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Digitale e innovativa, Direct line cambia nome e diventa Verti

sabato 17 febbraio 2018
2' di lettura

Milano, (askanews) - Cambio di nome, e di identità, per Direct line, tra le prime assicurazioni dirette in Italia con più di un milione di clienti, che dal 1° marzo diventa Verti. La società fa parte di Mapfre, gruppo assicurativo globale presente in 5 continenti. Leader del mercato di settore spagnolo, è il primo gruppo assicurativo multinazionale in America Latina e uno fra i 10 gruppi maggiori in Europa per raccolta premi. Mapre conta più di 38.000 dipendenti nel mondo e circa 34 milioni di clienti. Nelle intenzioni, Verti cambia pelle per rimanere al passo con i tempi, con un principale obiettivo: soddisfare al meglio le esigenze della nuova generazione di clienti con soluzioni adattabili e trasparenti, frutto di una nuova organizzazione digitale e innovativa. In che modo? Lo spiega il direttore Business di Verti Marco Buccigrossi: "Quello che abbiamo cercato di fare, è di trasformare un semplice cambio di marca in un miglioramento di tutta la nostra proposta di valore e dei servizi che vogliamo offrire ai clienti. Questo come? Abbiamo fatto una revisione importante dei processi, rendendo tutto più snello. La vera rivoluzione è nel linguaggio. Lo vedrete attraverso i nostri spot e la nostra strategia di comunicazione. Ci sarà un linguaggio molto più trasparente e diretto per i clienti". Enrique Flores Calderon, amministratore delegato di Verti, spiega qual è il modello di business sul quale la società punta. "La chiave del successo di Verti è la comunicazione, la trasparenza e che siamo un'azienda più digitale. Non è che il consumatore deve adattarsi a noi, ma siamo noi che dobbiamo adattarci al consumatore. Questo è un cambio che dobbiamo fare che è stato parte del successo che abbiamo avuto negli altri Paesi. Siamo pronti, perché non è la prima volta che l'abbiamo fatto. Questa è una storia lunga: Verti ha iniziato otto anni fa in Spagna con una startup che oggi è un'azienda di grande successo. Siamo anche in Germania e negli Stati Uniti. L'esperienza di questi anni la utilizzeremo per avere successo anche nel mercato italiano. Cambierà l'offerta, perché sarà più semplice, più adattata alla necessità vera dei nostri clienti".

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Zelensky: pronti a qualsiasi negoziato per porre fine alla guerra

Kiev, 14 mag. (askanews) - Il presidente Volodymyr Zelensky ha dichiarato che l'Ucraina è pronta a "qualsiasi formato" di negoziati per porre fine alla guerra con la Russia, in vista dei colloqui a Istanbul del 15 maggio, ma ha affermato che le sue prossime mosse dipenderanno da chi rappresenterà la Russia all'incontro.

"L'Ucraina è pronta a qualsiasi forma di negoziato e non abbiamo paura degli incontri. Domani, in Turchia", ha detto Zelensky durante il suo discorso quotidiano. "Sto aspettando di vedere chi arriverà dalla Russia, poi deciderò quali passi l'Ucraina dovrà compiere", ha aggiunto. Il Cremlino non ha ancora annunciato la propria delegazione per i colloqui.

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Nato, Cavo Dragone: l'Alleanza sta diventando sempre più forte

Bruxelles, 14 mag. (askanews) - "L'Alleanza è forte e sta diventando sempre più forte" e la minaccia scaturita dalla guerra in Ucraina "ci ha reso ancora più uniti, se ne avessimo avuto bisogno". Così l'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato militare della Nato, rispondendo a una domanda di askanews.

"La risposta alla minaccia è stata unica. Non c'è stata alcuna differenza nel modo in cui (ciascuno) ha reagito all'aggressione della Russia all'Ucraina. E probabilmente questo è stato un fattore collante, per ottenere la coesione a questo livello, che è davvero ottima", ha spiegato Cavo Dragone. "E la coesione è il fulcro centrale dell'Alleanza. Quindi, intendo dire, le 32 nazioni si sono mosse davvero, davvero in perfetta sintonia. E penso che in futuro, perché non dobbiamo abbassare la guardia, anche se, grazie a Dio, un giorno ci sarà la pace in quella parte del mondo, non dovremo abbassare la nostra attenzione perché, ci sarà molto altro da fare. E la nostra responsabilità non è solo per oggi, ma per domani, per le generazioni future. Quindi dobbiamo essere in forma, pronti, e stiamo lavorando per mantenerci a quel livello, il che significa continuare a lavorare per il futuro".

"Ma vi dico una cosa, la maturità e la volontà dell'Alleanza sono davvero forti. E penso che in qualche modo la guerra in Ucraina ci abbia aiutato a raggiungere tutto questo", ha aggiunto.

Servizio di Cristina Giuliano

Montaggio askanews

Immagini Nato

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24esima Triennale, in mostra anche Paradossi e opportunità di Milano

Milano, 14 mag. (askanews) - Nello spazio di Cuore in Triennale la mostra Milano. Paradossi e opportunità. A partire dall'analisi dei dati urbani condotta dal SI Lab dell'Universita Bocconi, sono stati individuati sei grandi paradossi che oggi segnano Milano. A ciascuno di essi è stato associato un artista selezionato in collaborazione con Black History Months Milano, al quale è stato chiesto di proporne un'interpretazione personale attraverso una propria opera: Leyla Degan, Theophilus Imani, De lio Jasse, Muna Mussie, Jim C. Nedd, Justin Randolph Thompson.

Con la curatela di Damiano Gulli e Jermay Michael Gabriel, direttore di Black History Months Milano e la collaborazione scientifica di Alessandra Casarico, Felix Eychmu ller e Chiara Serra di SI Lab Bocconi, il progetto si configura come un grande archivio vivente e relazionale pensato per stimolare una riflessione sul futuro di Milano e sulla necessità di innovarla in modo inclusivo, responsabile e coraggioso. A raccontare il progetto ad askanews la coordinatrice Seble Woldeghiorghis.

L'ha raccontata ad Askanews la coordinatrice del progetto Seble Woldeghiorghis: "L'attenzione su Milano nasce dall'esigenza di avere un'esposizione che ha uno sguardo internazionale, ma che non si dimentica della città in cui siamo. Abbiamo provato a guardare Milano attraverso il prezioso aiuto della ricerca del SI Lab della Bocconi: queste energie e direzioni opposte che poi si traducono in destini differenti per i cittadini che la abitano. L'abbiamo chiamata Paradossi e opportunità perché questi paradossi incidono su una parte sempre più ampia di popolazione, ma l'opportunità sta nel guardarli, nel riconoscere che ci sono per provare a immaginare politiche differenti che facciano un po' tornare Milano la città delle opportunità per tutti, non solo per una piccola parte. Credo che il cambiamento sia possibile soprattutto se noi innanzitutto lavoriamo con la cooperazione tra i vari saperi della città. Noi qui abbiamo messo insieme Università Bocconi, artistiche comunità della città. Se si lavora insieme, si può fare. Io credo che uno dei paradossi racconti molto bene l'energia di Milano, quello sulla Partecipazione. Se da un lato abbiamo un calo alla partecipazione alle elezioni politiche e al voto, Milano è in realtà una città delle associazioni, del Terzo Settore: tanta volontà di partecipare. Se lavoriamo insieme e partiamo dal presupposto che si può cambiare, forse riusciamo a far tornare Milano grande città delle opportunità per tutti".

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Cannes, Tom Cruise accende il red carpet con "Mission: Impossible 8"

Cannes, 14 mag. (askanews) - Era uno dei red carpet più attesi del 78esimo Festival di Cannes e in molti, forse, sono rimasti un po' delusi, perché si aspettavano colpi di scena: Tom Cruise è arrivato sul tappeto rosso con occhiali da sole per "Mission: Impossible - The Final Reckoning", l'ottavo capitolo della saga diretto da Christopher McQuarrie.

Il cast del film, presentato Fuori concorso a Cannes, è stato accompagnato sulla scalinata da musicisti che suonavano le celebri musiche del franchise.

Nessun incontro per la stampa, con tanto di polemiche, ma Cruise, 62 anni, ha partecipato a sorpresa a una masterclass di McQuarrie dove non ha detto se intende continuare a fare film nei panni dell'agente Ethan Hunt, lasciando il dubbio, oltre ad aver parlato delle acrobazie e delle scene spericolate che porta avanti in questo ruolo da anni.

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