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Festa a Torino per il settimo scudetto di fila della Juventus

sabato 19 maggio 2018
1' di lettura

Roma, (askanews) - Festa a Torino, si celebra lo scudetto numero 34 della Juventus, conquistato pareggiando a Roma 0-0 nella penultima giornata del campionato di serie A. Al termine della partita centinaia di tifosi si sono riversati in piazza San Carlo, cuore nevralgico della città sabauda. Gli juventini si sono radunati al centro della piazza, sotto il monumento equestre, hanno acceso qualche fumogeno e intonato cori di tripudio per lo scudetto e di scherno e insulti rivolti ai napoletani, soprattutto, e contro Torino, Fiorentina, Milan, Inter e Liverpool.

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Papa, Ciciliano: grande attenzione a Santa Maria Maggiore

Roma, 24 apr. (askanews) - "Grande attenzione si sta ponendo sull'area di Santa Maria Maggiore dove verrà sepolto il Santo Padre. Dopo la tumulazione, in forma privata, i fedeli potranno rendere omaggio al Papa". Lo ha detto il capo della Protezione civile Fabio Ciciliano, nel corso della conferenza stampa per i funerali del Papa. "Dopo la cerimonia funebre che sarà privata sarà concesso il libero accesso alla Basilica".

"Stamattina c'è stato un sopralluogo congiunto per definire il percorso del corteo funebre. Si sta facendo una valutazione complessiva".

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Papa, Ciciliano: in basilica 50mila accessi nelle prime 24 ore

Roma, 24 apr. (askanews) - "Nelle prime 24 ore ci sono stati quasi 50mila accessi. La basilica è rimasta aperta sino alle 5,30 di questa mattina, con solo una pausa tra le 23 e le 23,30". Lo ha detto il capo della Protezione civile, Fabio Ciciliano, nel corso dell'incontro con la stampa per fare il punto sul coordinamento delle attività legate all'accoglienza e all'assistenza di quanti in questi giorni si trovano o intendono venire a Roma per i funerali di Papa Francesco.

Durante la conferenza, che si tiene nella sede di via Ulpiano, Ciciliano ha aggiunto: "Grazie alle ferrovie sono stati trovati 260mila posti". Oltre 500 pullman in arrivo sabato a Roma

TMNews

Cardinali e papabili: chi c'è in pole position per il soglio di Pietro

Roma, 24 apr. (askanews) - Sono circa 120 i cardinali elettori del prossimo Pontefice che si riuniscono già in questi giorni per organizzare il conclave, terminati i nove giorni di lutto decretati in Vaticano. Due terzi sono stati nominati da papa Francesco e rispecchiano in gran parte la sua visione di una Chiesa più inclusiva.

Nella Cappella Sistina i cardinali presteranno giuramento di assoluto segreto; nei giorni del Conclave non possono avere alcun rapporto col mondo esterno; niente giornali e soprattutto ai nostri giorni niente smartphone. Anche per questo il fascino della cerimonia coi suoi riti antichi resta immutato.

Impossibile oggi dire chi sia il favorito anche se in molti si esercitano nel toto nomi. Dopo un papa polacco, uno tedesco e uno argentino tornerà un italiano? In pole position Pietro Parolin, Segretario di Stato di Papa Francesco, 70 anni, vicentino, fine diplomatico. A lui si deve la firma del protocollo con la Cina per la nomina dei vescovi.

Fra gli italiani poi si parla di Matteo Zuppi, romano 69 anni, presidente della Cei, del francescano Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme, costante promotore di pace; del diplomatico poliglotta Claudio Gugerotti.

*Fra i conservatori il candidato di punta invece è l'Arcivescovo di Budapest, Peter Erdo, 72 anni, esperto di diritto canonico, ratzingheriano di ferro.

Se la Chiesa fosse pronta per un Papa africano, il più quotato è l'arcivescovo di Kinshasa, Fridolin Ambongo, frate cappuccino, uno dei cardinali che si oppose alle benedizioni per le coppie omosessuali, volute da papa Francesco.

Fra i più vicini al pensiero del pontefice defunto, invece, il filippino Luis Antonio Tagle, 67 anni, creato da Benedetto XVI, nome più quotato per l'Asia, e ancora l'Arcivescovo di Marsiglia, Jean Marc Aveline, 66 anni, teologo francese, nato in Algeria.

*Ma anche Anders Arborelius, vescovo di Stoccolma e Juan José Ornella, arcivescovo di Barcellona e un passato da missionario al servizio degli ultimi.

Si voterà ogni giorno, mattina e pomeriggio, finché un candidato non ottiene la maggioranza dei due terzi. E quindi due volte al giorno dal camino della Sistina esce la fumata nera o bianca, prodotto dalle schede bruciate colorata da una sostanza chimica.

Dopo 30 votazioni, basterà la maggioranza semplice.

Al candidato eletto viene chiesto se accetta e, in caso affermativo, quale nome scelga come pontefice. Poi indossa i paramenti papali per la presentazione - tre set di abiti sono preparati dai sarti vaticani per ogni evenienza.

Il decano dei cardinali Giovanni Battista Re si affaccerà sul balcone principale della Basilica di San Pietro, davanti ai fedeli allertati dalla fumata bianca, e proclamerà "Nuntio vobis gaudium magnum: Habemus papam" - "Vi annuncio una grande gioia: Abbiamo un papa."

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Macron in Madagascar restituisce beni sottratti durante era coloniale

Antananarivo, 24 apr. (askanews) -Visita di Stato di due giorni di Emmanuel Macron in Madagascar, la prima di un presidente francese in 20 anni. La Francia punta a rafforzare la cooperazione con l'isola dell'Oceano indiano e la sua presenza nell'area con diversi progetti, tra cui una grande diga idroelettrica. Poi ci sono le controversie risalenti all'epoca coloniale nell'isola indipendente dal 1960. Macron si è detto pronto a "ricostruire una storia contemporanea condivisa" e lo fa impegnandosi a restituire tre teschi reali Sakalava, finora conservati al Musée de l'Homme di Parigi, beni sottratti dagli occupanti francesi.

"Quello che abbiamo deciso di fare, come ho detto ieri (mercoledì 23 aprile, ndr) davanti ai giovani insieme al vostro presidente, è dire che non c'era nulla che potesse giustificare il fatto che i giovani africani potessero conoscere il loro passato solo attraverso i musei di Parigi, Londra o altrove. E che la possibilità di riallacciare la storia contemporanea, e di costruire il futuro, era riportare questi oggetti, queste opere d'arte dove sono nati, dove dovrebbero stare".

Il progetto di riportare il teschio di un re decapitato nel 1897 dalle truppe francesi e portato in Francia come trofeo - le spoglie di Re Toera - è stato tuttavia annullato. La famiglia chiede infatti di restaurare la sua tomba profanata, mentre si chiede l'istituzione di una commissione "per fare piena luce su quelli che vengono chiamati abusi coloniali", ha affermato lo storico Jeannot Rasoloarison dell'Università di Antananarivo.

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