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No discarica, protesta Casorezzo-Busto alla Città metropolitana

sabato 30 settembre 2017
2' di lettura

Milano (askanews) - Striscioni e slogan per fermare la delibera di Città metropolitana che autorizza la discarica di rifiuti cosiddetti speciali da collocare nella cava tra i comuni di Casorezzo e Busto Garolfo, nel Milanese: i cittadini dei due comuni, dopo aver bloccato domenica la Milano ride, hanno portato la protesta a Palazzo Isimbardi, davanti alla sede della Città metropolitana di Milano. Gridando "no alla discarica", "vergogna" "giù le mani dal nostro parco" ed esponendo gli striscioni "arrivano i veleni fermiamoli" e "sindaco Sala no discarica nel parco del Roccolo" hanno manifestato mentre dentro il Palazzo, ex sede della provincia, di teneva il forum "Regole dell'acqua, regole della vita": secondo gli organizzatori del comitato che dice no alla discarica è un paradosso che si discuta proprio di acqua, la stessa che i cittadini temono di non poter più bere dopo i conferimenti di rifiuti da parte della Solter, ditta che ha in gestione la discarica. "Vi portiamo la totale contrarietà al progetto da parte delle istituzioni e dei cittadini di 52 Comuni di Alto milanese, magentino ed Abbiatense - si legge nel volantino che gli organizzatori hanno consegnato ai passanti - Città metropolitana approva la creazione di una discarica di oltre 600mila metri cubi di rifiuti, 151 differenti codici Cer, appena due metri sopra la falda acquifera dell'Est Ticino. I medesimi uffici partecipano a un evento il cui tema è l'acqua come elemento chiave dello sviluppo sostenibile, nella nostra Milano già sede di Expo e promosso dalle massime autorità regionali e nazionali in concomitanza con la presidenza italiana del G7. A questo punto non capiamo: quali sono le vostre regole?". Il gruppo di manifestanti è guidato dai due sindaci di Casorezzo e Busto Garolfo Pierluca Oldani e Susanna Biondi, insieme a quelli di Mesero e Inveruno, comuni della zona che sostengono la battaglia dei colleghi primi cittadini. La protesta ha ottenuto un primo risultato: una delegazione composta dai due sindaci con alcuni cittadini è stata poi ricevuta dentro Palazzo Isimbardi dal vice sindaco di Città metropolitana Arianna Censi, a cui ha esposto le ragioni della protesta.

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