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Catalogna, "la Spagna sta processando la libertà accademica"

sabato 20 aprile 2019
2' di lettura

Barcellona, 17 apr. (askanews) - Sul banco degli imputati non ci sono soltanto 10 ex-membri del governo catalano i due leader delle più grandi associazioni della società civile, tutti processati per ribellione e sedizione dal Tribunale Supremo di Madrid, in carcere preventivo da un anno e mezzo: la lista di quanti sono sotto processo a vario titolo per il referendum sull'indipendenza del 1 ottobre 2017 comprende anche quattro vertici delle forze dell'ordine regionali, accusati a loro volta di ribellione e processati a Madrid dall'Audiencia Nacional. E ancora, altri 40 circa fra parlamentari, imprenditori, membri della Commissione elettorale e funzionari della Generalitat, accusati di reati che vanno dalla "disobbedienza" alla malversazione. In Catalogna, che continua a essere governata da una coalizione di forze indipendentiste, uscite vittoriose dalle elezioni regionali indette da Madrid dopo il referendum incriminato, sono quindi oltre 50 le persone processate per il referendum a cui presero parte oltre due milioni e mezzo di persone. Fra queste, 17 persone sono processate per malversazione di fondi pubblici per attività che la procura ritiene collegate allo svolgimento del referendum e rischiano da due a otto anni di prigione: per loro la magistratura ha stabilito una cauzione di 5,8 milioni di euro da pagare entro 24 ore dalla notifica sotto pena di pignoramento. Albert Royo, ex segretario generale di Diplocat, un consorzio pubblico-privato creato per promuovere la conoscenza all'estero della questione catalana, è una di loro: "Quando ero segretario generale del Consiglio di Diplomazia pubblica della Catalogna ho organizzato due progetti, che il giudice ritiene fossero missioni di osservazione elettorale. Si tratta di un progetto accademico, ho invitato un gruppo di esperti europei per fare un'analisi dei rapporti fra Catalogna e Spagna durante l'estate del 2017, e un programma di visita internazionale per invitare deputati e parlamentari europei a essere presenti in Catalogna nel fine settimana del referendum". Royo ritiene che si tratti di un attacco alla libertà accademica e all'esercizio delle prerogative di politici e parlamentari, dato che in concreto le attività in questione si sarebbero svolte anche in assenza di referendum del 1 ottobre, e che non erano comunque necessarie al suo svolgimento, di modo che mancherebbe il nesso di causalità. E inoltre, spiega, l'enorme cifra chiesta per la cauzione - corrispondente in teoria al danno per le finanze pubbliche - è il risultato di un calcolo su cui ci sono molti dubbi. "Per arrivare ai 5,8 milioni di euro si sono sommate presunte spese per pubblicità, pagine web, e perfino spese che non ci sono mai state, come i costi dell'affitto dei 2000 locali usati come collegi elettorali, che erano pubblici o convenzionati e furono ceduti gratuitamente senza alcun pagamento, e malgrado questo il giudice ha stimato quel che sarebbe costato affittarli e solo quella voce di spesa pesa per 900.000 euro. Inoltre i leader che sono attualmente sotto processo a Madrid hanno già pagato una cauzione di 2,8 milioni per le stesse spese o quasi, quindi si richiede una seconda cauzione per gli stessi fatti".

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Italia-Turchia, Meloni: obiettivo interscambio da 40 mld di dollari

Rom, 29 apr. (askanews) - "Abbiamo fissato un nuovo obbiettivo per raggiungere un interscambio di 40 miliardi di dollari nel medio periodo". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa congiunta con il presidente turco Erdogan in visita a Roma.

"L'Italia - ha aggiunto - è il primo partner commerciale della Turchia nell'area del Mediterraneo, il secondo in Europa, con un interscambio cresciuto negli ultimi anni in modo considerevole passando da 26 miliardi nel 2023 al record di oltre 32 miliardi di dollari nel 2024, dinamica nella quale tra l'altro le esportazioni italiane hanno avuto un ruolo decisivo registrando nell'ultimo anno un aumento di oltre il 28%.

TMNews

Meg LeFauve, sceneggiatrice: "Inside Out" fa sentire le persone "viste"

Milano, 29 apr. (askanews) - Meg LeFauve, sceneggiatrice di "Inside Out" 1 e 2, da Milano racconta cosa c'è dietro il successo di un film che ha spiegato il mondo delle emozioni a bambini e adulti.

"L'intero team della Pixar si è esposto e ha scavato a fondo in qualcosa che ritenevano molto vero e autentico per loro e che chiaramente raggiunge le persone e le fa sentire 'viste': improvvisamente hanno un linguaggio per parlare di quello che accade dentro di loro, divertendosi allo stesso tempo", ha detto ad askanews.

"'Inside Out' 1 e 2 sono stati per me un viaggio di oltre 10 anni, mi ha cambiato. È cambiato ciò che sono e il modo in cui vedo il mondo - ha aggiunto - il cambiamento più grande è stato accettare la mia ansia, che è parte di me, che sta cercando di aiutarmi e fa grandi cose per me se glielo permetto".

L'autrice è a Milano per una open lecture all'Università Cattolica, parte del programma del Master in International Screenwriting and Production (MISP) e della Laurea Magistrale "The Art and Industry of Narration, entrambi diretti dal Prof. Armando Fumagalli.

"Avere personaggi di questo tipo è molto importante per almeno due motivi: il primo è che dei film come 'Inside out' e altri del genere richiedono un enorme lavoro e noi vogliamo trasmettere questo, che fare un bel film richiede tantissimo lavoro, il secondo aspetto è che questi personaggi sono molto 'ispirational', cioè anche con il loro atteggiamento vitale con le esperienze della loro vita, danno anche una grande luce e incoraggiano molto i ragazzi a lanciarsi a cercare di fare il meglio".

L'animazione nel cinema sarà protagonista il 9 maggio dell'Animation day, giornata con produttori del settore che parleranno agli studenti.

TMNews

Tajani: Salvini su Ungheria fuori Cpi? Opinione sua, Italia non esca

Valencia (Spagna), 29 apr. (askanews) - Quella dell'Ungheria è una "opinione legittima", "io non credo che dovremmo uscire dalla Corte penale internazionale. Un altro conto è fare delle osservazioni, altro è uscire. Però l'adesione è libera, non si può obbligare nessuno". Lo ha detto il ministro degli Esteri, e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, rispondendo a una domanda a margine del congresso del Ppe a Valencia.

Quanto a Matteo Salvini, che ha detto di apprezzare la decisione ungherese, il vice premier ha osservato: "È una sua opinione, non devo commentare l'opinione di tutti, io ho una opinione differente, l'Italia deve rimanere nella Corte penale".

TMNews

Blackout a Madrid,si comprano radioline o si aspetta il bus (per ore)

Madrid, 29 apr. (askanews) - Gente in fila per le strade di Madrid per comprare una radio o prendere l'autobus, mentre il blackout ha imposto la chiusura di metro e supermercati. "Pensando ai modi di comunicare e cercando mezzi di comunicazione, all'improvviso ho pensato che la radio fosse l'unica cosa che potesse funzionare, poi le batterie, e poi ho pensato alle candele, vediamo dove posso comprarle", ha affermato Vicente Navarro, musicista.

"In questo momento sono a Colòn, vengo da Mòstoles, non so come farò a tornare, sono qui ad aspettare e non c'è molto altro da fare perché non posso contattare nemmeno la mia famiglia, a meno che non si facciano prendere dal panico", dice Ester Lavajos, commessa.

"Con il blackout in un primo momento non sapevamo cosa stesse accadendo, infatti ero in ascensore, l'ascensore si è fermato, stavamo giusto aprendo l'edificio, quindi abbiamo pensato che potesse essere qualcosa di correlato, poi ci hanno detto che si trattava del blackout e in quel momento ci hanno detto che dovevamo evacuare. Ho capito che per motivi di sicurezza l'aria condizionata non funziona, non c'è luce, ed è meglio scendere", ha ricordato Ricard Eckardt, avvocato.

"Ho letto un po' le notizie, ho ascoltato alcune stazioni radio, ho capito che c'è un blackout in Francia, in Portogallo, qui, la verità è che questo genera abbastanza incertezza, ma finché non conosceremo le vere notizie e con certezza cosa sta succedendo, dobbiamo mantenere la calma", ha aggiunto.

"Sto cercando di procurarmi del contante perché non abbiamo la corrente elettrica, la carta non funziona e non so cosa succederà. Quindi, per comprare del cibo al supermercato o qualsiasi altra cosa, è meglio che mi assicuri di avere del contante", ha spiegato Laura Vassalo, anche lei avvocato.

"Mentre eravamo in coda al ristorante ci hanno detto che questo supermercato aveva solo un generatore, quindi siamo venuti per comprare qualcosa da mangiare. Inoltre non avevamo contanti e ci hanno detto che qui si può pagare con la carta perché i dataphone funzionano ancora", spiega Ivan Anton, vetrinista.

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