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Banda ultra larga, quando l'Italia va a tutta fibra

sabato 21 aprile 2018
2' di lettura

Roma, (askanews) - Quale la situazione di sviluppo della banda larga in Italia? Se ne è discusso in occasione di un convegno a Roma, Italia a Tutta Fibra, in un confronto tra la situazione italiana e quella del resto d Europa, a cominciare dall'esempio della rivoluzione digitale portata a compimento in Estonia. Attraverso la presentazione di dati e delle prospettive tecnologiche ed economiche delle autostrade digitali sono stati illustrati gli standard richiesti dai modelli di business del terzo millennio. Nel prossimo decennio infatti poter disporre di un infrastruttura in fibra ottica che raggiunga tutto il territorio nazionale sarà condizione necessaria per essere all avanguardia in Europa, come ha ribadito il presidente di Open Fiber Franco Bassanini, per il quale l Unione Europea ha chiaramente indicato la strada per la Gigabit society, basata su velocità di connessione raggiungibile esclusivamente con una rete in fibra che arrivi direttamente all interno di case e uffici. Strada che, nelle parole del suo presidente, Open Fiber sta realizzando con un progetto innovativo e affidabile, colmando un vuoto nel nostro Paese e accelerando la rivoluzione digitale anche sfruttando le sinergie con il 5G. "Siamo gli unici in Italia che hanno scelto di arrivare con la fibra fino nelle case possibilmente in tutto il Paese. Per ora il nostro piano industriale prevede più dei due terzi delle abitazioni del paese, poi vedremo se ci sono le condizioni per andare oltre. Pensiamo che questo sia il nostro compito. Abbiamo gli azionisti che ci sostengono e che ci hanno dato le risorse necessarie, abbiamo anche alcune delle maggiori banche europee che sono pronte a finanziarci con un finanziamento di oltre 3 miliardi di euro che sarà uno dei project financing più importante del mondo. Tutto il resto non ci riguarda". Al convegno, realizzato dall agenzia di stampa askanews e da Open Fiber con la collaborazione di Acea e Sirti, sono intervenuti i principali attori del sistema delle telecomunicazioni italiane. Hanno partecipato, tra gli altri, Giuseppe Cornetto Bourlot, Presidente askanews S.p.A; Domenico Arcuri, AD Invitalia, Maurizio Decina, presidente di Infratel, l'ad di Italtel Stefano Pileri e il presidente di Confindustria Digitale Elio Catania. Conclusioni affidate agli interventi del sindaco di Cosenza, in rappresentanza dell'Anci, Mario Occhiuto, e del preside della Facoltà di Economia e Commercio della Sapienza Fabrizio D'Ascenzo.

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"Oggi - ha detto ad askanews Ivano Gabrielli, direttore del Servizio Polizia postale e per la Sicurezza cibernetica - viviamo un momento di complessità particolare, la complessità è dovuta all'ingresso di nuove tecnologie, a strumenti di intelligenza artificiale che in qualche modo favoriscono attacchi sempre più performanti, ma che rendono ancora più difficoltose le attività di raccolta probatoria e soprattutto di analisi, di interpretazione. Bisogna in qualche modo oggi essere aggiornati su quelle che sono le nuove tecnologie e per l'appunto confronti come questo riescono a guidare poi quelle che sono le scelte strategiche che reparti come quelle della Polizia postale sono venuti a fare costantemente".

L'evento è stato un momento di incontro e di confronto, con una prospettiva a 360 gradi. "È importante un confronto continuo - ha aggiunto il Gen. Antonio Mancazzo, Comandante del Nucleo speciale Tutela privacy e Frodi tecnologiche della Guardia di Finanza - anche perché la formazione in questo campo è molto molto complessa, molto molto difficile, quindi occasioni come quella odierna rappresentano la possibilità di evidentemente mettere sul tavolo quelle che sono le problematiche".

Aspetto centrale del confronto organizzato dal'IISFA è la collaborazione tra settore pubblico e privato, nell'ottica di pensare a una difesa ibrida, capace di affrontare più minacce. "Oggi - ha concluso Gerardo Costabile, presidente di IISFA - si parla molto di attacchi ibridi, guerra ibrida anche a volte senza comprenderne esattamente la portata. Io credo molto nella difesa ibrida, la nostra associazione, l'associazione No Profit che riunisce molti addetti ai lavori, vuole incentivare questa collaborazione e questo dialogo tra istituzioni e modo del privato perché solo questa unione ci può rendere più forti e porsi sempre in un modo di difesa proattiva per le nostre istituzioni, ma anche per i nostri cittadini".

La giornata si è articolata in diverse tavole rotonde su temi di attualità che hanno animato un dibattito ricco di spunti operativi.

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