Roma, (askanews) - Non si ferma la guerra su strada tra ciclisti e automobilisti, ma la prima categoria ammette: "La responsabilità è di entrambi". A Barberino del Mugello, si sono espressi sull'argomento alcuni partecipanti alla Pedalata amatoriale organizzata da Autostrade per l'Italia e Polizia di stato con rappresentanti di istituzioni, ex corridori professionisti e cicloamatori in occasione del debutto del Giro d'Italia in autostrada, sul tratto panoramico dell'A1 tra Firenze e Bologna. "E' diventata un po' un gioco di forza, siamo d'accordo che noi certe volte diamo noia perché rallentiamo, però - dice questo ciclista, suggerendo - Basterebbe un semplice colpo di clacson per avvisarci, invece di voler per forza sorpassarci". "Ormai è una guerra, una lotta e noi siamo i più deboli, come ha detto Nibali ieri", ha sottolineato. "Credo che ci sia un po' la fobia del ciclista che si è scatenato qualcosa. Perché qualche volta ok anche noi siamo in difetto, però anche l'automobilista è molto scorretto in molte occasioni, sembra che il ciclista diventi un'esca - aggiunge questo signore, augurandosi - Spero che ci sia un po' più di educazione nella nostra società e ci porti al rispetto reciproco". "La responsabilità è di tutti, degli automobilisti, ma anche la nostra", sottolinea un altro. "Rispettare il codice della strada, cercare di non andare in coppia, e rispetto molto rispetto, se c'è questo forse possiamo farcela", dice speranzoso un altro ciclista. "La strada è di tutti quando si è in gruppo ci si diverte di più. A parte che gli ultimi incidenti hanno riguardato persone singole. Noi andando in gruppo la macchina rallenta, se vede uno solo ci passa accanto velocemente e succede l'incidente", conclude un altro amante della due ruote.
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