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Sarkozy a processo, primo ex presidente francese a comparire aula

di TMNews lunedì 23 novembre 2020
1' di lettura

Parigi, 23 nov. (askanews) - È iniziato a Parigi il processo per il cosiddetto "caso delle intercettazioni" all'ex presidente francese Nicolas Sarkozy, accusato di corruzione. È lui il primo ex capo di Stato francese a presentarsi in aula in veste di imputato.

Sarkò, che ha smentito con forza le accuse, si è recato in tribunale a Parigi assieme al suo avvocato Thierry Herzog, anche lui imputato, e non ha rilasciato dichiarazioni ai giornalisti, secondo un giornalista di France Presse sul posto. Il tribunale ha deciso la sospensione del processo fino a giovedì 26 novembre in attesa degli esiti di un "expertise medica" di uno degli altri imputati, l'ex magistrato Gilbert Azibert.

Solo un altro presidente francese, il mentore di Sarkozy, Jacques Chirac, è andato a processo al termine del suo incarico, ma per "motivi di salute", non si è mai presentato in aula per la condanna legata allo scandalo dei "falsi impieghi" nel Comune di Parigi.

Secondo gli inquirenti, Sarkozy avrebbe promesso a Azibert una carica nel principato di Monaco in cambio di informazioni coperte da segreto su un'altra inchiesta che lo riguardava, ovvero i presunti pagamenti illeciti ricevuti dall'erede di L'Oreal Liliane Bettencourt durante la sua campagna presidenziale nel 2007. Parte delle prove derivano dalle conversazioni telefoniche che Sarkozy ha avuto con il suo legale Thierry Herzog.

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In Spagna ripristinata l'elettricità, si indaga su cause del blackout

Madrid, 29 apr. (askanews) - Dopo una giornata di caos, la fornitura di energia elettrica in Spagna è stata ripristinata a oltre il 99%, ha riferito il gestore del sistema elettrico nazionale. In Portogallo, sempre secondo il gestore della rete elettrica, circa 6,2 milioni di abitazioni su un totale di 6,5 milioni hanno riavuto la corrente elettrica nel cuore della notte.

Qualche piccolo problema resta in Catalogna dove il servizio di treni suburbani Rodalies ha avvertito che al momento non è prevista la stabilizzazione della tensione elettrica e ha raccomandato l'uso di mezzi di trasporto alternativi. Anche a Valencia la metro resta ancora chiusa. Riaperta invece quasi tutta la rete di quella di Madrid, così come sono tornate operative le linee di autobus interurbani.

Le cause dell'incidente sono ancora sconosciute. Le autorità e le compagnie energetiche stanno indagando, sul tavolo anche l'ipotesi di un cyberattacco.

Il premier Pedro Sanchez in un breve intervento televisivo ha detto: "Si stanno analizzando tutte le potenziali cause, insisto ancora, non si esclude alcuna ipotesi, alcuna possibilità", avvertendo però che "è meglio non fare speculazioni", parlando di una "forte oscillazione nel sistema elettrico europeo che ha portato a un'interruzione del flusso nella penisola iberica e nel Sud della Francia".

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Il Giornale dell'Arte si rinnova, la sfida del nuovo direttore

Torino, 28 apr. (askanews) - Una storica rivista culturale italiana che si rinnova e guarda al futuro. Il Giornale dell'Arte, dopo l'acquisizione della casa editrice Allemandi da parte di Intesa Sanpaolo, ha iniziato un nuovo corso.

"Il Giornale dell'Arte - ha detto ad askanews Michele Coppola, direttore Arte Cultura e Beni storici di Intesa Sanpaolo - è un fiore all'ochiello della storia, del percorso di crescita e di affermazione del ruolo della casa editrice Allemandi. Il Giornale dell'Arte è un luogo conosciuto e riconosciuto, è lo spazio fisico e anche il luogo ideale dove il dibattito e l'approfondimento delle più importanti notizie che riguardano l'arte, riguardano la cultura in Italia e non solo in Italia, trovano spazio e trovano casa. In queste prime settimane di lavoro congiunto abbiamo registrato una grande attenzione e una fortissima disponibilità intorno a questo nuovo percorso, intorno a questo secondo tempo del Giornale dell'Arte".

Dopo la storica direzione di Umberto Allemandi, ora alla guida della rivista c'è Luca Zuccala, giornalista under 40 esperto di mostre e mercato. "Siamo certificatori di qualità - ha detto Zuccala ad askanews - siamo una rivista storicamente istituzionale dell'editoria culturale italiana e vogliamo sempre più esserlo. In che modo? Occupandoci del patrimonio culturale italiano, di restauro, archeologia, insomma tutte quelle che sono le peculiarità italiane e la forza dell'italianità, ma poi c'è tutto quello che è l'internazionale, le nuove geografie del mondo, dal Sud America all'estremo Oriente, al vicino Oriente, all'Africa e tutto quello che è il mercato dell'arte".

Il mercato ha un peso importante, ma lo sguardo della rivista è più ampio e articolato. "Vediamo il mercato dell'arte, l'economia dell'arte anche come stimolo e facilitatore di un afflato, di una portata culturale - ha aggiunto il direttore -. Vediamo le grandi gallerie che riescono a compensare tutto quello che per esempio uno Stato non fare e non può dare: penso alle grandi case d'asta Sotheby's e Christie's a Londra che in alcune grandi aste hanno fatto conoscere tutto quello che è il Novecento italiano, con grandi opere di Fontana, di Morandi, di Burri e Kounellis e quant'altro".

La nuova direzione ha anche il mandato di guardare alle nuove tecnologie e alle forme di comunicazione digitale. Ma come intende muoversi in questo senso il direttore? "Potenziare e implementare tutto quello che è la portata digitale dell'istituzione Giornale dell'Arte - ci ha risposto Luca Zuccala - e tutto quello che sono i social media. Si conciliano redazione online e redazione cartacea e si mettono a terra tutti quelli che sono gli strumenti che 43 anni fa, quando nato il Giornale dell'Arte, non esistevano, quindi si sta al passo coi tempi e si cerca di prevedere dove sta andando il mondo dell'informazione culturale".

La sfida, come si vede è interessante; il mondo della cultura è cambiato profondamente e continua a evolversi, lo stesso sono chiamati a fare coloro i quali lo osservano e lo raccontano.

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Il Canada al voto, partecipazione record per l'"effetto Trump"

Ottawa, 28 apr. (askanews) - Il Canada vota per l'elezione anticipata dei nuovi membri del Parlamento federale che, secondo gli ultimi sondaggi, vedranno il Partito Liberale del primo ministro Mark Joseph Carney (centrosinistra) e i Conservatori di Pierre Poilievre contendersi la vittoria. Elezioni che si svolgono in un clima di forti tensioni con gli Stati uniti per le restrizioni commerciali sui beni canadesi imposte dal presidente Usa Donald Trump e la sua provocatoria proposta di annettere il Canada come 51esimo stato dell'unione. I primi sondaggi di gennaio mostravano i Liberali in svantaggio rispetto ai Conservatori di oltre 20 punti, ma "l'effetto Trump" ha cambiato lo scenario. Un recente sondaggio di Leger Marketing ha collocato i Liberali al 43% dei consensi, di poco avanti ai Conservatori (39%), con Carney in vantaggio di 10 punti come primo ministro preferito.

Il voto anticipato ha registrato una partecipazione record, con 7,3 milioni di canadesi che hanno già votato nel voto anticipato tra il 18 e il 21 aprile, con un aumento del 25% rispetto ai 5,8 milioni di voti anticipati del 2021. Elections Canada ha registrato un'elevata affluenza in tutte le province, a dimostrazione di un elevato coinvolgimento in quella che è percepita come una delle elezioni più importanti degli ultimi decenni per il Paese.

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Il prossimo Papa? "Speriamo siain continuità con Francesco"

Roma, 28 apr. (askanews) - Il prossimo conclave per l'elezione del successore di Papa Francesco inizierà in Vaticano mercoledì 7 maggio. Fedeli e turisti, in una piazza San Pietro tornata a una relativa tranquillità dopo i funerali di Bergoglio, si interrogano su chi potrebbe essere il suo successore. In molti sono concordi, al di là dei nomi dei candidati favoriti, sul fatto che vorrebbero un pontificato nel segno della continuità e dei temi che sono stati importanti per Francesco, in particolare l'attenzione agli ultimi e l'inclusività.

Riccardo Bernardinello, sindaco di Castelbaldo (in provincia di Padova): "Io mi aspetto una continuità con le politiche di Francesco per tutto quello che ha fatto, secondo me sarebbe la cosa migliore per la Chiesa e io spero possa essere il cardinal Zuppi il prossimo Papa".

Una Chiesa che resti aperta, si augura una donna: "È chiaro che ognuno è una persona a sé, ma tutte le porte che Papa Francesco ha aperto, alla speranza, agli ultimi, ai poveri, una chiesa aperta che sta fuori e non si chiude in sé stessa, ecco, spero che questi temi vengano ripresi e chiaramente ampliati, una Chiesa veramente inclusiva". "Spero che venga nominato un Papa che segua il percorso di Francesco, ma allo stesso tempo mi piacerebbe un Papa nero" dice un ragazzo.

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