Milano (askanews) - Si sono guardati e sorrisi a lungo, poi si sono presi per mano e così si sono scambiati le promesse di matrimonio: il principe Harry d'Inghilterra e Meghan Markle sono diventati marito e moglie nella cappella di St George del castello di Windsor. La sposa, arrivata in auto con la madre Doria, è entrata da sola in chiesa, seguita dai 10 paggetti e damigelle, tra cui i principini George e Charlotte, nipoti degli sposi, che le reggevano il lunghissimo velo ricamato: poi è stato il principe Carlo, papà dello sposo, a prenderla sottobraccio lungo gli ultimi metri della navata e portarla all'altare, in assenza del padre. Harry, come il testimone, il fratello William, indossava in alta uniforme dei Blues and Royals, quella del suo reggimento di cavalleria di cui ha il grado di capitano. La sposa vestiva un abito dalla designer britannica Clare Waight Keller, direttrice creativa per Givenchy, semplice ma elegantissimo con scollo a barca, e una tiara tra i capelli. La sposa in un certo senso ha rotto la tradizione: non ha pronunciato il voto di ubbidienza e ha convinto il marito a indossare la fede dopo le nozze, una novità in casa Windsor. La fede di Meghan d'oro gallese è un dono della regina Elisabetta, come la tiara che apparteneva alla regina Mary, realizzata nel 1932. Alla messa ha assistito la famiglia reale al completo: la regina Elisabetta II, accompagnata dal principe Filippo, indossava un completo verde con cappello in tinta, il principe Carlo in grigio e la moglie Camilla, la duchessa Kate con un vestito e cappello color crema decorato con grandi fiori. In Chiesa tra gli invitati nobili, miliardari e star di Hollywood come George Clooney e la moglie Amal, dato che la sposa è un'attrice di successo, protagonista della serie televisiva "Suits". Milioni di persone hanno seguito il matrimonio trasmesso in diretta in tv e sul Web. La cerimonia, che ha visto la presenza di un coro gospel che ha intonato tra le altre canzoni la famosissima "Stand by me", è stata celebrata dall'arcivescovo anglicano di Canterbury, Justin Welby, affiancato dal presule afroamericano Michael Curry, titolare della diocesi di Chicago della Chiesa episcopale. "Dobbiamo scoprire il potere dell amore, il potere redentore dell amore e quando lo faremo renderemo nuovo questo vecchio mondo" ha detto durante il sermone citando Martin Luther King. I due sposi all'uscita dalla chiesa sono stati accolti dalle grida festose delle migliaia di persone che si sono radunate per strada ad aspettarli, e si sono scambiati un bacio per poi salire sulla carrozza reale per il lungo giro di saluti per le strade di Windsor, fino a tornare al castello dove si tiene il pranzo offerto dalla regina per 600 invitati, a cui segue in serata il ricevimento organizzato dal principe Carlo. Elisabetta II come da tradizione ha regalato agli sposi un titolo nobiliare: sono diventati il duca e la duchessa del Sussex.
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