CATEGORIE

Salute, vista (e vita) nuova con aberrometri e lenti dinamiche

di TMNews mercoledì 12 maggio 2021
3' di lettura

Roma, 19 mag. (askanews) - Con le riaperture ormai in vista, in estate si potrà tornare a fare sport con gli amici o godersi una vacanza al mare senza eccessive restrizioni. Ma per chi ha problemi di vista alcune attività risultano spesso fastidiose. Gli occhiali limitano i movimenti e riducono il campo visivo, così come le lenti a contatto, che peraltro comportano anche qualche rischio di infezione. Insomma, non è un caso se in primavera aumentano le richieste per sottoporsi a un intervento che corregga definitivamente i difetti della vista. Con Luca Gualdi, chirurgo oculista, abbiamo parlato dello stato dell'arte della chirurgia refrattiva.

"Oggi è possibile effettuare qualsiasi chirurgia refrattiva per ridurre il vizio di vista e quindi parliamo di miopia, ipermetropia, astigmatismo e in alcuni casi presbiopia. Tutto attraverso il Femtolaser e quindi viene molto meno la chirurgia manuale che può risultare alcuni casi meno precisa e meno riproducibile rispetto alla chirurgia con il Femtolaser. Grazie all'utilizzo di questa tecnologia si può avere un recupero visivo molto più rapido sia in caso di chirurgia corneale che in caso di chirurgia su cristallino, quindi parliamo di chirurgia della cataratta, cioè di sostituzione del cristallino".

Generalmente entro un paio di giorni i pazienti possono tornare alle proprie abitudini ma se comune è la richiesta di togliere gli occhiali, sarebbe sbagliato pensare a un intervento uguale per tutti.

"In base al quadro specifico e al caso clinico noi consigliamo la tecnica migliore che si addice maggiormente al paziente perché non esiste una tecnica uguale per tutti ma ogni occhio, ogni paziente, a seconda dello stile di vita, ha la tecnica che si addice maggiormente al suo caso".

Ma è possibile avere una cura personalizzata, anche per chi ha alterazioni particolari?

"Assolutamente sì, anzi direi che oggigiorno il trattamento va proprio personalizzato, 'tailored', su misura. Infatti al paziente, per quanto riguarda il laser a eccimeri, quindi nei pazienti che effettuano una tecnologia laser a eccimeri più laser a femtosecondi per ridurre il vizio di vista sulla cornea, vengono acquisite delle immagini dopo che il paziente ha rimosso le lenti a contatto da almeno 15 giorni per evitare il cosiddetto "warpage", che possa influenzare l'impronta digitale, che come è come se fosse un'impronta digitale (dell'occhio Ndr) e quindi l'aberrometro, che è uno strumento apposito, vede il fronte d'onda (come arriva l'immagine all'interno dell'occhio), e il laser è in grado di riprodurre esattamente questo fronte d'onda. Quindi se due persone hanno tre diottrie di miopia, una diversa dall'altra, tutte e due avranno un fronte d'onda diverso e quindi il laser creerà qualche spot in più da una parte rispetto all'altra per ridurre il più possibile le aberrazioni e far vedere il paziente addirittura non 10/decimi ma anche di più. Sono laser progettati per far vedere addirittura oltre i 10/decimi, fino a 15/decimi senza problemi.

"Per quanto riguarda la cataratta invece, c'è la possibilità di personalizzare la lente che viene impiantata all'interno dell'occhio al posto di quella opaca, che è il cristallino opaco che è detto cataratta, quindi con l'impianto, alla fine dell'intervento, che viene eseguito con il Femtolaser, verrà applicata una lente intraoculare che può essere torica se il paziente è astigmatico, miopica se il paziente è miope o ipermetropica se il paziente è ipermetrope. Ovviamente se il paziente vuole correggere anche la presbiopia si può: a seconda delle distanze a cui è abituato a vedere, a seconda delle esigenze, dell'attività lavorativa e visiva, si può impiantare una lente dinamica, le cosiddette Edof, che correggono un pochino a tutte le distanze senza bisogno di un occhiale".

Nei casi più gravi un occhiale potrebbe comunque servire per ottenere una visione al 100% ma si tratta in ogni caso di un enorme passo avanti per la qualità della vita.

"Assolutamente, perché migliora anche la qualità della visione: non solo si corregge il vizio di vista con gli occhiali ma anche le aberrazioni, quindi si progetta proprio la vista da aquila, la vista da lince, che è una vista che non si può correggere con gli occhiali perché gli occhiali correggono esattamente, come dicevo, il "-3", ma non riescono a correggere le aberrazioni ovvero le piccole ondulazioni della cornea che sono diverse da persona a persona proprio come un'impronta digitale".

tag

Ti potrebbero interessare

Guggenheim Bilbao, nuove opere e nuovo display della collezione

Bilbao, 13 dic. (askanews) - Un diverso allestimento per mostrare al pubblico le nuove acquisizioni della collezione e dare nuova energia alle grandi sale del terzo piano. Il Museo Guggenheim di Bilbao presenta oggi esposte opere di Damien Hirst, Robert Ryman o Al Held, che dialogano con quelle, già note ai visitatori, di Rothko, Cy Twombly o Yves Klein. Il progetto di riallestimento è stato curato da Marta Blàvia. "Abbiamo avuto due intenzioni diverse - ha detto ad askanews -: la prima è di condividere con i nostri visitatori le nuove acquisizioni della collezione, che sono tante. E poi la seconda intenzione è stata di mostrare la diversità della nostra collezione. Noi abbiamo una collezione piccola, 169 opere, ma molto diverse tra di loro, che ci permettono di seguire un po' l'evoluzione della storia dell'arte, dalla metà del XX secolo fino a oggi".

In mostra, accanto ad alcune opere monumentali che si adattano alla perfezione alla dimensione del museo basco, anche due meravigliosi Lucio Fontana scuri, e poi l'ipnotico Led verticale di Jenny Holzer, nella stessa sala con Kiefer e Mona Hatoum. "Abbiamo articolato ogni galleria intorno a un tema - ha aggiunto Blàvia - tra gli altri lo spazio, la gestualità nella pittura, l'arte pop, l'idea di violenza e le sue tracce, per far vedere ai nostri visitatori tutte le opere che abbiamo, la molteplicità di discipline, di approcci, di desideri e di pensieri intorno all'arte come forma di riflessione intorno alla nostra realtà".

Alla fine però, l'emozione più forte e intensa continua a regalarla un'opera che da anni domina la galleria 304 del Guggenheim: il grande mare di alluminio di El Anatsui. Un capolavoro enorme e ipnotico che continua a scrutare dentro di noi, lasciandoci senza fiato. (Leonardo Merlini)

TMNews

Cresce la chirurgia robotica. Il convegno a Santa Maria Hospital

Bari, 13 dic. (askanews) - Negli ultimi anni la chirurgia robotica ha conosciuto una crescita senza precedenti in Italia. Secondo i dati più recenti, infatti, nel solo 2024 sono stati eseguiti oltre 54.700 interventi robotici, con un aumento esponenziale rispetto al passato. L'ambito di maggiore utilizzo resta quello urologico, con circa 30mila procedure, ma numeri in forte crescita si registrano anche in chirurgia generale e ginecologia. Dalla sua prima introduzione in sala operatoria fino all'integrazione con le tecnologie digitali e l'intelligenza artificiale, la robotica ha segnato il passaggio decisivo verso una chirurgia sempre più mininvasiva, con benefici evidenti. Se ne è parlato a Bari, al Santa Maria Hospital, struttura di GVM Care & Research accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale, durante il convegno "Dal sogno alla realtà: vent'anni di chirurgia robotica", dedicato in particolare all'esperienza dell'urologia robotica in Italia. Abbiamo parlato con il Prof. Giuseppe Speziale, Vicepresidente GVM Care & Research:

"Vent'anni fa abbiamo iniziato questo percorso di robotica, oggi siamo come Santa Maria Hospital di Bari con un centro all'avanguardia, non solo tecnologico ma anche sulla formazione per le persone. La robotica, come in generale tutta la tecnologia, non sostituisce ma implementa, aiuta il chirurgo a fare meglio, personalizzare le cure e renderle più precise. Oggi, per esempio in alcuni campi come nell'urologia, pensare una chirurgia senza il robot sarebbe assolutamente pazzesco, ma pensate che solo 20 anni fa i chirurghi hanno faticato a introdurre questa tecnica perché veniva considerata assolutamente inutile. Quindi non c'è la predisposizione naturale all'innovazione, ma bisogna introdurla anche con forza e determinazione".

Un'occasione per ripercorrere le tappe fondamentali di una disciplina che ha trasformato la pratica chirurgica, mantenendo sempre il paziente al centro, come sottolineato dal professor Ludovico, tra i primi a introdurre la robotica in sala operatoria durante gli interventi di chirurgia urologica. È poi intervenuto il Prof. Giuseppe Mario Ludovico, Coordinatore U.O. Urologia - Santa Maria Hospital di Bari:

"L'introduzione delle piattaforme robotiche ha rivoluzionato la chirurgia e in particolar modo l'urologia. Le tecniche chirurgiche si sono modificate profondamente. Il robot ha consentito di l'esecuzione di interventi chirurgici complessi in maniera minima e quindi minimizzando l'impatto per il paziente e soprattutto le sequele indesiderate, le complicanze postoperatorie".

Una medicina che cambia, evolve, ma che continua ad avere un punto fermo dunque: la competenza del chirurgo, cuore e mente di ogni intervento, anche nell'era della tecnologia più avanzata.

TMNews

Salvini su Russia e Ucraina: l'Europa boicotta il processo di pace

Milano, 13 dic. (askanews) - Il leader leghista Matteo Salvini ha parlato della guerra tra Russia e Ucraina a margine di un evento a Milano. "L'Europa prima non c'era, adesso mi sembra che stia boicottando un processo di pace, forse perché Macron, Starmer e altri leader sono in difficoltà in casa loro e quindi devono portare all'esterno i problemi francesi o inglesi, però noi non siamo in guerra contro la Russia e non voglio che i miei figli entrino in guerra contro la Russia. Quando c'è una potenza che ha 6000 testate nucleari il dialogo di cui parla sempre il Santo Padre, Papa Leone, è la via maestra, quindi lasciamo che Trump, Zelensky e Putin trovino un accordo senza disturbare questo percorso".

TMNews

Pirelli HangarBicocca: nelle Navate un cinema per Nan Goldin

Milano, 13 dic. (askanews) - Venerdì 12 dicembre 2025 Pirelli HangarBicocca ha presentato una serata speciale nella mostra This Will Not End Well, la prima retrospettiva dedicata al lavoro di Nan Goldin come filmmaker. Lo spazio delle Navate si è trasformato in un vero e proprio cinema dove è stato proiettato il film Liberty's Booty di Vivienne Dick del 1980 interpretato tra gli altri dalla stessa Nan Goldin: un'indagine sulle sex workers nell'economia tardo capitalista, narrata dal punto di vista femminile, nonché un documento e una celebrazione della sottocultura newyorkese alla fine degli anni Settanta, la stessa raccontata da Goldin nei suoi slideshow. Vivienne Dick è regista di fama internazionale e figura chiave del movimento No Wave a New York alla fine degli anni Settanta.

Dopo la proiezione si è tenuta una conversazione, moderata da Cristina Piccino, tra Nan Goldin e Vivienne Dick durante la quale le due artiste hanno rivelato come entrambe siano state d'ispirazione reciproca per la propria attività.

TMNews