore azione di successo delle nostre truppe in altri settori chiave del fronte e avvicina la sconfitta" di quello che ha definito "il regime neonazista" di Kiev che avrebbe "fallito". Lo stato maggiore ucraino ha smentatito le dichiarazione di Mosca, affermando che "la situazione è difficile", ma le unità di Kiev continuerebbero a "mantenere le loro posizioni".

Ma al di là delle propaganda, qualcosa potrebbe muoversi davvero: il portavoce del Cremlino ha fatto sapere sempre oggi che Putin, durante l'incontro avuto ieri con l'inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, ha confermato la disponibilità della Russia a negoziare con l'Ucraina senza precondizioni. Mentre per interposta persona è arrivata l'apertura di Kiev: "L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato", ha scritto Macron su X (ex Twitter), poco dopo l'incontro con Zelensky a Roma.

TMNews

Turisti incantati da passaggio della papamobile: "Un giorno speciale"

Roma, 26 apr. (askanews) - Turisti felici di aver assistito al passaggio della bara di Papa Francesco per le vie del centro di Roma, nel viaggio che lo ha portato dal Vaticano a Santa Maria Maggiore, la basilica di Roma che sarà la sua ultima casa. Sono circa 150.000 le persone che si sono riversate in strada per partecipare a questa "giornata speciale".

"È sicuramente un giorno triste per vedere il Papa, ma è anche un giorno bellissimo che, come sapete, tutti noi apprezziamo. Riunisce tutti qui in un unico posto, da tutto il mondo", ha affermato Sarmad Shamou, turista americano.

"Ho avuto l'occasione di assistere personalmente all'intera settimana di preparazione a questo funerale e, in quanto cristiana cattolica che ha già compiuto pellegrinaggi in passato, è davvero toccante: accade una volta nella vita", ha commentato Barbara Farhat, dal Brasile.

"Non sono credente, ma penso che sia molto importante per tutti. Penso che sia una grande manifestazione contro la guerra da parte della gente. È più importante essere qui che altrove", ha aggiunto Carlo Tsad, pensionato che vive a Roma.

"È stata una giornata speciale. È stato difficile elaborarla completamente, a dire il vero, piuttosto surreale. Abbiamo visto il Papa passare davanti al Colosseo circa mezz'ora fa e poi siamo corsi sui nostri scooter Lime il più velocemente possibile per cercare di vedere anche noi lo spettacolo. Sentiamo di aver imparato molto da questa giornata, ma dovremo elaborare tutto nel fine settimana", ha concluso il turista britannico Tom Cullimore.

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Meloni riceve Zelensky: "Sostegno a sforzi Trump per una pace giusta"

Roma, 26 apr. (askanews) - Dopo i funerali di Papa Francesco, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato ricevuto a Palazzo Chigi dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Secondo una nota di Palazzo Chigi, i due leader "hanno ribadito il sostegno agli sforzi del Presidente Trump per il raggiungimento di una pace giusta e duratura, capace di garantire un futuro di sicurezza, sovranità e libertà all'Ucraina".

Nell'incontro, Meloni "ha salutato positivamente la piena disponibilità dell'Ucraina per un immediato cessate il fuoco. Ora ci si attende che anche la Russia dimostri concretamente la propria volontà di perseguire la pace".

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Palazzo Grassi si trasforma con il lavoro di Tatiana Trouvé

Venezia, 26 apr. (askanews) - Palazzo Grassi trasformato in un labirinto di segni e oggetti, in un intreccio di narrazioni, attraverso una serie di opere e interventi che intrecciano mondi interiori ed esteriori, reali e immaginari, nei quali il disegno e la scultura si scambiano continuamente di ruolo. La mostra "Tatiana Trouvé - La strana vita delle cose" è un'occasione per vedere come anche la scultura trova il modo di fare risuonare le sale del palazzo veneziano, normalmente pensato per accogliere soprattutto la pittura.

"Allestendo la mostra - ha detto ad askanews Tatiana Trouvé - ho iniziato a lavorare lo spazio e ho iniziato anche a capire che forse le mie sculture, le mie installazioni le stavo lavorando un po' come dei disegni o un po' come se il primo piano fossero gli spazi nei quali il visitatore entra in modo più fisico all'interno dei miei disegni. È anche un po' come il viaggio, un viaggio tra le diverse memorie, i diversi ricordi di una vita o di quello che si fa in una vita".

Muovendosi nel museo si percepisce come lo spazio espositivo è stato in qualche modo piegato, per aprire possibilità diverse, per indagare la forma scultorea come matrice di più vasta portata. "Ha usato il palazzo come una sua scultura - ci ha spiegato Caroline Bourgeois, curatrice della mostra insieme a James Lingwood - ha cambiato il percorso e proprio anche il sentimento del palazzo, partendo da questo pavimento che è diventato a sua volta una scultura e rappresenta la città e la sua laguna, ma se lo si osserva dall'alto ecco che diventa come una cosmogonia".

E la parola cosmogonia ha senso, perché la mostra sembra ogni volta ricreare dall'inizio la dimensione fisica degli oggetti, che diventano, sia nei disegni sia nelle opere tridimensionali, delle proiezioni della vita, del tempo, delle possibilità. "Si può ben vedere - ha aggiunto Trouvé - una categoria di oggetti che prediligo, che sono le scarpe, le borse, i cuscini, che fanno parte di un universo molto narrativo nel mio lavoro".

E se al primo piano le installazioni creano quasi un mondo alternativo, al secondo piano i disegni, alcuni dei quali mai esposti prima, sono una potentissima finestra sull'universo di Tatiana Trouvé, per molti versi sorprendente nella sua misteriosa chiarezza. "Le sculture diventano disegni i disegni diventano sculture e si ritrovano echi in tutte le stanze", ha concluso Caroline Bourgeois. E proprio la ricerca di questi echi forse rappresenta bene il senso della presenza dello spettatore nella mostra.

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