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A Ossana, il borgo dei presepi: in mostra oltre 1400 opere

venerdì 7 dicembre 2018
3' di lettura

Ossana, Trento (askanews) - Più di mille e quattrocento presepi, dai più semplici a veri e propri pezzi d'arte e rarità, animano le strade del piccolo borgo di Ossana, nell'Alta Val di Sole. E' il rituale allestimento che la piccolissima cittadina offre ai turisti di tutto il mondo per il periodo natalizio. I presepi, che quest'anno superano di quattro volte gli abitanti del borgo, sono diventati infatti attrazione internazionale, facendo di Ossana e della sua collezione un punto di riferimento per chiunque ha a cuore la tradizione presepiale: ben 25 mila i visitatori del piccolo borgo per la sola visita alle opere. Maurizio Andreotti, dell'Azienda per il Turismo Val di Sole: "Il borgo dei mille e quattrocento presepi è sicuramente una cosa singolare, una tradizione ventennale che ci porta ad essere conosciuti in tutta Italia e all'estero - dice Maurizio Andreotti, dell'Azienda per il Turismo della Val di Sole - Venire a sciare nelle nostre tre grandi Skiaree in val di Sole, a Pejo, a Pontedilegno-Tonale, o Dolomiti di Brenta è sicuramente importante; ma è altrettanto importante venire a vedere cosa abbiamo costruito in questi anni e capire la nostra proposta, il nostro territorio, la socialità, le persone, lo sforzo che facciamo per il turista". Ogni anno il piccolo borgo accresce la sua collezione grazie all'impegno di volontari e collezionisti che consentono di mettere in mostra gioielli e curiosità davvero inaspettate, come racconta il sindaco di Ossana, Luciano Dell'Eva. "Quest'anno raggiungiamo i 1400 e più presepi - racconta Luciano Dell'eva, sindaco di Ossana - E tra questi ora anche alcuni provenienti dal Venezuela, e non è stata impresa semplice portarli qui. Abbiamo salvato questi presepi con un bell'impegno. E ora sono esposti circa 150 presepi venezuelani che raccontano la storia e le radici di quelle popolazioni". La storia dei presepi venezuelani e una di quelle che danno il senso della pragmatica solidarietà montanara. Al comune di Ossana era infatti arrivata la richiesta di aiuto di una anziana signora venezuelana per salvare la sua collezione delle Natività messa in pericolo dai disordini che affliggono il suo paese. Da qui, l'immediata mobilitazione. "Non dimentichiamo che siamo una comunità cristiana - rilancia il sindaco -anche se non siamo in chiesa tutte le domeniche, ma sicuramente nella costruzione dei nostri presepi ci mettiamo l'amore e comunque è quello che ci permette di trasmettere l'amore e le emozioni alla gente che ci viene a visitare". Per i turisti che arriveranno a Ossana, e fgino al 6 gennaio, il Comune ha previsto una sorta di "percorso guidato": un filo rosso che unisce i diversi presepi dalla piazza centrale del Paese fino al Castello di San Michele; passando per due mercatini di Natale con i prodotti di artigianato locale e delle eccellenze gastronomiche trentine. Ivano Job, consigliere provinciale, Provincia autonoma di Trento. "E' un piacere visitare questi antichi borghi e consigliamo ai turisti e agli sciatori, e a tutti i visitatori della valle di venire a vedere questi luoghi - dice Ivano Job, consigliere provinciale, Provincia autonoma di Trento - perché sono località storiche, che ci ricordano le fatiche degli uomini di montagna. E ricchi di occasioni per passare momenti intensi dal punto di vista emotivo.

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Tajani: Regeni? Ad Al-Sisi augurio collaborazione giudiziaria proceda

Il Cairo, 24 apr. (askanews) - "Ho detto che ci auguriamo che la collaborazione giudiziaria possa procedere e si possa risolvere il problema con la soddisfazione di entrambi i Paesi, perché è giusto che ci sia la conclusione di un procedimento giudiziario in corso". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, al termine dell'incontro con il presidente egiziano Al-Sisi, ha risposto a margine a chi gli chiedeva se nel corso del colloquio è stato affrontato il caso Regeni.

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Tajani: Italia sostiene Egitto in tutti i modi per cessate fuoco Gaza

Il Cairo, 24 apr. (askanews) - "L'Italia sosterrà in tutti i modi il tentativo di mediazione egiziana per arrivare a un cessate il fuoco prolungato tra Israele ed Hamas. Il lavoro dell'Egitto non è facile, ma ho messo a totale disposizione il nostro Paese perché si possa raggiungere la pace in questa tormentata area mediorientale. Anche per quanto riguarda la ricostruzione abbiamo rinnovato totale sostegno all'azione egiziana. Abbiamo detto che siamo pronti a fare tutto ciò che potrebbe essere utile per favorire la mediazione egiziana": lo ha affermato dal Cairo il ministro degli Esteri e vice-premier Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a margine, al termine dell'incontro con il Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi.

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Tajani al Cairo: attacchi Houthi problema grave, 7 mld danni a Egitto

Il Cairo, 24 apr. (askanews) - "C'è una comunità d'intenti per cercare di garantire la libertà di navigazione attraverso Suez e attraverso il Mar Rosso. È un problema quello degli attacchi degli Houthi grave per l'Egitto, perché ha avuto danni enormi, circa 7 miliardi di dollari. Noi abbiamo avuto danni per le nostre imprese esportatrici, più le spese che dobbiamo profondere per la presenza della nostra Marina militare che deve garantire la libertà di navigazione nel Mar Rosso": lo ha dichiarato il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a margine al termine del colloquio con il presidente egiziano Al-Sisi al Cairo.

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Ai funerali del papa occhi puntati su Trump, Zelensky e Von der Leyen

Roma, 24 apr. (askanews) - Sono più di 170 le delegazioni attese per i funerali di Papa Francesco, sabato 26 aprile (alle 20) sul sagrato della Basilica di San Pietro: in prima fila ovviamente capi di Stato e di governo, sovrani e leader spirituali. Amici e cosiddetti "nemici", come il presidente dell'Argentina Javier Milei, che in passato non ha risparmiato critiche, insulti compresi, verso Francesco. Ma gli occhi restano puntati su Donald Trump, che in partenza venerdì prevede una trasferta di meno di 24 ore, rendendo poco fattibile un incontro decisivo sull'Ucraina o sulla guerra dei dazi a margine delle esequie del Pontefice.

Come è noto, ci sarà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ma dopo il no alle pressioni americane per accettare un piano considerato da Kiev piuttosto una dichiarazione di resa, tra i due non tira buona aria.

E ci sarà soprattutto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, che la premier Giorgia Meloni vorrebbe vedere formalmente a colloquio con il presidente americano: anche qui, però, difficile che si intavoli qualcosa che assomigli a un vero vertice.

Ci saranno inoltre il presidente francese Emmanuel Macron e i reali di Spagna Felipe VI e Letizia. Per la Germania sia il presidente Frank-Walter Steinmeier che il cancelliere uscente Olaf Scholz e per la Gran Bretagna il principe William e il primo ministro Keir Starmer. Poi i capi di stato di Portogallo, Svizzera, i leader di diversi paesi balcanici, il presidente polacco Andrzej Duda. Ci sarà anche il presidente brasiliano Luis Inacio Lula da Silva.

E a Roma convergeranno delegazioni di tutte le confessioni religiose, dal grande Imam di Al Azhar, Ahmad al Tayyebb, che è stato un importante interlocutore del Papa nel mondo musulmano, a una delegazione della comunità ebraica e il rabbino capo di Roma Riccardo di Segni. Da Mosca per il patriarcato ortodosso arriva il metropolita Antonij.

I "grandi" assenti restano il presidente Vladimir Putin, che ha deciso di inviare la ministra della Cultura Olga Ljubimova e il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che si è fatto notare nei giorni scorsi per non aver offerto le sue condoglianze al Papa.

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