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40 anni di "Colpa d'Alfredo" con edizione da collezione di Vasco

di TMNews martedì 24 novembre 2020
2' di lettura

Milano, 24 nov. (askanews) - Un album che ha fatto storia, Vasco Rossi celebra i 40 anni di Colpa d'Alfredo" con una edizione da collezione del disco, ma c'è anche un'altra grande sorpresa, molto attesa dai fan, è il cortometraggio inedito di animazione di "Anima Fragile", uno dei brani più amati di Vasco, che non aveva avuto ad oggi un videoclip. Qui breve estratto.

Sony Music (Legacy Recordings) celebra "Colpa d'Alfredo" (il terzo disco di Vasco Rossi, uscito nell aprile 1980 per l etichetta Targa) con la speciale edizione da collezione della serie R> PLAY dedicata ai 40esimi anniversari dei suoi album da studio (iniziata a dicembre 2018 con la ripubblicazione del primo album " ma cosa vuoi che sia una canzone ", seguita nel settembre 2019 da "Non siamo mica gli Americani!") e per la quale è stato creato un logo ad hoc.

"Colpa d'Alfredo R>PLAY Edition 40th" uscirà venerdì 27 novembre con l'inedita copertina che riporta la foto come la voleva allora Vasco: sul fronte il suo primo piano con l'occhio nero e il volto tumefatto, truccato come se fosse stato pestato. Nel disco originale, per un colpo di mano dell ultimo momento del discografico, la foto (di Mauro Balletti) era stata utilizzata come retro e in copertina uno scatto dello stesso servizio, ma di spalle.

Così come per i 40 anni di Jenny è pazza fu prodotto un video animato della canzone, così ora per Anima Fragile: il corto, di circa 6 minuti "ricrea le suggestioni della canzone nel racconto contemporaneo e metropolitano di un ragazzo e una ragazza che si conoscono e si inseguono attraverso il tempo, con la complicità del destino. Il senso profondo della storia narrata nel video è racchiuso nella frase E la vita continua, anche senza di noi: avere sempre una nuova occasione, nonostante tutto. E il sogno scorre lungo il filo rosso che unisce le persone, le anime e le vite, in un unico grande abbraccio", come racconta il regista Arturo Bertusi. Le scene sono animate da 12,5 fotogrammi al secondo, tutti disegnati a mano, così come i background. I disegni sono di Rosanna Mezzanotte; le animazioni sono di Tommaso Arosio e Matteo Manzini. Il soggetto e la sceneggiatura, scritti a gennaio 2020, sono di Arturo Bertusi e Roberto Lepore, e la produzione si è sviluppata tra aprile e novembre.

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Il prefetto di Roma: maxischermi anche a Piazza Risorgimento e Cavour

Roma, 24 apr. (askanews) - Maxischermi anche a piazza Risorgimento e probabilmente piazza Cavour per i pellegrini che verranno a Roma per i funerali di Papa Francesco. Quanti? "Guardi io il numero 200mila non l'ho mai pronunciato" dice il prefetto di Roma Lamberto Giannini, "quello su cui abbiamo certezza sono le prenotazioni del Giubileo degli adolescenti che erano già oltre centomila. A questi si aggiungeranno altre persone. Cercheremo di garantire spazi anche più ampi rispetto alle duecentomila persone, stiamo attrezzando aree con maxischermi anche a piazza Risorgimento e piazza Pia e ritengo se verranno confermati questi numeri in salita, anche a piazza Cavour".

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L'addio a Francesco, San Pietro chiusa solo due ore prima dell'alba

Roma, 24 apr. (askanews) - È ripreso all'alba l'ingresso dei fedeli in San Pietro per l'ultimo saluto a Papa Francesco; in molte migliaia sono rimasti in fila tutta la notte per l'accesso alla Basilica che è stata chiusa solo per un paio d'ore prima dell'alba.

Si calcola che quasi ventimila persone siano sfilate davanti alla bara aperta foderata di rosso solo nelle prime ore della giornata di mercoledì e molti di più aspetteranno per dare l'addio al Pontefice argentino prima del funerale di sabato 26 aprile, turisti e pellegrini del Giubileo che erano già a Roma, e tantissimi giunti nella capitale in queste ore proprio per l'ultimo saluto.

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Meloni in preghiera davanti alla salma di Papa Francesco in San Pietro

Roma, 24 apr. (askanews) - Dopo la commemorazione alla Camera, anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni mercoledì 23 aprile si è unita ai fedeli che sfilano per l'ultimo saluto a Papa Francesco in San Pietro. La leader del governo si è raccolta qualche minuto in preghiera davanti al feretro.

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In anteprima il video "Black Flower" nuovo singolo di Sacrane

Milano, 24 apr. (askanews) - In anteprima il video "Black Flower" nuovo singolo di Sacrane (Stefano Pellegrino), disponibile dal 25 aprile su tutte le piattaforme digitali.

La data di pubblicazione non è stata scelta a caso: il brano, scritto da Sacrane e Lorenzo Avanzi (che ne ha curato anche la produzione artistica), è infatti un vero e proprio manifesto di liberazione, indipendenza e rinascita. In questa ballad, nata da un lungo percorso di ricerca personale e musicale, energia ed emozione si fondono in un viaggio sonoro potente.

Il testo parla di trasformazione, e della lotta per trovare un luogo che possa davvero essere "casa", il bisogno di spezzare legami tossici e abbracciare la libertà di essere se stessi.

Black Flower vede la luce dopo sette anni di varie rivisitazioni, durante le quali non convinceva mai abbastanza: troppo fragile per essere pubblicata, troppo vera per essere lasciata in un angolo.

Sacrane racconta: C'è stato un tempo in cui la mia stanza era tutto ciò che esisteva. Era diventato un rifugio trasformato in realtà in una gabbia, e la mia stessa mente era quasi una mia nemica. Fuori, il mondo sembrava ostile, mentre dentro la solitudine prendeva la forma di un silenzio pesante, di una chitarra che teneva prigioniera una canzone. "Black Flower" è nata lì, nel buio silenzioso che mi ha insegnato a proteggermi chiudendomi. Ma oggi, dopo sette anni, quella canzone finalmente esce allo scoperto. Ed è molto più di un brano: è un segno. Un fiore scuro e testardo che ha continuato a crescere nonostante tutto. Chi ha vissuto il senso di non appartenenza, chi si è sentito giudicato prima ancora di essere ascoltato, chi ha avuto paura di affermarsi per ciò che è davvero troverà in "Black Flower" uno specchio sincero. Perché questa non è solo una storia personale: è un frammento di una verità condivisa da tante persone che, per troppo tempo, hanno creduto di doversi nascondere per essere al sicuro. Per anni, il brano è rimasto chiuso in un cassetto, in una demo che non convinceva nessuna delle persone che ci avevano lavorato. Troppo fragile per essere lanciata e troppo vera per essere dimenticata. Ma certe canzoni hanno bisogno del tempo giusto per sbocciare. E quando lo fanno, diventano un atto di liberazione.

Nel videoclip, la distruzione simbolica della chitarra segna il momento in cui quel fiore nero nato dalla malinconia e dal desiderio di essere altro si libera davvero. È una rinascita. Un taglio netto con le radici tossiche, con i luoghi che tolgono più di quanto danno, con le versioni di sé costruite per sopravvivere e non per vivere.

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