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Intesa Sanpaolo e Mastercard lanciano carta pagamento biometrica

sabato 10 novembre 2018
2' di lettura

Milano (askanews) - Intesa Sanpaolo e Mastercard hanno lanciato un progetto pilota per una carta di pagamento contactless con tecnologia biometrica al Salone dei Pagamenti di Milano. In sostanza l'identità del titolare della carta viene riconosciuta attraverso le impronte digitali. Ne abbiamo parlato con Cinzia Bruzzone, responsabile Retail di Intesa Sanpaolo. "Il passaggio alla biometria - ha spiegato ad askanews - integra la nostra risposta ai clienti, nel senso che non si va a sovrapporre a tutto quello che stiamo facendo per sviluppare il mondo dei pagamenti digitali tramite smartphone, ma il passaggio alla biometrica significa poi trattare degli standard di sicurezza e di qualità, ovviamente con tutti i presidi sulla privacy che sono assolutamente necessari, a quella fetta di clienti che non sono così avvezzi all'utilizzo dello smartphone, ma che però sono clienti moderni, oppure a chi per scelta consapevole preferisce tenere separato il mondo dello smartphone dal mondo dei pagamenti". L'obiettivo è anche quello di garantire un'autenticazione veloce e conveniente per il punto vendita e, al tempo stesso, una maggiore sicurezza per tutte le parti coinvolte nella transazione. "Lato merchant - ha aggiunto Cinzia Bruzzone - non richiede alcun aggiornamento di hardware e software rispetto a quelli che sono gli strumenti già in suo possesso, dal lato del consumatore, del titolare della carta, è semplicemente un poggiare la carta, mettendo il dito sul sensore che riconosce l'impronta digitale". La carta biometrica è stata presentata in un affollato evento nello stand di Mastercard alla presenza di Antonio Di Meo, vice president account leader dell'azienda. "Mastercard - ci ha detto - è uno schema di pagamento, uno dei più grandi al mondo, ma è anche una technology company, che ha tra i suoi obiettivi veicolare innovazione ai propri partner, che sono banche, come Intesa Sanpaolo, retailer e naturalmente consumatori. Il nostro ruolo è un po' fare da abilitatori e veicolare questo tipo di soluzioni". Il progetto pilota, il primo in Italia, coinvolge utenti a Milano, Torino e Roma.

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