Milano, 28 set. (askanews) - Sarà diverso, ma ci sarà. Il festival Internazionale a Ferrara, appuntamento divenuto tradizionale per i lettori del settimanale diretto da Giovanni De Mauro, cambia formato dopo la pandemia, ma non rinuncia a portare i propri ospiti e le proprie storie di giornalismo nella città estense.
"L'edizione di quest'anno - ci ha spiegato il direttore - è nata dal tentativo di fare un festival che fosse al tempo stesso molto diverso da quello degli anni passati per ragioni logistiche, pratiche e organizzative; perché è molto diversa la situazione di quest'anno e al tempo stesso che non fosse sulla difensiva, che fosse un'edizione, come l'abbiamo definita, straordinaria".
Per questo da Internazionale hanno immaginato una versione del festival lunga un anno, da ottobre a maggio 2021, con appuntamenti della durata di un weekend a cadenza mensile. Sempre con Chiara Nielsen a guidare l'evento e il dichiarato intento di salvaguardarne lo spirito.
"Come testimoniano i due mondini che si tengono per mano, che saranno il logo di quest'anno - ci ha spiegato la vice direttrice della rivista - la cosa che volevamo preservare a tutti i costi era lo spirito di ritrovarsi insieme. Dopo i mesi di lockdown e poi anche quelli successivi, ci sembrava importante riannodare il dialogo con il pubblico, con i nostri ospiti e dire noi ci siamo, ci ritroviamo insieme e facciamo una festa insieme: lo spirito della festa e dell'incontro".
Uno spirito declinato in più momenti, ciascuno immaginato come una versione ridotta di quello, intenso e affollato, che il pubblico aveva imparato a conoscere da 15 anni.
"Un paio di incontri grossi - ha aggiunto De Mauro spiegando il format di ciascun weekend - tre o quattro presentazioni di libri, una mostra, documentari, workshop. Insomma una versione, per così dire, omeopatica del festival, però su sette mesi".
"Quello che conta - ha aggiunto Chiara Nielsen - è ricostruire un po' un'idea di comunità, proprio perché la comunità virtuale che vive nelle bolle ha i limiti che avevamo imparato a conoscere già prima, ma ancora di più durante il lockdown".
Primo appuntamento a Ferrara, quindi, per il 3-4 ottobre, quando si parlerà di Black Lives Matter e ambiente, di disuguaglianze e di carceri, di femminismo e, ovviamente di contagio.