Martino Ruggieri rappresenterà l'Italia al Bocuse d'Or

martedì 3 ottobre 2017
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Roma, 3 ott. (askanews) - E' pugliese, ha 30 anni e lavora in uno dei templi dell'alta cucina francese, il tristellato Pavillon Lodoyen di Parigi. Si chiama Martino Ruggieri ed è il vincitore della finale italiana del Bocuse d'Or tenutasi ad Alba il 1 ottobre: sarà lui a rappresentare, l'11 e il 12 giugno, l'Italia alle selezioni europee che si terranno a Torino. Martino giocherà in casa quindi, ma gli avversari sono temibili. E l'Italia, bisogna dirlo, in questa prestigiosa competizione internazionale non ha mai brillato. Quest'anno, però, le cose potrebbero cambiare. Lo chef Enrico Crippa, chef tristellato del ristorante Piazza Duomo di Alba, presidente dell'Accademia Bocuse d'Or Italia, sa che la finale europea non sarà facile: "Il cammino per noi è solo iniziato, non è finito nulla, la parte difficile deve ancora arrivare: dobbiamo andare a Torino, giochiamo in casa, quindi una piccola chance ce l'abbiamo. Adesso la strada inizia a salire, sarà piena di tornanti, vediamo di stare uno dietro l'altro, il vento in faccia ce l'hai te", ha detto nella conferenza stampa di presentazione del vincitore rivolgendosi a Ruggieri. Il giovane Martino, di Martina Franca, ha conquistato una giuria di 30 cuochi pluristellati, da Carlo Cracco a Antonino Cannavacciuolo, passando per Moreno Cedroni, Andrea Berton, Ernesto Iaccarino, Gennaro Esposito, Anthony Genovese. La gara, della durata di 5 ore e 35 minuti, prevedeva la realizzazione di un piatto vegetariano e uno di carne, per realizzare i quali Ruggieri si è ispirato alla sua Puglia, ai sapori della Valle d'Itria e ai ricordi d'infanzia. Alto il livello della gara. Gli altri candidati erano equamente suddivisi tra Nord e Sud: Roberta Zulian, milanese di nascita ma trentina di adozione si è ispirata ai sapori di montagna, al fieno e al sottobosco. Il giovanissimo Paolo Griffa, piemontese e anche lui trasferito in Francia, ha rappresentato la cucina piemontese tra tradizione e modernità. Il siciliano Giuseppe Raciti, che gestisce un ristorante in un boutique hotel a Riposto, ha voluto parlare della cucina siciliana più antica, quella dell'antipasto rustico e del falsomagro ripieno. Ora, appuntamento a Torino per le finali europee.