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Musumeci nuovo governatore della Sicilia, esulta il centrodestra

sabato 11 novembre 2017
2' di lettura

Palermo (askanews) - "Da questo momento io sono il presidente di tutti i siciliani". Sebastiano Nello Musumeci è il nuovo presidente della Regione Siciliana. Il candidato del centrodestra si è imposto con il 39% di preferenze sul candidato del Movimento 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri, al 34%, col quale ha ingaggiato un vero e proprio testa a testa andato avanti per tutta la giornata. Nato a Militello in Val di Catania il 21 gennaio 1955, rappresenta una delle figure più puramente politiche espresse dall'isola negli ultimi 40 anni. Mai coinvolto in inchieste di alcun tipo, uno dei suoi "capolavori politici" è stata la guida della Provincia di Catania, con la sola lista del Movimento Sociale Italiano, venendo poi riconfermato presidente nel '98, al primo turno, con più di 310mila preferenze, sostenuto da una coalizione di centro-destra. Grazie al suo impegno la provincia etnea raggiunse la vetta della classifica di gradimento in Italia. Per Musumeci si trattava della terza candidatura alla presidenza della Regione Siciliana. A quelle del 2006, infatti, rinunciò ad appoggiare Salvatore Cuffaro, venendo però sconfitto. Cinque anni fa ritentò la strada che porta a Palazzo d'Orleans, ottenendo il 25,7% dei consensi, e venendo sconfitto dal rappresentante del centro-sinistra Rosario Crocetta che prese il 30,5%. Oggi, invece, si appresta a guidare il governo dell'isola, in un momento di difficile transizione politica; impegno per il quale è di fatto già al lavoro. "Ho ricevuto la telefonata del presidente del Parlamento europeo, col quale abbiamo concordato un appuntamento per le prossime settimane per parlare di fondi strutturali - ha detto ai suoi sostenitori - ho ricevuto la telefonata del presidente Berlusconi che mi ha fatto l'in bocca al lupo e la telefonata dell'onorevole Davide Faraone che mi ha anche portato l'augurio di buon lavoro da parte di Matteo Renzi". La vittoria di Musumeci fa da contraltare alla sconfitta di Giancarlo Cancelleri. L'esponente grillino, che ha seguito lo spoglio a casa insieme alla famiglia e al vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. "Non chiamerò Musumeci", ha detto Cancelleri che ha parlato di una vittoria contaminata. Ma le elezioni siciliane dicono anche tante altre cose. Su tutte la debacle del Partito Democratico che, con il suo candidato Fabrizio Micari, non è andato oltre il 18%. Il rettore dell'Ateneo di Palermo ha pagato la sua scarsa popolarità, ma non solo. A incidere in modo determinante è stata la mancata convinzione degli elettori di centrosinistra, sulla strana coalizione che lo sosteneva e che comprendeva anche Ap di Angelino Alfano. Esulta invece, Claudio Fava, la cui lista I cento passi approda all'Ars.

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Tajani: Regeni? Ad Al-Sisi augurio collaborazione giudiziaria proceda

Il Cairo, 24 apr. (askanews) - "Ho detto che ci auguriamo che la collaborazione giudiziaria possa procedere e si possa risolvere il problema con la soddisfazione di entrambi i Paesi, perché è giusto che ci sia la conclusione di un procedimento giudiziario in corso". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, al termine dell'incontro con il presidente egiziano Al-Sisi, ha risposto a margine a chi gli chiedeva se nel corso del colloquio è stato affrontato il caso Regeni.

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Tajani: Italia sostiene Egitto in tutti i modi per cessate fuoco Gaza

Il Cairo, 24 apr. (askanews) - "L'Italia sosterrà in tutti i modi il tentativo di mediazione egiziana per arrivare a un cessate il fuoco prolungato tra Israele ed Hamas. Il lavoro dell'Egitto non è facile, ma ho messo a totale disposizione il nostro Paese perché si possa raggiungere la pace in questa tormentata area mediorientale. Anche per quanto riguarda la ricostruzione abbiamo rinnovato totale sostegno all'azione egiziana. Abbiamo detto che siamo pronti a fare tutto ciò che potrebbe essere utile per favorire la mediazione egiziana": lo ha affermato dal Cairo il ministro degli Esteri e vice-premier Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a margine, al termine dell'incontro con il Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi.

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Tajani al Cairo: attacchi Houthi problema grave, 7 mld danni a Egitto

Il Cairo, 24 apr. (askanews) - "C'è una comunità d'intenti per cercare di garantire la libertà di navigazione attraverso Suez e attraverso il Mar Rosso. È un problema quello degli attacchi degli Houthi grave per l'Egitto, perché ha avuto danni enormi, circa 7 miliardi di dollari. Noi abbiamo avuto danni per le nostre imprese esportatrici, più le spese che dobbiamo profondere per la presenza della nostra Marina militare che deve garantire la libertà di navigazione nel Mar Rosso": lo ha dichiarato il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a margine al termine del colloquio con il presidente egiziano Al-Sisi al Cairo.

TMNews

Ai funerali del papa occhi puntati su Trump, Zelensky e Von der Leyen

Roma, 24 apr. (askanews) - Sono più di 170 le delegazioni attese per i funerali di Papa Francesco, sabato 26 aprile (alle 20) sul sagrato della Basilica di San Pietro: in prima fila ovviamente capi di Stato e di governo, sovrani e leader spirituali. Amici e cosiddetti "nemici", come il presidente dell'Argentina Javier Milei, che in passato non ha risparmiato critiche, insulti compresi, verso Francesco. Ma gli occhi restano puntati su Donald Trump, che in partenza venerdì prevede una trasferta di meno di 24 ore, rendendo poco fattibile un incontro decisivo sull'Ucraina o sulla guerra dei dazi a margine delle esequie del Pontefice.

Come è noto, ci sarà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ma dopo il no alle pressioni americane per accettare un piano considerato da Kiev piuttosto una dichiarazione di resa, tra i due non tira buona aria.

E ci sarà soprattutto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, che la premier Giorgia Meloni vorrebbe vedere formalmente a colloquio con il presidente americano: anche qui, però, difficile che si intavoli qualcosa che assomigli a un vero vertice.

Ci saranno inoltre il presidente francese Emmanuel Macron e i reali di Spagna Felipe VI e Letizia. Per la Germania sia il presidente Frank-Walter Steinmeier che il cancelliere uscente Olaf Scholz e per la Gran Bretagna il principe William e il primo ministro Keir Starmer. Poi i capi di stato di Portogallo, Svizzera, i leader di diversi paesi balcanici, il presidente polacco Andrzej Duda. Ci sarà anche il presidente brasiliano Luis Inacio Lula da Silva.

E a Roma convergeranno delegazioni di tutte le confessioni religiose, dal grande Imam di Al Azhar, Ahmad al Tayyebb, che è stato un importante interlocutore del Papa nel mondo musulmano, a una delegazione della comunità ebraica e il rabbino capo di Roma Riccardo di Segni. Da Mosca per il patriarcato ortodosso arriva il metropolita Antonij.

I "grandi" assenti restano il presidente Vladimir Putin, che ha deciso di inviare la ministra della Cultura Olga Ljubimova e il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che si è fatto notare nei giorni scorsi per non aver offerto le sue condoglianze al Papa.

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