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Cassa Depositi e Prestiti inaugura la sede territoriale di Ancona

di TMNews giovedì 11 febbraio 2021
2' di lettura

Milano, 11 feb. (askanews) - Cassa Depositi e Prestiti prosegue la sua mission di promozione dello sviluppo del territorio e si mette al servizio di oltre 5.500 imprese e circa 300 enti pubblici delle Marche. È stata inaugurata oggi la nuova sede territoriale di Cdp ad Ancona in presenza, al taglio del nastro, del Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, del sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli, e dell'Amministratore Delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palermo.

"Noi oggi apriamo, da un lato un punto di presenza importante di Cdp - ha dichiarato Palermo - dall'altro firmiamo due protocolli, uno con la Regione e uno con il Comune, finalizzati ad individuare un percorso in cui assisterli nello sviluppo di progetti su Trasporto pubblico locale, scuola, sanità e in generale tutto il supporto al mondo delle infrastrutture. Sono protocolli che hanno abbiamo già firmato con successo in altre regioni e hanno portato allo sviluppo di una serie di iniziative concrete di cui oggi abbiamo discusso anche qui sia col presidente sia con la sindaca".

La sede di Ancona, realizzata all'interno del distretto finanziario nel centro della città, diventerà il nuovo punto di accesso all'offerta del Gruppo nella regione e consentirà di supportare circa 300 enti pubblici e oltre 5.500 imprese, valorizzando le sinergie con i partner bancari e le istituzioni locali.

I nuovi uffici, dove lavoreranno a regime 10 risorse del Gruppo, rispondono a una visione innovativa rispetto al passato: non più sedi di rappresentanza, ma veri e propri punti di riferimento operativi, grazie alla presenza di professionisti in grado di rispondere alle esigenze di imprese e pubbliche amministrazioni.

L'inaugurazione si inserisce nel più ampio piano di avvicinamento al territorio, che ha già visto l'apertura delle sedi di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Torino, e Verona, cui seguiranno a breve Bari e Roma.

Negli ultimi due anni Cdp ha erogato risorse per 730 milioni di euro, 140 dei quali a enti pubblici e infrastrutture, e il resto a favore delle imprese.

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Tajani: Regeni? Ad Al-Sisi augurio collaborazione giudiziaria proceda

Il Cairo, 24 apr. (askanews) - "Ho detto che ci auguriamo che la collaborazione giudiziaria possa procedere e si possa risolvere il problema con la soddisfazione di entrambi i Paesi, perché è giusto che ci sia la conclusione di un procedimento giudiziario in corso". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, al termine dell'incontro con il presidente egiziano Al-Sisi, ha risposto a margine a chi gli chiedeva se nel corso del colloquio è stato affrontato il caso Regeni.

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Tajani: Italia sostiene Egitto in tutti i modi per cessate fuoco Gaza

Il Cairo, 24 apr. (askanews) - "L'Italia sosterrà in tutti i modi il tentativo di mediazione egiziana per arrivare a un cessate il fuoco prolungato tra Israele ed Hamas. Il lavoro dell'Egitto non è facile, ma ho messo a totale disposizione il nostro Paese perché si possa raggiungere la pace in questa tormentata area mediorientale. Anche per quanto riguarda la ricostruzione abbiamo rinnovato totale sostegno all'azione egiziana. Abbiamo detto che siamo pronti a fare tutto ciò che potrebbe essere utile per favorire la mediazione egiziana": lo ha affermato dal Cairo il ministro degli Esteri e vice-premier Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a margine, al termine dell'incontro con il Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi.

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Tajani al Cairo: attacchi Houthi problema grave, 7 mld danni a Egitto

Il Cairo, 24 apr. (askanews) - "C'è una comunità d'intenti per cercare di garantire la libertà di navigazione attraverso Suez e attraverso il Mar Rosso. È un problema quello degli attacchi degli Houthi grave per l'Egitto, perché ha avuto danni enormi, circa 7 miliardi di dollari. Noi abbiamo avuto danni per le nostre imprese esportatrici, più le spese che dobbiamo profondere per la presenza della nostra Marina militare che deve garantire la libertà di navigazione nel Mar Rosso": lo ha dichiarato il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a margine al termine del colloquio con il presidente egiziano Al-Sisi al Cairo.

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Ai funerali del papa occhi puntati su Trump, Zelensky e Von der Leyen

Roma, 24 apr. (askanews) - Sono più di 170 le delegazioni attese per i funerali di Papa Francesco, sabato 26 aprile (alle 20) sul sagrato della Basilica di San Pietro: in prima fila ovviamente capi di Stato e di governo, sovrani e leader spirituali. Amici e cosiddetti "nemici", come il presidente dell'Argentina Javier Milei, che in passato non ha risparmiato critiche, insulti compresi, verso Francesco. Ma gli occhi restano puntati su Donald Trump, che in partenza venerdì prevede una trasferta di meno di 24 ore, rendendo poco fattibile un incontro decisivo sull'Ucraina o sulla guerra dei dazi a margine delle esequie del Pontefice.

Come è noto, ci sarà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ma dopo il no alle pressioni americane per accettare un piano considerato da Kiev piuttosto una dichiarazione di resa, tra i due non tira buona aria.

E ci sarà soprattutto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, che la premier Giorgia Meloni vorrebbe vedere formalmente a colloquio con il presidente americano: anche qui, però, difficile che si intavoli qualcosa che assomigli a un vero vertice.

Ci saranno inoltre il presidente francese Emmanuel Macron e i reali di Spagna Felipe VI e Letizia. Per la Germania sia il presidente Frank-Walter Steinmeier che il cancelliere uscente Olaf Scholz e per la Gran Bretagna il principe William e il primo ministro Keir Starmer. Poi i capi di stato di Portogallo, Svizzera, i leader di diversi paesi balcanici, il presidente polacco Andrzej Duda. Ci sarà anche il presidente brasiliano Luis Inacio Lula da Silva.

E a Roma convergeranno delegazioni di tutte le confessioni religiose, dal grande Imam di Al Azhar, Ahmad al Tayyebb, che è stato un importante interlocutore del Papa nel mondo musulmano, a una delegazione della comunità ebraica e il rabbino capo di Roma Riccardo di Segni. Da Mosca per il patriarcato ortodosso arriva il metropolita Antonij.

I "grandi" assenti restano il presidente Vladimir Putin, che ha deciso di inviare la ministra della Cultura Olga Ljubimova e il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che si è fatto notare nei giorni scorsi per non aver offerto le sue condoglianze al Papa.

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